La sputacchina non distingue la proprietà privata da quella pubblica. Soprattutto, lo ha dimostrato in ogni modo negli ultimi anni, non rispetta i confini tra un terreno e l’altro. E Coldiretti Puglia lancia l’allarme sulla gestione e le mancate operazioni di pulizia di molte aree di pertinenza pubblica: appezzamenti, arterie stradali, rotatorie, aree demaniali e persino i canali dei consorzi. In troppi casi le opere di pulizia, potatura e aratura non sono state svolte.
Il conto alla rovescia
«Secondo quanto disposto dal Piano anti xylella predisposto dall’assessorato all’Agricoltura mancano solo 48 ore allo scadere dei termini per lo svolgimento delle pratiche obbligatorie di prevenzione fitosanitaria – incalzano dall’associazione di categoria – e gli interventi di competenza degli enti pubblici in gran parte non sono stati svolti». Pratiche di prevenzione fitosanitarie che devono interessare necessariamente anche la provincia di Lecce, la più colpita dal batterio. In molti infatti hanno iniziato a reimpiantare nei terreni distrutti. E se è vero che le specie di olivo Leccino e Favolosa si sono dimostrate resistenti a xylella, è altrettanto vero che “resistenti” non è sinonimo di “immuni”. E che dunque un attacco massiccio della sputacchina potrebbe provocare altri danni. Dall’11 maggio, aveva annunciato un mese fa l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia, partiranno controlli e multe.
Controlli e multe
Multe salate, sia per i privati che per le casse tutt’altro che prospere dei comuni: da un minimo di mille ad un massimo di seimila euro per ogni contestazione.
La denuncia di Coldiretti Puglia: «Spazi pubblici non curati»
E Coldiretti Puglia non fa sconti. In una foto mostra un fico spontaneo lasciato crescere in maniera rigogliosa all’interno di un canale di bonifica, a Zuddeo Minervino, nel Salento, nell’area di competenza del Consorzio di Bonifica commissariato Ugento Li Foggi. L’albero ostruisce il canale, all’interno del quale – a dimostrazione dell’incuria – si vedono anche rifiuti abbandonati. «Questo testimonia la evidente mancanza di opere ordinarie anche rispetto alla grave emergenza fitosanitaria causata dalla Xylella – rimarca Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce. Che aggiunge - A nulla sono serviti i richiami continui al senso di responsabilità che non solo gli agricoltori, ma anche gli enti pubblici dovevano cogliere per il bene comune della Puglia. Peraltro gli enti pubblici – sottolinea Cantele - hanno anche la possibilità di avvalersi della Legge di Orientamento per affidare le lavorazioni nelle aree pubbliche e demaniali alle imprese agricole che hanno mezzi e conoscenze del territorio tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio». «Serve l’impegno forte di tutti gli enti pubblici e degli hobbisti – insiste il presidente Cantele - che hanno anche la possibilità di avvalersi della Legge di Orientamento per affidare le lavorazioni nelle aree pubbliche e demaniali alle imprese agricole che hanno mezzi e conoscenze del territorio tali da agire tempestivamente e efficacemente».
I danni economici
Il danno economico, paesaggistico e turistico (con 21 milioni di piante infette e un panorama spettrale) è incalcolabile. Ma è stato calcolato quello in termini produttivi. «La produzione di olio ha subito un trend negativo che rischia di diventare irreversibile – spiega Savino Muraglia, di Coldiretti Puglia - con il minimo storico di 3.979 tonnellate prodotte nell’ultima campagna 2019/2020 a Lecce, con una diminuzione dell’80 per cento, mentre a Brindisi la produzione di olio è diminuita del 16 per cento e del 4 per cento in provincia di Taranto».