No vax, governo contro Regione. Emiliano: «Gemmato si dimetta»

No vax, governo contro Regione. Emiliano: «Gemmato si dimetta»
di Andrea TAFURO
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Giovedì 3 Novembre 2022, 07:17 - Ultimo aggiornamento: 07:46

La diatriba giuridica per l'obbligo vaccinale tra decreto nazionale e legge regionale s'infiamma e porta allo scontro tra il sottosegretario alla salute del Governo Meloni, Marcello Gemmato e il governatore Emiliano. Il primo si è detto pronto con l'Esecutivo ad impugnare la legge pugliese che impedisce l'impiego dei medici non vaccinati contro il Covid-19 nei reparti più a rischio e la replica a muso duro del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, fermo nel ribadire la validità della norma regionale sulle vaccinazioni per i sanitari, varata nel 2018 ed estesa al Covid nel 2021.


«Gemmato è un politico di lungo corso ha commentato Emiliano - e dovrebbe sapere che tra leggi nazionali e leggi regionali nelle materie concorrenti come la sanità non c'è un rapporto di gerarchia che fa prevalere le prime sulle seconde, salvo che ci sia una lesione delle attribuzioni del Parlamento.

Ma queste ultime devono essere impugnate tempestivamente dal Governo, fatto questo non avvenuto nel nostro caso, essendo la legge in questione del 2021. Prendo atto che Gemmato, farmacista, si cimenta in arditi ragionamenti giuridici annunciando l'impugnazione della legge pugliese, e così facendo fa fare al Governo del quale fa parte da qualche ora una pessima figura. I termini per l'impugnativa infatti sono ampiamente scaduti. Uno cosi ha dichiarato il presidente di Regione - dovrebbe immediatamente dimettersi per la sua inadeguatezza».

L'analisi di Palese


Analisi supportata anche dall'assessore alla Salute pugliese, Rocco Palese, che nel definire l'esternazione di Gemmato «sbagliata, intempestiva e fuori luogo», traccia anche il quadro attuale dei numeri no vax in Puglia. «Sono solo 10 i medici del sistema sanitario regionale a non aver ricevuto la vaccinazione anti Covid. E 103 sono i non vaccinati tra operatori sanitari e infermieri. La situazione di questo personale sanitario è regolata dalla legge regionale, che consente solo agli operatori che si sono vaccinati, secondo le indicazioni del Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente, di poter accedere a determinati reparti ospedalieri. Questo a tutela dei pazienti e degli stessi operatori. La legge regionale è e rimane in vigore».

Amati replica a Gemmato


Piccata anche la replica al sottosegretario Gemmato da parte del consigliere regionale Pd, Fabiano Amati, promotore e primo firmatario delle leggi pugliesi sull'obbligo vaccinale a carico degli operatori sanitari. «Diversamente da come sostiene il sottosegretario Gemmato, la legge pugliese sull'obbligo vaccinale per Covid è valida e non può essere impugnata: il termine per l'impugnativa del Governo nazionale è scaduto il 9 maggio 2021, ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione. Più di un anno e mezzo fa. Invito dunque il sottosegretario Gemmato a esercitare la funzione istituzionale con maggiore puntualità, senza creare turbamento nella leale collaborazione tra Stato e Regioni ed evitando di trasformarsi da farmacista in alchimista». Ed ancora: «La materia della tutela della salute è una competenza concorrente tra Stato e Regioni, come riconosciuto varie volte dalla Corte costituzionale, per cui ogni Regione deve rispettare il Piano vaccinale nazionale ma è libera di eseguirlo con le modalità più opportune. Sulla vaccinazione di medici e infermieri ha evidenziato - il Governo nazionale dice scienza ma applica magia. La Puglia non può diventare un'isola felice sulla pratica vaccinale e il resto dell'Italia condannato a una maggiore esposizione al contagio delle persone già malate. Il federalismo vaccinale crea distorsioni e ingiustizie sulla pelle dei più poveri e meno abbienti. Già questo meriterebbe una battaglia senza risparmio di colpi del PD sia nelle aule parlamentari che nella società, per estendere l'obbligo a tutte le vaccinazioni raccomandate». Quindi l'affondo rivolto al governo Meloni. «Il Governo nazionale mediti, piuttosto, di estendere a tutte le regioni italiane l'obbligo vaccinale per tutte le vaccinazioni - ha concluso Amati - così come richiesto con la Carta di Pisa dagli scienziati italiani».
 

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