Lo sfogo del sindaco di Taranto Melucci: «Pd, congresso indecente»

Lo sfogo del sindaco di Taranto Melucci: «Pd, congresso indecente»
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Lunedì 13 Febbraio 2023, 16:39

«Congresso indecente, il Pd faccia un serio esame di coscienza per il futuro». Lo afferma il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci dopo i congressi nei circoli in vista delle primarie del Partito democratico del 26 febbraio. «Leggo in queste ore - aggiunge - tanti proclami sui risultati del congresso Pd da esponenti della vecchia nomenclatura, che avrebbero molto da farsi perdonare col partito e la comunità ionica, per le distrazioni di questi anni. Non mi interessa tanto, in questa sede, evidenziare che sul capoluogo ionico, dove abbiamo compiuto sacrifici immani per attrarre nuovi militanti, motivare i giovani e le donne e contrastare le scorrettezze di una disinvolta commissione congressuale, in definitiva, gli amministratori locali e i circoli che sostengono il programma di Stefano Bonaccini hanno doppiato la percentuale di Elly Schlein».

Il rammarico del sindaco di Taranto

«Mi interessa invece - osserva ancora Melucci - esprimere tutto il rammarico per un congresso che, ancora una volta, non si addice a un partito che si celebra come democratico.

Ricatti, minacce, ricorsi creativi, percentuali pilotate nei circoli in provincia, anche ad opera di profili istituzionali del partito, che dovrebbero dare il buon esempio e voltare pagina, invece che cercare spasmodicamente rendite di posizione. Tanto gli elettori sanno valutare da soli, anche con i listini bloccati». Per il sindaco di Taranto «non è un congresso unitario, non finga nessuno, possiamo ritenere saltati tutti i presunti accordi. Ha perso tutto il Pd, speriamo che Stefano Bonaccini lo cambi in fretta. Sento di dover chiedere scusa - conclude - a tutti i giovani tarantini che abbiamo coinvolto, parlando loro di un progetto nuovo, una piattaforma per loro. In ultimo, al termine del suo mandato a Taranto, desidero ringraziare il commissario Antonio Misiani, nonostante sia stato attore protagonista di questo scempio».

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