Turismo, mancano gli stagionali. «Bisogna puntare sulla formazione»

Turismo, mancano gli stagionali. «Bisogna puntare sulla formazione»
di Rita DE BERNART
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Mercoledì 26 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 07:04

La ripartenza del settore turistico deve fare i conti con una paradossale tendenza del mercato del lavoro. Le aziende non trovano addetti, o meglio, le risorse umane disponibili sono spesso troppo poco o al contrario troppo qualificate per i profili ricercati. E molti sono indisponibili perché, secondo il mondo delle imprese, adagiati su una serie di ammortizzatori e sussidi sociali.

LA LINEA DI FEDERTURISMO

Federturismo chiede sostegno alle imprese per l’inserimento lavorativo. «In questa delicatissima, ma tanto attesa, fase di ripartenza per il turismo italiano sta accadendo qualcosa di molto preoccupante – ha dichiarato ieri la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli - relativamente alla forza lavoro necessaria alla riapertura della stagione estiva. Con crescente frequenza, e in tutto il Paese, gli imprenditori non riescono a reperire sul mercato le professionalità e i profili normalmente in forza al settore durante i periodi di alta stagionalità. La ragione pare sia dovuta al fatto che molti percettori del reddito di cittadinanza, male interpretando lo spirito della misura, preferiscono continuare a percepire il sussidio al posto di rientrare nel mondo del lavoro. Tale anomalia distorsiva del mercato del lavoro, richiede un correttivo immediato che potrebbe essere una rimodulazione della tassazione sul costo del lavoro per consentire ai lavoratori di percepire un netto in busta paga più elevato e rendere quindi più attraente il lavoro rispetto al reddito di cittadinanza, con conseguente risparmio per le casse dello Stato». 

IL CAREER DAY
Il tema ha sollevato nelle scorse settimane un dibattito acceso anche sul fronte del ruolo dell’istituzione scolastica, a più livelli, sulla formazione specifica e anche sull’educazione al lavoro. In questo spirito di confronto tra mondo dell’università e mondo delle aziende si è svolto ieri il Career Day del Dipartimento di Economia di Unisalento in cui gli studenti laureandi hanno provato a cercare un lavoro a colloquio diretto con le aziende, tra cui alcune proprio del settore turistico. Un’iniziativa definita lodevole dalle imprese partecipanti ma che ha mostrato ancora una volta quanto il mondo del turismo richieda oltre alle abilità tecniche anche una serie di abilità specifiche che si maturano con l’esperienza. Il settore inoltre, nella nostra regione, è fatto ancora in prevalenza di medie e piccole imprese, soprattutto stagionali, in cui i principali profili richiesti sono quelli intermedi, receptionist, personale di booking, addetti di sala e cucina. Figure che oltre a competenze come la conoscenza delle lingue richiedono anche esperienza nel settore e doti relazionali per il rapporto diretto con il cliente. «È una iniziativa che abbiamo apprezzato e accolto con grande entusiasmo», commenta Damiano Reale dell’Apulia Vivosa Resort. «A mio avviso però è molto arduo avvicinare il mondo dell’università alle esigenze delle imprese. Nel mondo del turismo, e dei servizi, oltre alle qualità tecniche è necessario sviluppare doti relazionali ed empatiche, è necessario anche fare un percorso di crescita all’interno di un contesto lavorativo per conoscerne le dinamiche. Per quel che ci riguarda si sono presentati 12 candidati ma tutti aspiravano principalmente a ruoli amministrativi, di back office o front office, o di gestione risorse umane. Sicuramente abbiamo testato il livello di preparazione di questi ragazzi ma in questo lavoro spesso si parte dal basso e poi si arriva a far carriere nel tempo con l’esperienza». 
L’auspicio è quello di un maggiore dialogo anche con gli istituti alberghieri e le scuole di formazione professionale al fine di formare le figure di cui il settore necessità. «Abbiamo gradito questo appuntamento con l’Università - spiega Maria Carmen Manna, responsabile delle risorse umane della catena CDShotels - ma è circoscritto solo ad una minima parte dei profili che le aziende cercano.

Abbiamo ricevuto poche adesioni, cinque, e di queste solo due potrebbero rappresentare futuri inserimenti aziendale come tirocini formativi per ciò che ricerchiamo e per le loro skills. La difficoltà vera nelle aziende turistiche è trovare profili preparati e qualificati di sala e cucina e la cosa preoccupante è il silenzio degli istituti alberghieri del territorio. Purtroppo molto spesso i ragazzi al di là di piccoli periodi di stage scolastici non sono disponibili a percorsi formativi. Ringraziamo la disponibilità dell’Ateneo e lo spirito con cui i ragazzi laureandi si sono approcciati».

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