Pasqua blindata come a Natale, il Cts: restrizioni in fascia gialla e zone rosse nei weekend. Oggi riunione del governo per modifiche al Dpcm

Pasqua blindata come a Natale, il Cts: restrizioni in fascia gialla e zone rosse nei weekend. Oggi riunione del governo per modifiche al Dpcm
di Paola COLACI
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Mercoledì 10 Marzo 2021, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 12:59


Nessun lockdown generalizzato su tutto il territorio nazionale. Piuttosto, una stretta delle misure già previste per le zone gialle e la previsione dei weekend in zona rossa. Proprio come era già accaduto a Natale. Per frenare la terza ondata del virus e limitare la diffusione delle varianti il governo di Mario Draghi sembra orientato a recepire il parere del Comitato tecnico scientifico. In programma oggi la riunione per la modifica al Dpcm. Intanto i 27 esperti si sono riuniti ieri mattina su espressa richiesta dell'Esecutivo proprio per fare il punto sull'efficacia delle misure previste dal Dpcm attualmente in vigore e in scadenza il 6 aprile. E per indicare nuove restrizioni che potrebbero essere adottate già dal prossimo fine settimana.


A partire dal rafforzamento dello zone rosse, sul modello Codogno con blocco totale degli spostamenti da e verso i Comuni rossi se non per comprovate esigenze di lavoro, salute e necessità. Movimenti limitati anche in zona gialla e chiusure di bar, ristoranti e attività commerciali non essenziali nei fine settimana. Oltre all'istituzione con meccanismo automatico delle zone rosse nei casi in cui nei Comuni si superi la soglia dei 250 casi su 100 mila abitanti dopo sette giorni di monitoraggio. Ma anche la tempestiva conclusione della revisione degli indicatori epidemiologici di monitoraggio, in modo da avere dati più aggiornati possibile e intervenire più rapidamente con le azioni di contenimento o mitigazione a livello nazionale, regionale e locale. Ma andranno limitati i contatti interpersonali, secondo gli esperti, tenuto anche conto dei ritardi sui vaccini. Da qui l'indicazione a irrigidire le misure in ogni zona colorata, ristabilendo nel contempo il contact tracing e potenziando il sequenziamento del virus per individuare prima possibile le varianti. Nel verbale trasmesso al governo, infine, gli esperti hanno ribadito la necessità di riportare l'Rt sotto l'1 in tutta Italia. Per questo ritengono indispensabile «l'innalzamento delle misure previste per ogni fascia di rischio». Compresa quella gialla. Se le indicazioni del Cts dovessero essere recepite in toto dal governo, ancora, salterebbe la discrezionalità delle singole regioni e la possibilità di chiusure provinciali.

Infine, il monito del Comitato al governo: estendere la campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi.


Il nuovo modello di restrizioni è stato consegnato a margine della riunione al ministro della Salute Roberto Speranza. E ora toccherà al governo valutare in che misura accogliere. Decisione che con buona probabilità sarà assunta già nelle prossime ore. La strada verso la nuova stretta, tuttavia, sembra già tracciata. E a supportarne la necessità sono ancora una volta i numeri della pandemia. Quelli che arrivano dalle terapie intensive di tutta Italia, innanzitutto. Nelle ultime 24 ore si è registrato, infatti, un nuovo picco dei ricoveri: 278 in tutto. E mai così tanti dal 3 dicembre scorso, da quando cioè il dato viene prese in esame e diffuso. Salgono anche le vittime del Covid: 376, 58 in più del giorno precedente. Ecco perché era prevedibile la linea dura del Cts, considerata anche la curva in rialzo dei contagi e gli ospedali in sofferenza con le terapie intensive al di sopra della soglia critica in tante regioni. Puglia compresa dove, secondo il monitoraggio dell'Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, alla data di lunedì 8 marzo il 30% dei posti letto delle intensive pugliesi risultava occupato da pazienti Covid. In regione è stata nuovamente raggiunta, dunque, la soglia critica fissata dal ministero della Salute. Ma tant'è.


Sarà la cabina di regia del Governo ora a riunirsi per valutare le misure da mettere in campo e portare all'attenzione delle Regioni per una condivisione. All'interno della maggioranza, tuttavia, le posizioni sono molteplici e articolate. Tra «aperturisti» e «rigoristi» le trincee sembrano già tracciata. Per questo puntuale è già arrivato il monito del premier Draghi a «non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato, compiere scelte meditate, ma rapide. Questo non è il momento di dividerci».
 

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