Nomina Palese, la polemica continua. Anche la base Pd contro Emiliano. Lui rassicura: «Io subire l'assessore? Difficile»

Nomina Palese, la polemica continua. Anche la base Pd contro Emiliano. Lui rassicura: «Io subire l'assessore? Difficile»
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Giovedì 10 Febbraio 2022, 14:10 - Ultimo aggiornamento: 16:55

Michele Emiliano difende la scelta di Rocco Palese come assessore alla Sanità della Regione Puglia, scelta finita al centro delle polemiche politiche e delle proteste del Pd che nei giorni scorsi ha convocato un confronto col il presidente ed ex segretario regionale del partito.

«È chiaro che io ho la responsabilità di un programma di governo, di una maggioranza, di alcune idee che non cambiano. Però, ho a disposizione una persona di grande competenza, un tecnico, un medico assunto dal sistema sanitario regionale. Rocco Palese era amico di tutti, sia dei suoi vecchi compagni di partito sia di tutto il centrosinistra. Quindi veramente non c'è nulla di male - ha detto Emiliano -. Io lavoro per la Repubblica italiana, non lavoro per singole forze politiche - ha aggiunto -. È chiaro che la democrazia funziona con maggioranza e minoranza ma non sono dei muri invalicabili, come è noto».

Lo sfogo su Lopalco

«Mi hanno accusato quando Lopalco se ne è andato, che se ne è andato perché Emiliano diceva sempre l'ultima parola.

Adesso che è arrivato Palese, dovrebbe cambiare? Cioè dovrei essere io a subire l'assessore? Difficile - ha proseguito -. Ognuno di noi cerca di fare il massimo per convincere quante più persone possibili a partecipare alla realizzazione del programma e del progetto e capita, qualche volta, che qualcuno cambi idea: non c'è nulla di drammatico", ha concluso, evidenziando che "facciamo tutto in amicizia anche perché, devo dire, tra maggioranza e minoranza c'è poi un rapporto di grande cordialità in Consiglio regionale. Quindi, veramente non c'è nulla di male».

A Modugno la base insorge: siamo "palesemente" contrari

Non solo i consiglieri regionali e i parlamentari. Anhe la base del Pd insorge contro la scelta di Emiliano: «La base del Partito ha subito un altro, l'ennesimo, attentato alla fiducia riposta nel nostro simbolo - scrivono i rappresentanti del circolo di Modugno dove nelle scorse ore è comparso un significativo striscione (Siamo palesemente contrari). Poco importa se sono anni ormai che questa teoria dell'allargamento del fronte (la teoria "della ruspa", che cerca di raccogliere più voti possibile a prescindere dalla provenienza) crea fratture all'interno delle forze democratiche territoriali e lascia i Circoli Pd soli a combattere sui territori. Poco importa se i Circoli sono sempre più isolati, ridotti a poter aspirare al massimo a diventare comitati elettorali del potente di turno. Poco importa se la base, lentamente, si sta sbriciolando perché priva ormai di qualsiasi "legante", di qualsiasi stimolo alla partecipazione, intrisa di una ineluttabile rassegnazione a non contar nulla nelle logiche di un Partito che è sempre meno Partito e assomiglia sempre più a un pozzo stanco di essere emunto». «Il punto - proseguono - non sono solo le scelte del Presidente, che si tratti ora di Palese piuttosto che, prima, di Di Cagno Abbrescia. Il punto è la Politica. Che non c'è. Sono mesi che chiediamo un incontro tra gruppo consiliare regionale e Circoli. Sono mesi che cerchiamo di capire quale sia la linea politica del PD all'interno del Consiglio regionale. Facciamo da mesi i conti con una fase congressuale, aperta e lasciata in un insopportabile limbo spazio-temporale, con una campagna tesseramento 2021 aperta a giugno il cui materiale cartaceo è arrivato in Federazione 20 giorni prima della chiusura del tesseramento». Infine le scuse per lo striscione:  «Noi, per ora, possiamo solo chiedere scusa alla meravigliosa base del Partito Democratico. Quella base che ancor oggi, nonostante tutto, continua a credere nei principi posti alla base del nostro Statuto».

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