Pd, Loredana Capone accetta la candidatura: «Dobbiamo restare uniti»

Pd, Loredana Capone accetta la candidatura: «Dobbiamo restare uniti»
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Giovedì 18 Agosto 2022, 20:21 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 23:14

Mentre in Puglia non si ferma la polemica sulle liste che non rispettano lo statuto del Pd sulla rappresentanza femminile, esplose proprio in merito al suo posizionamento come quarta per il listino del Senato dopo Francesco Boccia e i due nazionali Valente e Misiani che di fatto rischiano di sbarrarle la strada per l'elezione, Loredana Capone scioglie la riserva: accetta la candidatura.  Il videomessaggio di Loredana Capone arriva proprio nel giorno in cui i consiglieri regionali Ruggiero Mennea e Fabiano Amati hanno presentato il ricorso per annullare le liste del Pd in Puglia. "Abbiamo presentato un ricorso urgente alla Commissione nazionale di garanzia per annullare le liste del PD Puglia e modificarle. Se sei un partito che in Parlamento va per difendere la legalità - si legge nella nota - non puoi nominare i parlamentari con atti illegali e modalità sessiste".

Loredana Capone: questo è il momento di restare uniti


«Quando si è in una squadra si resta uniti - spiega la presidente del Consiglio regionale pugliese -. È così che ho sempre fatto e la mia storia politica lo dimostra. Quando si lotta, si lotta insieme e quando si vince, si vince insieme.
Vorrei spiegarvi tante cose perché a voi sento di dover dare delle spiegazioni, perché voi siete la mia squadra».


«Non vi nego che sono stati giorni e notti in cui ho riflettuto, ho ragionato - spiega Loredana Capone nel suo videomessaggio -. Non c’è sempre una scelta giusta e una sbagliata anzi, non c’è mai.
C’è una miscela di colore che nasce dall’unione del bianco e il nero, e io, in questi giorni, ero proprio lì.
Quando non condividi delle scelte, quando ciò in cui credi e ciò per cui combatti non viene rispettato, cosa puoi fare? Quello che ci insegna la storia è che solo chi combatte può prendersi il lusso di rispondere a questa domanda.
E io sono una combattente. Allora in questi giorni mi sono chiesta se sia il coraggio a spingerti a fare la scelta giusta, però, si puó anche essere coraggiosi sulla spinta di una sciocca idea e qualsiasi sciocco può avere coraggio. E allora ho capito che non è il coraggio che ti spinge a fare la cosa giusta ma l’onore, e se combatti per qualcosa di importante sicuramente avrai avuto sia l’onore che il coraggio. Una campagna molto dura ci aspetta.
Una battaglia che ci vede coinvolti come cittadini, come rappresentanti politici e come militanti democratici e progressisti, perché le destre non tornino a governare l’Italia. E quando le battaglie sono dure non si abbandona il campo, se no chi lo spiega ai soldati di Sapri? Io ho sempre vissuto la politica come servizio e la famiglia che mi ha cresciuta è stata la palestra in cui mi sono allenata prima di crearmi una mia comunità, una mia famiglia, e voi sapete te che, come in tutte le famiglie, non sempre si è d’accordo ma sempre si cresce, insieme.
E il sacrifico non è mai abbastanza. La mia comunità, oggi, è quella del partito democratico: con i suoi mille difetti e i mille errori. Ma è il mio partito, che ho contribuito a fondare, e per attuarne i valori dobbiamo fare ancora tante battaglie. E allora vi chiedo: Se non io e se non noi, chi? Se non ora, quando?
Ora la nostra battaglia è contro le destre, e in questo senso deve concentrarsi il nostro impegno.
È la nostra battaglia e come combatterla lo si decide insieme». 

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