LECCE - Pioggia di osservazioni sulle nuove linee guida messe a punto dal Dipartimento Agricoltura regionale, in collaborazione con l’Osservatorio fitosanitario regionale e nazionale e a margine delle consultazioni già avviate in sede di taske force con il gruppo di scienziati chiamati in campo dal governatore Michele Emiliano per fronteggiare l'emergenza sputacchina. Un passaggio propedeutico alla redazione definitiva del piano “post Silletti” che da qui a breve passerà al vaglio della Giunta regionale per l'approvazione. Dopodiché il pacchetto delle nuove linee guida sarà trasmesso al ministero delle Politiche agricole per essere inserito nel programma nazionale anti-xylella.
Le vie non sono poi così brevi, dunque. Ma la Regione intende accorciare i tempi per dare quanto prima esecutività ai rinnovati indirizzi cui fare riferimento nella lotta al batterio. Da qui la necessità di acquisire il parere degli esperti scientifici, invitati a valutare la bozza redatta dal Dipartimento Agricoltura regionale, sotto la regia di Gianluca Nardone, e quindi ad esprimere eventuali valutazioni o osservazioni rispetto alle nuove direttive. E dal pool una prima frenata rispetto all’ipotesi di nuovi tagli: «L’esame è iniziato. E le valutazioni degli esperti sono già all’esame dell’Osservatorio Fitosanitario. Apprezzabile il contributo offerto. Poi sarà la giunta a decidere», spiega Nardone.
Tra le osservazioni, quelle depositate dal professor Marco Scortichini, batteriologo romano del Crea (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura), specialista che ha già redatto il “Protocollo ufficiale di diagnosi di Xylella” per l’Organizzazione europea per la protezione delle piante: «Un suggerimento, più che altro, ho affidato al Dipartimento, ossia l'opportunità - spiega il professore - di predisporre anche il controllo dei patogeni classici dell'ulivo: funghi, batteri, insetti. Perché una pianta sana ha più possibilità di rispondere agli attacchi dei parassiti, penso all'Occhio di pavone, alla rogna dell'olivo».
Altro nodo da sciogliere, quello sull’aumento della sostanza organica fino al superamento del 2% per rendere più fertili i terreni. Misura contestata da diversi scienziati della task force, che sulla questione avrebbero proposto una correzione della bozza esistente, che prevede nelle “zone infette” potature severe (con rimozione continua della nuova vegetazione in post-intervento, compresi i polloni), mentre negli “oliveti con sintomi iniziali di Codiro” la potatura tempestiva dei rami sintomatici fino a 50-60 centimetri al di sotto dell’avvizzimento visibile a occhio nudo. Prevista, infine, negli “oliveti indenni” la potatura biennale delle piante di olivo. Confermate la “zona di contenimento” e la “zona cuscinetto”. Questa la nuova cura, dunque, al netto delle osservazioni che potrebbero essere recepite nelle prossime ore. Il nuovo piano sarà adottato entro questo fine settimana: A seguire l'Ok della Giunta e l'invio del al ministero.
Ieri, intanto, Rosa D'Amato, eurodeputata tarantina (M5S), è intervenuta all'audizione del commissario Ue alla Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis: «Ho chiesto, visto il ricorso alla corte di Lussemburgo che dovrà decidere sulla legittimità delle scelte della Commissione sul caso Xylella, e di adottare celermente misure alternative».
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout