Turismo e ulivi, un connubio che si sta rivelando vincente anche per l'agricoltura, con potenzialità enormi, soprattutto per la Puglia. Oggi, infatti, sempre più turisti hanno voglia di vivere un'esperienza diretta e l'olio può diventare un volano di grande attrazione del turismo esperienziale in campagna, nei frantoi e nelle masserie storiche di cui la regione è ricca. Di Oleoturismo si è parlato ieri mattina nell'ambito di EnoliExpo, l'esposizione in corso alla Fiera del Levante, durante un incontro promosso da Unaprol-Consorzio Olivicolo Italiano e Coldiretti Puglia. Con il presidente di Unaprol David Granieri e Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, hanno fatto il punto della situazione sui futuri scenari e la promozione dell'oleoturismo Roberta Garibaldi, amministratore delegato di Enit, il senatore Dario Stefano, che più di tutti ha lavorato in Parlamento per l'approvazione della legge sull'oleoturismo, il presidente dell'associazione Città dell'Olio Michele Sonnessa e, in collegamento video, il rettore del romitaggio del Getsemani, Fra Diego dalla Gassa, sull'esperienza in Terra Santa.
Il cibo come motivazione di viaggio
«L'Italia è leader mondiale nel turismo enogastronomico che vale oltre 5 miliardi con più della metà (55%) degli italiani che ha il cibo come principale motivazione di viaggio, ma non sono da meno il paesaggio e le degustazioni esperienziali in Puglia con la distesa di ulivi, anche monumentali, che copre il 64% della superficie agricola regionale» ha esordito Coldiretti, illustrando i risultati di un sondaggio condotto sul sito dell'associazione per indagare sui gusti dei turisti.
Tra l'altro, vale la pena ricordare che appena un mese fa è diventata operativa la legge per la promozione dell'oleoturismo e la valorizzazione delle produzioni olivicole e olearie del nostro territorio, con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del decreto del Ministero dell'Agricoltura che indica le linee guida per esercitare l'attività. «Oggi i turisti chiedono di vivere un'esperienza e l'olio può diventare un volano di grande attrazione del turismo esperienziale in campagna, nei frantoi e nelle masserie storiche di cui la Puglia è ricca - aggiunge Coldiretti -. L'oleoturismo è considerata attività agricola connessa se esercitata dall'imprenditore agricolo, singolo o associato».
In Puglia l'ulivo è presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con 5 oli extravergine Dop e Igp Olio di Puglia. Un patrimonio minacciato dai cambiamenti climatici dalle oscillazioni produttive e dall'emergenza xylella che ha intaccato il patrimonio olivicolo di Lecce, proseguendo indisturbata il cammino di infezione a Brindisi, Taranto e arrivando fino alla provincia di Bari. «Per questo incalza Coldiretti - serve una strategia che metta insieme programmi nazionali e regionali per tutelare questa enorme ricchezza».
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