Una piattaforma made in Puglia combatterà i tumori al pancreas: la ricerca

Protagonisti del lavoro sono il Cnr di Lecce, l’Istituto oncologico di Bari, l’Università del Salento ed équipe internazionali

Una piattaforma made in Puglia combatterà i tumori al pancreas: la ricerca
di Alessio PIGNATELLI
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Sabato 4 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 14:05

Un passo in avanti importantissimo nella lotta contro il tumore al pancreas, uno dei cosiddetti big killer tra i carcinoma che colpisce indifferentemente uomini, donne, giovani e anziani. E l’importantissima novità in campo medico-scientifico ha anche una matrice tutta pugliese. È stata messa a punto una nuova piattaforma per replicare l’ecosistema metabolico cellulare che sostiene lo sviluppo dei tumori, in particolare quello del pancreas. Questa piattaforma consentirà di individuare i più efficaci trattamenti farmacologici per contrastare l’insorgenza e lo sviluppo di tali malattie.

C’è tanta Puglia in questo lavoro che vede protagonisti i ricercatori dell’Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche di Lecce (Cnr-Nanotec) in collaborazione con l’Istituto Biofisika (Spagna), la Fondazione Ikerbasque (Spagna), l‘Istituto Italiano per la Medicina Genomica, il Politecnico di Torino, l’Università del Salento (Lecce) e l’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” Ircss di Bari.

Il big killer

Proprio oggi si celebra la Giornata mondiale contro il cancro e la ricerca compie sforzi di enorme portata per arginare la malattia. In Italia sono in aumento le diagnosi di carcinoma del pancreas, definito proprio uno dei “big killer” dell’oncologia. In 5 anni si è passati da 12.500 nuovi casi nel 2015 a 14.300 nel 2020, per lo più uomini tra i 65 e i 69 anni e donne tra i 75 e i 79. Il caso di Gianluca Vialli, morto a 58 anni, ha scosso non solo gli appassionati di sport.

Una battaglia persa dopo tanti mesi di cure che purtroppo non sono servite a salvargli la vita. In questo senso, la scoperta dei ricercatori diventa molto importante. 

Proviamo a semplificare poiché la materia è molto tecnica. L’immagine può essere quella di una stanza piena di persone in cui l’eco delle voci rende complicato comprendere quanto si stia dicendo. Ogni cellula fa e dice qualcosa di diverso proprio come in una comunità di persone. Una delle sfide della ricerca è riuscire a misurare cosa si dicono le singole cellule anziché utilizzare metodi di indagine che misurino il comportamento medio. Questa piattaforma allora potrà consentire terapie farmacologiche tarate e mirate. È stato creato un microambiente simile a quello naturale per lo sviluppo delle cellule tumorali, realizzando membrane nanofibrose contenenti sensori ottici che simulano la struttura della matrice extracellulare, la parte dei tessuti nei quali non sono presenti cellule. «La scelta del modello di studio, il tumore del pancreas, è da considerarsi strategica perché questa patologia rientra tra i tumori big killer ed è particolarmente resistente ai trattamenti farmacologici» precisa Amalia Azzariti dell’Istituto tumori Bari. 

La possibile svolta 

Questo studio, pubblicato sulla rivista Acs Nano, apre la strada all’analisi non invasiva, non costosa e in tempo reale del metabolismo delle singole cellule. La nuova piattaforma permetterà l’identificazione di nuove combinazioni farmacologiche che potrebbero rappresentare una svolta nel trattamento del tumore del pancreas. «Abbiamo ricostruito il contributo apportato da ogni singola cellula - racconta Daniele De Martino dell’Istituto Biofisika/Ikerbasque - Si è potuto così constatare che l’acido lattico secreto dalle cellule donatrici funge sia da molecola di segnalazione nella comunicazione cellulare che da substrato per gli accettori». «La ricerca contro il cancro negli ultimi anni ha fatto passi da gigante - chiosa Giuseppe Gigli dell’Istituto di Nanotecnologia del Cnr di Lecce e Tecnopolo per la Medicina di precisione Tecnomed Puglia - grazie all’impiego di sofisticate tecniche di manipolazione del Dna e l’utilizzo di nanomateriali avanzati. Possiamo sicuramente dire che il percorso per vincere la sfida è stato intrapreso».

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