Nel piano della Pac c'è anche l'olivicoltura L'assessore Pentassuglia: «Ma non basta, servono più aiuti»

Nel piano della Pac c'è anche l'olivicoltura L'assessore Pentassuglia: «Ma non basta, servono più aiuti»
di Maria Claudia MINERVA
4 Minuti di Lettura
Martedì 28 Dicembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18:49

Pac, vittoria parziale per la Puglia. «Il ministro Patuanelli ha modificato l’impostazione del piano strategico per l’agricoltura, riconoscendo Dop e Igp e, quindi, introducendo un eco schema olivicolo, ma in prima battuta sono soddisfatto a metà, nel senso che è stata riconosciuta l’olivicoltura che prima non era proprio negli schemi, ma la mia proposta riguardava anche l’“accoppiato” (gli aiuti legati alla produzione del nuovo sistema dei pagamenti diretti), perché togliere l’accoppiato al sistema olivicoltura per darlo alle colture minori, con tutto il rispetto delle altre colture o altri pezzi dell’agricoltura, mi sembra impattante per la Puglia - ha commentato a caldo l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, subito dopo l’ennesimo incontro virtuale con il ministero -. Però adesso svilupperò il ragionamento in termini economici e valuterò quale possa essere la compensazione. Però l’apertura c’è stata, sebbene non sia quella che mi aspettavo si facesse dal ministero in termini strategici, per cui sono soddisfatto a metà e, quindi, dobbiamo continuare a lavorare».

I tavoli ministeriali

Il terzo tavolo sulla Politica agricola 2023-2027 ha segnato, dunque, un punto di vantaggio per la Puglia che, dopo la protesta delle associazioni agricole, ha prodotto una proposta, condivisa anche dalle regioni Calabria e Liguria, per far introdurre nel piano anche il settore olivicolo, che in prima battuta era stato completamente dimenticato dal ministero. Dopo i primi due incontri, il tavolo nazionale di confronto Stato-Regioni ha partorito una bozza del Piano strategico nazionale sulla nuova Pac, nel quale i punti di maggiore rilievo sono stati: prelievo di 90 milioni di euro (circa il 2,5% dei 3,63 miliardi totali) dal massimale dei pagamenti diretti per incentivare l’agricoltura biologica, spostandolo alla dotazione dei Psr; prelievo di 36,2 milioni di euro (1% del totale) verso i Psr per sostenere i giovani agricoltori; conferma dell’attuale soglia minima d’importo (300 euro) per la liquidazione delle domande Pac presentate da aziende agricole che hanno sede in aree montane e svantaggiate, comprese le isole minori, mentre sarà aumentata a 500 euro in tutte le altre aree; l’introduzione di cinque eco schemi, tra cui quello presentato dalla Regione Puglia: riduzione antibiotici negli allevamenti e pascolo semi-brado, inerbimento colture pluriennali, olivi di rilevanza paesaggistica, sistemi foraggeri estensivi, colture a perdere di interesse mellifero.

Una bozza, quella del Mipaaf, che dovrà diventare un documento definitivo entro il 31 dicembre, data ultima per l’invio a Bruxelles.

Il piano a Bruxelles

«L’“accoppiato” sul sistema olivicolo è fondamentale - ha insistito l’assessore Pentassuglia - perché riequilibra le risorse che non ci sono più sull’olivicoltura, parliamo di circa 200 euro a ettaro. Quindi, la partita è questa, io ho confermato al ministro che per me l’”accoppiato” vale e che lui deve rivedere lo schema, altrimenti non firmo l’intesa. Patuanelli entro il 31 ci riprodurrà il documento con gli aggiustamenti di questo ennesimo incontro di oggi (ieri per chi legge, ndr), questo è già il terzo in quindici giorni, per cui mi auguro che nelle limature lui trovi spazio per fare questa operazione. Anche perché la Puglia si ritrova con metà regione in piena produzione e l’altra metà distrutta dalla xylella, quindi devo valutare qual è l’impatto concreto, non quello ipotetico sulla carta, perché parliamo dei prossimi sette anni di programmazione, devo dire la verità ai pugliesi e agli olivicoltori. Ho anche recuperato lo schema e, quindi, la parte relativa agli agrumi, che prima non c’era, ora mi manca questo pezzo dell’olivicoltura applicata che devo valutare bene. Quindi, l’apertura c’è stata, ma non è abbastanza, per questo produrrò un’altra controproposta prima del 31 dicembre. È in atto un dibattito politico in merito al futuro della Politica Agricola Comune che inevitabilmente si riflette sulle specificità territoriali e settoriali delle regioni italiane. In questo dibattito, la Regione Puglia non ha fatto mancare la propria voce insistendo sulla necessità di non alterare gli equilibri territoriali e sottolineando, più volte, l’esigenza di dedicare una specifica attenzione al comparto olivicolo, che più degli altri potrebbe subire consistenti decurtazioni dalle modifiche regolamentari».

© RIPRODUZIONE RISERVATA