«Tagliati fuori dalle somministrazioni. Pronti a sporgere denuncia per le mancate vaccinazioni»: parla il presidente dell'Ordine dei medici

«Tagliati fuori dalle somministrazioni. Pronti a sporgere denuncia per le mancate vaccinazioni»: parla il presidente dell'Ordine dei medici
di Paola COLACI
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Lunedì 15 Febbraio 2021, 08:07

Donato De Giorgi, presidente dell'Ordine del Medici della Provincia di Lecce, da tempo i medici di base di tutta la Puglia lamentano l'esclusione dalla campagna vaccinale da parte della Regione Puglia. Quali sono le ragioni alla base di questa estromissione?
«Condivido il disagio dei colleghi. E mi risulta che ci siano una serie di trattative in corso tra i maggiori sindacati di base e la parte politica. Una cosa è certa: l'Ordine dei Medici è stato poco coinvolto dalla Regione. E ancora oggi siamo tagliati fuori».
Eppure, come più volte sottolineato anche dalle organizzazioni sindacali, nessuno meglio di un medico di famiglia conosce i suoi pazienti. Non le sembra, dunque, un controsenso l'atteggiamento della Regione?
«È proprio così. Eppure al momento i medici di base non solo continuano a non essere coinvolti nella campagna vaccinale, ma non possono contare su alcun riscontro documentale».
Cosa intende dire?
«A oggi noi non abbiamo a disposizione alcun elenco di pazienti già vaccinati né possiamo avere accesso ai database relativi alle prenotazioni. Nei fatti, non sappiamo quanti e quali tra i nostri pazienti sono già stati sottoposti o dovranno essere sottoposti alle somministrazioni. Gli elenchi restano a carico della Regione e destinati agli Uffici di Igiene locale. E in un certo senso, sono segregati».
E allo stesso modo non potete procedere alla somministrazione dei vaccini?
«Esatto. Eppure i medici di medicina generale da sempre sono coinvolti in prima persona nelle campagne vaccinale. Non ultime quelle anti-influenzali. Così come anche i pediatri di libera scelta. Non dimentichiamo, tuttavia, che al di là della collaborazione di altre figure professionali come gli operatori sanitari e gli infermieri, il vaccino era e resta un atto medico a esclusiva responsabilità dei medici appunto».
Al netto dello scarso coinvolgimento dei medici nella campagna vaccinale, lei da tempo continua a denunciare la mancata vaccinazione di odontoiatri e medici in pensione.
«Su questo punto vorrei ricordare l'impegno assunto dall'assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco lo scorso dicembre: accordare la precedenza oltre che ai medici e al personale sanitario, anche agli odontoiatri e ai medici in pensione. In un incontro successivo fu certificato poi che entro il 15 Febbraio 2021 tutti gli operatori sanitari sarebbero stati vaccinati. Alle promesse, però, non sono seguiti i fatti: a oggi molti professionisti non sono stati né chiamati né presi in considerazione. Ed è veramente triste pensare che questa categoria di colleghi possa essere dimenticata dalle istituzioni e trattata senza la giusta dignità, onorabilità, equità e rispetto che certamente merita».
Cosa avete intenzione di fare, dunque? Tornerete a chiedere all'assessore Lopalco il rispetto della priorità?
«Non solo. Siamo pronti a impugnare in ogni sede e a denunciare con ogni mezzo le ragioni di chi ha dedicato e dedica la propria vita al benessere e alla salute dei cittadini».
A tal proposito, cosa pensa dei medici no vax e di quegli operatori sanitari che, pur lavorando nelle strutture sanitarie e quindi a stretto contatto con i pazienti, hanno rinunciato al vaccino?
«Una premessa è fondamentale: non è previsto alcun obbligo di vaccinazione.

Norme e codici deontologici prevedono, tuttavia, che gli operatori sanitari forniscano la massima garanzia nell'esercizio della professione. Se un medico decide di non vaccinarsi, dunque, è liberissimo di non rinunciare. Purché non mettano a rischio la salute dei pazienti e non facciano opera di proselitismo di questa scelta no vax. Se così dovesse essere, sia chiaro che l'Ordine dei Medici è pronto a denunciare in tutte le sedi e con ogni strumento. Anche quello dei provvedimenti disciplinari».

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