Piano casa in Puglia, decisivo il ruolo dei Comuni

Piano casa in Puglia, decisivo il ruolo dei Comuni
di Oronzo MARTUCCI
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Sabato 2 Aprile 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:01

La proposta di legge denominata Programma ecocasa presentata dai consiglieri del Pd Fabiano Amati, Fiiippo Caracciolo e Maurizio Bruno e sottoscritta da Antonio Tutolo del Gruppo Misto, dopo che è stata incardinata per la discussione dinanzi alla V Commissione consiliare, verrà illustrata giovedì ai rappresentanti pugliesi dell’Anci (Associazione nazionale comuni d’Italia), Ance (Associazione costruttori edili) e Ordini professionali. Si intende così superare l’incertezza che nel comparto edilizio ha provocato l’impugnativa proposta dal Consiglio dei ministri dinanzi alla Corte costituzionale del Piano Casa pugliese, approvato dal Consiglio regionale a novembre scorso. 

Lo stop

Lo stop del Consiglio dei ministri fa riferimento soprattutto al fatto che il Piano Casa nato nel 2009 come strumento provvisorio capace di garantire interventi di ampliamento e di abbattimento e ricostruzione con aumento di volumi su alcuni immobili sia stato prorogato anno dopo anno sino al 2022.

E infatti il programma ecocasa presentato da Amati e dagli altri sottoscrittori della proposta di legge si presenta come “un programma strutturale - non a termine - di riqualificazione, rigenerazione e riutilizzo dei patrimonio edilizio esistete, in grado di raccogliere e superare il vecchio Piano casa, eliminando le incertezze normative generate dalla necessità di continue proroghe e adagiato sulla vigente disciplina normativa statale e regionale”.

La proposta


Un programma che si applica agli immobili esistenti in aree dotate di opere di urbanizzazione primaria con l’esigenza di ottenere alcuni effetti pratici, come: la rigenerazione edilizia con materiali ecologici, idonei al risparmio energetico in un mondo che tendenzialmente richiede aumenti di produzione dell’energia; la vivibilità degli abitati, favorendo attraverso la ritrovata bellezza dei luoghi il senso della storia e della tradizione; la tutela del paesaggio complessivo così come preso in considerazione dal Pptr (Piano paesaggistico territoriale regionale) e dalle sue inderogabili Norme tecniche d’attuazione; la riduzione degli ambiti di discrezionalità amministrativa; la larga produttività senza ricorrere alla spesa pubblica attraverso sussidi o agevolazioni; la raccolta di fondi da oneri di urbanizzazione, senza ricorrere a incrementi di tassazione, per la realizzazione di opere pubbliche di urbanizzazione.


In questo processo di riqualificazione generale nella legge viene definito un ruolo di “protagonismo assoluto dei Comuni e del loro massimo organo elettivo, il Consiglio comunale. Una deliberazione potrà costituire variante semplificata agli strumenti urbanistici, ai sensi della legge 20 del 2001 (Norme generali di governo e uso del territorio), ma senza andare in deroga alla pianificazione paesaggistica complessiva del Pptr”.
Gli immobili esistenti in aree non vincolare potranno essere interessati ad attività di ampliamento o di demolizione-ricostruzione, nella misura massima rispettivamente del 20% o del 35%. Si tratta degli ampliamenti che attualmente sono bloccati a causa del ricorso alla Corte costituzionale.
L’ampliamento deve essere realizzato “in contiguità fisica rispetto al fabbricato esistente, anche in sopraelevazione, salva la possibilità di avvalersi dell’aumento volumetrico spettante ad altra unità immobiliare, purché ricompresa nel medesimo edificio, nel rispetto delle altezze massime e delle distanze minime previste dagli strumenti urbanistici”. I proponenti la proposta di legge aggiungono che si tratta di un provvedimento che garantisce “la riduzione degli ambiti di discrezionalità amministrativa”.


L’iniziativa dei proponenti del Programma ecocasa è stata predisposta anche per sollecitare la predisposizione e la presentazione di un disegno di legge da parte della giunta comunale, che aveva dichiarato tale intenzione già mesi fa attraverso l’assessore all’Urbanistica Maria Grazia Maraschio, ma senza che quel disegno di legge abbia visto effettivamente la luce.
Ieri anche il presidente della V Commissione (Ambiente e Territorio) Paolo Campo ha dichiarato che «la strutturazione di un nuovo e innovativo “Piano Casa” è obiettivo condiviso dalla maggioranza del Consiglio regionale e dalla Giunta, che sarà centrato in tempi brevi e con un ampio processo di confronto e condivisione con le forze politiche di minoranza e con le rappresentanze di Anci, Ance, ordini professionali e organizzazioni civiche». Campo ha aggiunto che il percorso intrapreso «proseguirà a ritmi serrati di concerto con l’assessora Maraschio e il supporto degli uffici della Regione».

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