La nuova era dei trasporti su ferro: partito da Brindisi il primo treno merci verso Forlì

La nuova era dei trasporti su ferro: partito da Brindisi il primo treno merci verso Forlì
La nuova era dei trasporti su ferro: partito da Brindisi il primo treno merci verso Forlì
di Pierpaolo SPADA
4 Minuti di Lettura
Martedì 14 Settembre 2021, 05:00

Tir di merci sui carri ferroviari, dallo scalo di Brindisi a quello di Forlì: destinazione Italia, Europa e Asia, lungo i corridoi della “Nuova Via della Seta”. Dopo gli annunci e il taglio del nastro, ieri il via. È partito alle 19.30 il primo treno: in tutto, 26 semirimorchi per oltre mille tonnellate. Svolta intermodale per il traffico da e per il Salento, un binario rapido e diretto per import-export. È il primo esperimento in Italia di “autostrada viaggiante non accompagnata” lungo l’asse Adriatico, con tecnologia “RoadRailLink”, che consente di caricare sui treni anche i mezzi non sollevabili con gru. Durata della tratta? Dodici ore.

Il progetto

Ne sono artefici il vettore foggiano Lotras (famiglia De Girolamo) e il leader logistico-ferroviario tedesco Vtg Rail Europe GmbH. In 6 mesi hanno elaborato e realizzato il progetto proposto dagli autotrasportatori della provincia di Lecce, capeggiati da Primiceri (Casarano), società sotto la cui regia l’intera operazione continua a essere coordinata.

L’obiettivo dichiarato con Lotras è acquisire lo Scalo di Surbo che ha già gestito tra il 2007 e il 2009 e che ad agosto Ferrovie dello Stato ha messo in vendita con un bando da 1,6 milioni di euro in scadenza tra due mesi.

Per l’occasione, Terminali Italia ha ripristinato la funzionalità dello scalo brindisino di “Via Porta Lecce”, chiuso e in disuso da tempo. E vi ha trasferito da Bari una decina di tecnici. Che, nel giro di poche ore, con il sistema “R2l”, hanno collaborato al carico sul treno dei semirimorchi contenenti i prodotti di almeno 1.500 aziende salentine: «C’è tutto ciò che l’industria salentina esporta. Dai prodotti del tessile, abbigliamento e calzaturiero all’agroalimentare passando per la metalmeccanica. Ci sono i vini provenienti dalle cantine leccesi e brindisine - spiega Luigi Primiceri, amministratore della omonima azienda di autotrasporto -, e c’è tanto olio. Trasportiamo allo scalo forlivese “Villa Selva”, in quota a Lotras, anche manufatti in pietra leccese».

Il viaggio dei prodotti

Merce quasi tutta destinata al Nord Italia: almeno un 20% proseguirà il viaggio verso Olanda e Francia, attraverso le due “autostrade viaggianti” che si disarticolano, rispettivamente, tra Torino e Lyon e tra Novara e Friburgo, snodo operativo a soli 400 chilometri da quello di Duisburg, al quale si agganciano i binari provenienti dalla Cina meridionale (Chongqing) e, ora, anche da quella centro-settentrionale (Wuwei).

«Con l’aereo queste merci impiegano meno ad arrivare da Shanghai a Milano che su gomma da Milano a Casarano. Con il treno, sfateremo anche questo tabù». Ma la domanda appare intensa anche dall’Italia: «È stato appena chiuso - svela Primiceri - anche un contratto per il trasporto di materiale ferroso proveniente da Genova su 10 bilici e destinato a Taranto per un ampio arco temporale».

Sfida ambiziosa. Parla di sicurezza, sostenibilità ambientale ed economica (di 375 euro è il prezzo del biglietto). E il tentativo di realizzarla, ieri, ha messo in luce anche le prime difficoltà. Niente ritardi ma 6 semirimorchi sono rimasti a terra, problemi del debutto: «Siamo riusciti a caricare il treno in partenza da Brindisi all’80 per cento», fa sapere lo stesso imprenditore. Questione tecnica, di orario: «Terminali Italia vuole chiudere le operazioni di carico alle 18, ma le aziende manifatturiere chiudono alle 17 e non hanno il tempo di raggiungere lo scalo. Ragion per cui - spiega Primiceri - potremmo posticipare le partenze. Ci stiamo misurando tutti con un sistema completamente nuovo: bisogna rodarlo e renderlo flessibile. E poi riusciremo anche a esportarlo».

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