Scontro sulle assunzioni dei navigator: Regione pronta al ricorso

Scontro sulle assunzioni dei navigator: Regione pronta al ricorso
di Nicola QUARANTA
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Martedì 19 Febbraio 2019, 12:11
Lo scontro era nei fatti, la trattativa tutt'altro che semplice. Tant'è che l'intesa è saltata. Ed il ricorso, ora, è ufficiale. Ad aprire le danze, la Regione Toscana. A ruota le altre Regioni, Puglia compresa. Sarà impugnata dinanzi alla Corte costituzionale la decisione del Governo sulle graduatorie dei concorsi e l'attivazione di un concorso per reclutare il personale dei centri per l'impiego, i cosiddetti navigator, previsti nell'ambito del reddito di cittadinanza.
«È materia concorrente, fare il concorso come prevede la Costituzione», attaccano le Regioni, facendo implodere lo scontro istituzionale legato all'assunzione dei 6mila navigator (precari) all'Anpal. Tema che vede le Regioni in fibrillazione per quella che considerano una invasione di campo tale da prefigurare, appunto, un conflitto tra poteri. «Siamo pronti a farci carico delle assunzioni. Dateci le risorse e faremo i concorsi in sei mesi», afferma l'assessore al Lavoro della Toscana e coordinatrice di tutti gli assessori regionali al Lavoro, Cristina Grieco. Una posizione unanime, dunque, come conferma anche l'assessore al Lavoro della Regione Puglia, Sebastiano Leo. «Selezionare i candidati con un test a crocetta al chiuso di un albergo romano per poi mettere queste persone a lavorare nei centri per l'impiego che dipendono dalle Regioni non solo è un'invasione di campo. Ma è anche incostituzionale», ammonisce la portavoce degli assessori. «E la Costituzione - prosegue - va rispettata, specie da chi ha votato no al referendum che avrebbe centralizzato le politiche per il lavoro. Nessun governatore è disposto ad accettarlo. Se anziché ignorarci si fosse cominciato prima, sarebbe tutto diverso. Sono mesi che chiediamo di mettere in piedi procedure per le assunzioni», il monito delle Regioni. E se pure il governo concedesse i concorsi locali, le risorse basterebbero solo per due anni. E questo è un altro problema. «I navigator saranno lavoratori precari, collaboratori. E in quanto tali discriminati rispetto agli altri operatori. Un dualismo inaccettabile. Il governo però ci ha assicurato che i soldi per stabilizzare i 6 mila ci sono. Così pure per gli altri 1.600, per i quali ancora non possiamo fare i concorsi: anche loro con contratti biennali coperti da fondi europei. Promesse per ora scritte sull'acqua». Rispetto alla legge di Bilancio c'è stata una decurtazione dei fondi alle Regioni per i Cie, strutture che viceversa dovrebbero essere rafforzate, attraverso le assunzioni e soprattutto l'assunzione dei cosiddetti Navigator. «Vogliamo capire esattamente cosa devono fare i navigator, infatti le politiche attive del lavoro sono di competenza delle Regioni», torna a puntare i piedi anche Leo. Per l'assessore della Regione Puglia, il vicepremier Luigi Di Maio, deve tenere conto degli emendamenti presentati dal coordinamento delle Regioni. Sulla Puglia è tutt'altro che irrisoria la questione, visto che dal Gargano al Salento dovranno essere circa 350 gli assunti.


Attraverso selezioni che potrebbero, nel caso in cui spettasse alla Regione farsi carico delle assunzioni, essere gestite direttamente dall'Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro (Arpal), là dove di recente, tra le polemiche, è stato nominato commissario, su iniziativa del governatore pugliese Michele Emiliano, l'ex sottosegretario al Lavoro, Massimo Cassano. Ma questa è un'altra partita. «Siamo consapevoli che la misura del reddito di cittadinanza va bene, ma ci sono dei punti che vanno chiariti fino in fondo», ribadisce Leo. E aggiunge: «Vogliamo capire cosa devono fare. Perché se impegnati nelle politiche attive del lavoro sarebbe evidente l'esclusiva competenza delle Regioni. Punto secondo: come devono essere assunti e chi coordinerà le loro attività? Terza incognita: una volta fatta la selezione, che ne sarà di loro tra due anni? Chi se ne dovrà fare carico, visto che l'Anpal già deve fare i conti con gli attuali mille precari. Ecco, noi non vogliamo creare ulteriore precariato e men che meno vorremmo che tale problema fosse scaricato sulle Regioni».
Da qui, il senso del braccio di ferro con il governo e l'annuncio, anche da parte dell'assessore pugliese, del ricorso alla Consulta: «Abbiamo chiesto assunzioni a tempo indeterminato. Dinanzi a istanze che dovessero restare inascoltate, sarebbe scontato il ricorso alla Corte costituzionale. E comunque, torniamo a ribadire con forza le nostre ragioni: c'è bisogno dell'accordo stato regioni e quindi siamo in attesa del decreto che tenga conto anche del nostro punto di vista. Restiamo in attesa e poi valuteremo».
E il governo ammette le difficoltà: «Era evidente che qualche dubbio c'era sul fatto che si potesse fare velocemente una serie di passaggi: promulgare i bandi, assumere i navigator, far partire le richieste ed erogare i contributi. Le finalità erano sicuramente condivise ma qualche difficoltà tecnica ci sarebbe stata, e stanno uscendo. Comunque non si potrà avviare l'iter sul reddito senza certificazioni e senza che prima si sia conclusa l'operazione navigator», avverte il viceministro dello Sviluppo, Dario Galli.
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