Pnrr, il ministero ai Comuni: progetti entro un mese o niente fondi. In Puglia è corsa per 21 opere da 400 milioni

Nel decreto del ministro delle Infrastrutture consegna dei cantieri prevista entro marzo 2026

Pnrr, il ministero ai Comuni: progetti entro un mese o niente fondi. In Puglia è corsa per 21 opere da 400 milioni
di Paola COLACI
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Mercoledì 3 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:27

Tempi stretti per la fase operativa dei progetti legati al Pnrr. Anzi, strettissimi. Il primo ultimatum agli enti locali arriva dal Ministero delle Infrastrutture: 30 giorni di tempo alle Regioni e ai Comuni per presentare il cronoprogramma dei lavori dei 159 progetti di edilizia pubblica residenziale e rigenerazione urbana finanziati con 2.8 miliardi di fondi Pnrr. Pena l’esclusione dalla graduatoria nazionale e la perdita dei fondi. In relazione ai cantieri, ancora, le opere dovranno essere completate tassativamente entro il 31 marzo 2026. E in Puglia è già corsa contro il tempo per confermare i 400 milioni già assegnati e realizzazione 21 opere.

Cantieri: cronoprogramma entro 30 giorni e cantieri chiusi entro marzo 2026

Rispetto a quanto originariamente previsto per i progetti “PinQua”, però, l’arco temporale è notevolmente ridotto. Se l’ultima erogazione per questa voce nella Legge di Bilancio era prevista nel 2033, con l’entrata in scena dei fondi europei le opere dovranno tassativamente concludersi con 7 anni di anticipo.

L’orientamento del governo, dunque, è chiaro: sull’attuazione del Pnrr l’Italia non può permettersi errori. E il rischio di perdere i fondi europei, qualora i tempi stabiliti si allunghino oltre il previsto, è alto. Ecco perché in caso di “intoppi” non è escluso nella fase di esecuzione dei lavori, il ministero possa decidere di intervenire a mezzo commissariamento. Compressione di tempi che ora rischia di mettere in seria difficoltà gli enti locali, alla prese con organici dimezzati e carenza strutturale di figure professionali negli uffici. Ma tant’è. Su questo fronte il governo tira dritto. E Regione, Città Metropolitana di Bari e Comuni pugliesi ora provano ad accelerare per inviare al più presto il cronoprogramma rimodulato e i dati relativi al numero delle unità abitative (in termini sia di costruzione che di riqualificazione) e la superficie di spazi pubblici interessati” dei 21 progetti di rigenerazione urbana ed edilizia pubblica residenziale finanziati. Si tratta di interventi finalizzati a ridurre il disagio abitativo, aumentando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Ma attraverso le risorse del Pnrr sono previste anche opere di rigenerazione del tessuto socioeconomico dei centri urbani e al restyling dei luoghi degradati delle periferie.

In Puglia 21 opere per 400 milioni: dal "nodo verde" di Fuksas a Bari ai 130 alloggi popolari di Lecce

Nel dettaglio, lo stanziamento più cospicuo - 100 milioni di euro - è stato assegnato alla Città metropolitana di Bari per il progetto redatto dal “Raggruppamento Baricentrale” guidato dall’architetto Massimiliano Fuksas. Un intervento che prevede la realizzazione del “Nodo verde” della stazione centrale con opere di ricucitura urbana tra il centro storico e i tre quartieri Carrassi, San Pasquale e Madonnella.. E sempre a Bari sarà finanziato anche il progetto «Made in San Pio»: demolizione dei corpi di fabbrica destinati a commercio oggi abbandonati, riqualificazione energetica degli edifici e aumento degli alloggi sociali. «Il Comune si sta attrezzando per avviare i cantieri - ha commentato nelle scorse settimane il sindaco, Antonio Decaro - Ma abbiamo già ottenuto 75 milioni per il progetto del parco costa sud e contiamo di trovare le risorse dedicate al parco del Castello che collegherà Bari vecchia al mare». E nell’area metropolitana tre progetti coinvolgono 39 Comuni per il recupero di 53 immobili dismessi, orti urbani e giardini di quartiere e la ristrutturazione di un migliaio di alloggi popolari.

A Lecce, invece, utilizzando i 15 milioni di euro garantiti dal Pnrr nel quartiere Santa Rosa saranno costruiti 60 nuovi alloggi di edilizia residenziale e un parco attrezzato sportivo. E altri 15 milioni sono destinati alla rigenerazione dell’ex Galateo che accoglierà il primo condominio solidale del Sud Italia con altri 70 alloggi. Per la città di Taranto, si punta invece su “RInaTA Paolo VI” che consentirà il recupero di 96 alloggi e la riqualificazione degli spazi pubblici con orti urbani, serre e percorsi ciclopedonali. Via libera anche a “Ri-Abitare la città vecchia” che ha come obiettivo, invece, la rivitalizzazione di una porzione del centro storico in gran parte disabitata, recuperando immobili degradati. Entrambi i progetti hanno ottenuto un finanziamento pari a 15 milioni di euro. A Brindisi, infine, lungo il Seno di Levante del porto, sarà realizzato un polo universitario in tre manufatti in disuso. Ma si punterà anche al recupero e alla riqualificazione dell’area verso Porta Lecce e la chiesa del Cristo, fino ad arrivare all’ex Parco della Rimembranza. E anche in questo caso sul piatto ci sono già 15 milioni di euro.

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