Piano casa in Puglia, il governo impugna la proroga. E nel Salento il Tar dice sì alle zone agricole

Piano casa in Puglia, il governo impugna la proroga. E nel Salento il Tar dice sì alle zone agricole
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Martedì 1 Febbraio 2022, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 11:05

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha esaminato trentadue leggi delle regioni e delle province autonome e ha deliberato di impugnare la proroga del Piano casa della Puglia. Si tratta di quella norma che consente gli aumenti volumetrici ai costruttori che decidono di abbattere vecchi edifici per costruire nuove case. La proroga era stata approvata a novembre.

La decisione del Cdm

Nella nota di Palazzo Chigi si legge che è stato deciso di impugnare «la legge della Regione Puglia n. 38 del 30/11/2021, recante “Modifiche alla legge regionale 30 luglio 2009, n. 14 (Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell’attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale) e alla legge regionale 15 novembre 2007, n. 33 (Recupero dei sottotetti, dei porticati, di locali seminterrati e interventi esistenti e di aree pubbliche non autorizzate)”, in quanto talune disposizioni in materia di tutela del paesaggio, ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea, violano gli articoli 3, 9, 97, 117, primo comma, secondo comma, lett.

s), e terzo comma della Costituzione, nonché il principio di leale collaborazione».

E nel Salento il Tar dice sì alle zone agricole

Alcuni importanti principi sui criteri applicativi della legge regionale sul piano casa valevoli per l’intero territorio della Regione Puglia sono stati affermati dal TAR Lecce con una sentenza pubblicata nei giorni scorsi (n. 160 del 31-1-2022, Pres. Pasca Rel. Cappadonia). I Giudici Amministrativi, accogliendo il ricorso proposto dal proprietario di un immobile commerciale-artigianale sito in zona agricola difeso dagli Avvocati Pietro ed Antonio Quinto: hanno evidenziato che gli interventi straordinari di ampliamento sono consentiti anche nell’ambito delle zone tipizzate nei piani regolatori generali come agricole.

I chiarimenti

E’ stato poi chiarito che gli incrementi volumetrici sono possibili per tutti gli edifici, indipendentemente dalla loro destinazione d’uso, e quindi anche per quelli di natura commerciale o artigianale, ancorché ricadenti in zona agricola. “La sentenza del TAR – hanno commentato gli avvocati Quinto – ha un carattere innovativo perché affronta con spirito sostanzialistico la portata della legge regionale sul piano casa rimuovendo alcuni limiti incompatibili con la funzione della legge stessa. Ed invero, con una modifica al testo originario della legge, il legislatore aveva ampliato le destinazioni d’uso degli immobili che possono usufruire degli incrementi volumetrici. E, tuttavia, nella interpretazione applicativa i Comuni avevano adottato criteri limitativi derivanti dalle specifiche previsioni dello strumento urbanistico locale, opponendo quindi un contrasto con la disciplina comunale, con ciò vanificando la finalità del piano casa riferita a tutte le destinazioni d’uso in essere indipendentemente dalla collocazione degli immobili nelle varie zone omogenee. Il TAR ha disatteso tale impostazione, evidenziando come non si possano prefigurare ostacoli all’applicazione del piano casa in ragione della zona omogenea di riferimento. L’ulteriore principio di particolare rilevanza affermato dalla sentenza è che anche nelle ipotesi di costruzioni abusive, purchè condonate, l’avvenuto recupero della legittimità urbanistica consente comunque l’accesso ai benefici volumetrici previsti dal piano casa”.

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