Niente fuga in avanti: primarie a gennaio candidati tra un mese

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Martedì 8 Ottobre 2019, 09:17
Vincenzo DAMIANI
La linea di Emiliano non passa. Il tavolo politico del centrosinistra pugliese, ieri, dopo oltre quattro ore di accesa discussione, ha deciso di confermare date e appuntamenti fissati una settimana fa: convention il 10 novembre (e non il 20 ottobre come deliberato dalla direzione del Pd) e primarie nella prima metà di gennaio, il 12. Non solo, anche sull'alleanza con il M5S la posizione dell'area di riferimento del governatore pugliese resta in minoranza: il tavolo politico, infatti, ha rinnovato l'appello ai pentastellati a «partecipare ad una fase di confronto e di comune arricchimento politico e di contenuti dell'azione di governo della Regione Puglia».
Il Pd pugliese, quindi, complici anche le sue divisioni interne, non riesce a far valere le proprie ragioni. Adesso si apre la fase del dialogo con il M5s e della discussione interna: toccherà al segretario del Pd, Marco Lacarra, incontrare nei prossimi giorni il presidente Michele Emiliano per «ragionare sul programma di fine mandato». Alla fine, il centrosinistra ritrova l'unità che, lo scorso fine settimana, era stata messa in discussione dalle decisioni della direzione del Partito democratico pugliese. «Il 10 novembre si legge nel documento finale approvato ieri dai partiti che faranno parte della coalizione - si svolgerà l'iniziativa programmatica già confermata nel precedente tavolo: sarà anche una iniziativa di dialogo con la Puglia del mondo del lavoro, dei saperi, dell'associazionismo, delle imprese, degli amministratori locali sulle scelte prioritarie di fine mandato del governo regionale e sulle priorità che caratterizzeranno il programma per la prossima legislatura. In vista di tale lavoro, il tavolo incontrerà nei prossimi giorni il governatore Emiliano per ragionare sul programma di fine mandato e per questo si dà mandato al coordinatore Marco Lacarra». «In corso di definizione - l'annuncio - il regolamento per le primarie 2020 che, in presenza dell'ufficializzazione di più candidature, saranno tenute il 12 gennaio 2020».
Infine, il passaggio politico che apre ufficialmente ad un'alleanza con il Movimento cinque stelle: «Il Tavolo si esprime nuovamente compatto per una revisione delle legge elettorale con doppia preferenza. Su tali temi programmatici rinnoviamo l'appello al M5S a voler partecipare ad una fase di confronto e di comune arricchimento politico e di contenuti dell'azione di governo della Regione Puglia».
L'area del Pd che fa riferimento ad Emiliano, invece, avrebbe preferito il 20 ottobre come giorno utile per l'assemblea del centrosinistra e per presentare programmi e candidature; e riteneva la seconda domenica di dicembre la data migliore per svolgere le primarie di coalizione. Ma al di là delle date, è la questione M5S che rischia di deflagrare: venerdì scorso, durante la Direzione, sia Domenico De Santis, consigliere politico del governatore pugliese, sia l'ex europarlamentare Elena Gentile avevano sostenuto la tesi che l'accordo con i pentastellati non andrebbe siglato. Secondo De Santis, occorre preservare gli equilibri politici interni al centrosinistra, la sua tesi è che la Puglia ha una sua tipicità e il modello Umbria, o quello nazionale, non possa essere trasferito.
In sostanza, per De Santis quello che è stato fatto a Roma - di cui pure è stato sostenitore - non è realizzabile a Bari. Chiaro il tentativo di Emiliano di voler evitare un confronto durante le primarie con i cinque stelle, d'altronde il governatore è stato chiaro: non farà alcun passo indietro per favorire l'alleanza Pd-M5S in Puglia.
Ma, per ora, è passata la linea sostenuta da Sinistra italiana, dall'associazione La Giusta causa e da una parte dello stesso Pd (a cominciare da Lacarra stesso, passando per Federico Massa e Dario Stefàno) che ritengono che sia doveroso avviare un dialogo con i pentastellati. «Non si può non prendere atto che il mondo è cambiato. La nuova maggioranza parlamentare impone di coinvolgere nelle scelte, a partire dal candidato presidente della Regione, il Movimento cinque stelle», è la tesi sostenuta dalla Sinistra pugliese. Da capire quale sarà la risposta dei pentastellati all'invito ormai ufficiale: probabilmente si attenderà l'esito delle Regionali in Umbria a fine mese per prendere una decisione, una vittoria Pd-M5S potrebbe convincere Di Maio e Zingaretti a replicare l'esperimento in Puglia e altrove.

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