Mettersi in proprio, l'alternativa alla crisi: +6% per le partite Iva in Puglia

Mettersi in proprio, l'alternativa alla crisi: +6% per le partite Iva in Puglia
2 Minuti di Lettura
Martedì 17 Febbraio 2015, 13:16 - Ultimo aggiornamento: 18:32
Cresce il numero delle partite Iva in Puglia e cresce, quindi, anche la voglia di mettersi in proprio. La conferma arriva da un’indagine condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati del Dipartimento delle Finanze. Nello studio rientrano i liberi professionisti (come avvocati, medici, architetti), le ditte individuali, le società di persone, le società di capitali e le altre forme giuridiche.



Nel corso del 2014, sono state aperte 36.926 partite Iva. L’anno prima erano 34.846. Si registra, dunque, una variazione positiva di 2.080 unità, pari al 6%.



In particolare, nella provincia di Bari, sono state accese 11.306 posizioni fiscali contro le 10.568 dell’anno precedente. L’incremento, in questo caso, è di 738 unità, pari al 7%. Bari rappresenta il 30,6% del totale delle nuove partite Iva.



Segue la provincia di Lecce, che corrisponde al 21,8%. Si passa da 7.378 a 8.044 nuove posizioni fiscali, con una crescita di 666 unità, pari al 9%. Poi Foggia che rappresenta il 16,4% della «torta» pugliese; Taranto con il 12,8% e Brindisi con una crescita complessiva del 33%, cioè l'apertura di 110 partite Iva in più. In calo, invece, l’andamento nella provincia di Barletta-Andria-Trani: meno 0,5 per cento (da 3.437 si scende a 3.421).



«I dati elaborati dal nostro Centro studi regionale – commenta Maurizio Botrugno, vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese Lecce – ci consentono di comprendere come l’apertura di nuove partite Iva rappresenti, oggi, una specie di valvola di sfogo in carenza di valide alternative lavorative. Sono molti i lavoratori e le lavoratrici che, a fronte dell’impossibilità di collocarsi o ricollocarsi come dipendenti, non hanno altra scelta se non quella di aprire un’attività in proprio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA