Pd, consiglieri contro Lacarra. In cinque disertano l'incontro

Pd, consiglieri contro Lacarra. In cinque disertano l'incontro
di Alessandra LUPO
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Martedì 5 Aprile 2022, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 17:12

La frattura questa volta è impossibile da ignorare e, seppur senza alcuna dichiarazione, dal Consiglio regionale arriva un messaggio chiaro al Pd e a Michele Emiliano: la figura del commissario ad acta Francesco Boccia non sarà delegittimata da coloro che continuano a riconoscere al segretario regionale Marco Lacarra il ruolo di interlocutore unico.

Consiglieri dimezzati


Tradotto nei fatti: alla convocazione del gruppo consiliare del Pd da parte di Lacarra ieri alle 13.30 che aveva come oggetto l'analisi della situazione politica, si è presentata poco più che la metà dei consiglieri con le eloquenti assenze di Fabiano Amati, Michele Mazzarano, Ruggiero Mennea, Paolo Campo (tutti sinora molto critici nei confronti delle preferenze politiche di Michele Emiliano) ma anche Francesco Paolicelli. La sedia vuota di Paolicelli, se intenzionale, confermerebbe il clima tiepido degli ultimi tempi tra il presidente Emiliano e il sindaco di Bari Antonio Decaro a cui il consigliere è politicamente molto vicino. Un raffreddamento dovuto anche ma non solo alle differenti vedute sulla permanenza dell'ospedale in fiera.
Dall'altra parte, tra i partecipanti all'incontro spiccano invece la presenza in remoto di Loredana Capone, che fa parte della squadra affiancata al commissario Boccia.

E quella della consigliera Debora Ciliento, considerata politicamente vicina all'ex ministro. Insieme a loro - al tavolo con Lacarra - anche Maurizio Bruno, Filippo Caracciolo, Vincenzo Di Gregorio e Lucia Parchitelli.


La mossa dei consiglieri assenti intende far cadere il velo sul dissenso interno al partito sulla questione delle civiche. Ma soprattutto su chi dovrà gestire la questione. All'indomani dell'arrivo di Boccia in Puglia infatti i big dei gruppi vicini a Michele Emiliano, il suo vice Alessandro Delli Noci e il coordinatore dei Popolari pugliesi Salvatore Ruggieri, avevano mostrato i muscoli chiedendo una riunione di maggioranza a Lacarra. E lo stesso ieri hanno fatto i componenti del gruppo consiliare Per la Puglia (Leo, Tammacco, Vizzino e Pendinelli) che, alzando il tiro, parlano di fuoco amico da parte di Boccia e Sinistra Italiana e sempre rivolgendosi a Lacarra chiedono una verifica di maggioranza.

I quattro consiglieri


«Abbiamo letto con attenzione le critiche espresse dal commissario Pd Francesco Boccia e da Sinistra Italiana nei confronti delle forze civiche che compongono la maggioranza di governo regionale e a queste intende opporre un netto dissenso - scrivono i quattro -. Quello che sta accadendo è un attacco da parte di fuoco amico. La forza del civismo - proseguono - ha permesso e permette, in questo momento, un governo regionale stabile che importanti partiti come il Pd non riuscirebbero a garantire da soli». I consiglieri si augurano un superamento delle ostilità ma non escludono - il passaggio è chiaro - «la possibilità di una crisi di governo regionale» chiedendo al segretario regionale del Lacarra, «un confronto urgente per verificare la sussistenza delle ragioni utili al proseguo di questa esperienza di Governo».
Mentre tra Civiche e Pd i nervi restano tesi e Sinistra Italiana nei giorni scorsi ha bocciato le ambiguità politiche della coalizione, anche il Movimento 5 Stelle inizia a mostrare segnali di insofferenza.

Di Bari


«La questione che riguarda Pd e Liste Civiche - minimizza la consigliera con delega alla Cultura Grazia Di Bari -. Dovranno essere loro a sbrogliarsela, noi ci confrontiamo sui temi». E alla domanda su una eventuale verifica di maggioranza ribadisce. «Se viene fatta sui temi non è sbagliata se invece riguarda solo il posizionamento la trovo una richiesta stucchevole, soprattutto in un momento in cui dovremmo cercare di alleviare questo senso di timore che hanno i cittadini pugliesi».

Casili


Più nel merito entra invece Cristian Casili: «I rapporti di equilibrio tra Pd e il civismo messo in campo dal presidente ci interessano relativamente, è vero, ma per noi è fondamentale che ci sia chiarezza sui territori. In linea con quanto accade a livello nazionale e regionale», spiega il consigliere regionale dei 5s. «Come movimento arriviamo dal civismo e non ci vediamo nulla di male, a patto però che ci sia chiarezza. Non è possibile - prosegue Casili - che esponenti politici della stessa maggioranza di governo nei comuni appoggino candidati diversi da quelli della coalizione progressista di cui facciamo ormai parte anche noi. Quindi la verifica di maggioranza non ci riguarda ma chiediamo che sui territori si corra insieme, altrimenti c'è una confusione che anche gli stessi elettori non comprenderebbero».

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