Rifiuti, la Regione approva il nuovo Piano. Impianti pubblici di smaltimento, chiusura delle discariche e sconti a chi differenzia: ecco cosa prevede

Rifiuti, la Regione approva il nuovo Piano. Impianti pubblici di smaltimento, chiusura delle discariche e sconti a chi differenzia: ecco cosa prevede
di Paola COLACI
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Venerdì 15 Ottobre 2021, 18:15 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 10:53

Parola d'ordine: economia circolare nella gestione dei rifiuti. Stop a nuove discariche pubbliche, dunque. E graduale dismissione già dal 2022 degli impianti di trattamento meccanico biologico dell'indifferenziata attualmente in esercizio. Ma in agenda c'è anche la realizzazione, l'ampliamento o l'adeguamento di 25 centri comunali di raccolta differenziata, oltre ai 74 già finanziati dalla Regione. E presto saranno pronti gli impianti di compostaggio di Bari e delle province di Brindisi, Lecce e Foggia. È tutto definito, nero su bianco, nel nuovo Piano di Gestione dei Rifiuti Urbani.


La proposta, comprensiva della sezione gestione dei fanghi di depurazione del servizio idrico integrato e del piano delle bonifiche di aree inquinate, è stata approvata ieri dalla Giunta regionale. «È il punto di arrivo di un lungo lavoro sinergico coordinato dall'assessorato all'Ambiente - ha sottolineato il governatore Michele Emiliano - Si tratta di uno strumento esaustivo estremamente strutturato, che mira ad un aumento qualitativo della raccolta differenziata, a un sensibile miglioramento dell'impiantistica e all'attivazione di iniziative di prevenzione, recupero e riuso dei rifiuti».

Un piano ambizioso, secondo l'assessore all'Ambiente Anna Grazia Maraschio «che mira a coniugare il tema dell'ambiente e dell'economia circolare con le opportunità di sviluppo della filiera del riciclo».


Nel dettaglio, se l'economia circolare rappresenta la genesi delle direttrici di sviluppo del Piano, lo strumento per centrare l'obiettivo è l'impiantistica da realizzarsi in sinergia tra pubblico e privato. E mirando a una chiusura del ciclo dei rifiuti urbani già nel breve periodo con benefici non solo sul fronte dell'ambiente ma anche in termini tariffari. In altre parole, non si ricorrerà più a impianti di trattamento di rifiuti urbani ubicati fuori dal territorio regionale. Ora si punta, invece, a garantire l'autosufficienza del sistema e la prossimità dei conferimenti.


A partire dai quattro nuovi impianti per la gestione dell'umido da realizzarsi a Bari, Lecce, Foggia e Brindisi ai quali si aggiungono altre tre strutture per le cosiddette frazioni secche. I lavori del primo impianto di compostaggio destinato a sorgere nella zona industriale di Bari sotto l'egida di Ager e Amiu dovrebbero concludersi entro la fine dell'anno. E l'entrata in esercizio dovrebbe concretizzarsi a metà del 2022. Tra le discariche dismesse, invece, sono stati individuati i siti di smaltimento di Manduria nel Tarantino e Ugento in provincia di Lecce, in esaurimento entro il primo semestre 2022 e che richiedono l'individuazione di siti pubblici di smaltimento per l'area centro e sud del territorio regionale, in aggiunta all'impianto in esercizio di Deliceto in provincia di Foggia. E ancora, per l'indifferenziato non sono previste nuove discariche pubbliche. Anzi, già dal 2022 si procederà alla graduale dismissione di impianti di trattamento meccanico biologico attualmente in esercizio. Ma dal prossimo anno chiuderanno anche i siti pubblici di smaltimento dei rifiuti biostabilizzati.
Con i 9 milioni di euro deliberati dalla governo regionale, ancora, si punta a realizzare, ampliare o adeguare circa 25 centri comunali di raccolta differenziata di rifiuti oltre ai 74 già finanziati. Del resto, se dal 2030 sarà vietato lo smaltimento in discarica di rifiuti idonei al riciclaggio, entro il 2025 la Regione punta al raggiungimento del limite massimo del 20% di rifiuti urbani in discarica. Via libera, infine, alla tariffazione di prossimità e meno costi se si conferisce alla struttura più vicina.
«Questo Piano-  ha concluso Maraschio - sarà l'inizio di una nuova assunzione di responsabilità da parte di tutti i pugliesi». Prima dell'approvazione definitiva in Consiglio regionale continueranno le consultazioni con enti locali, cittadini e imprese. «E se uno di questi attori dovesse venir meno rischieremmo di non centrare gli obiettivi e non ce lo possiamo permettere» ha già fatto sapere l'assessore.

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