I commissari ricorrono contro il recesso di Mittal: «Non ci sono elementi per giustificarlo». Conte chiama il sindaco Melucci: «Si valuta ogni aspetto»

I commissari ricorrono contro il recesso di Mittal: «Non ci sono elementi per giustificarlo». Conte chiama il sindaco Melucci: «Si valuta ogni aspetto»
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Lunedì 11 Novembre 2019, 16:06 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 08:14

La vicenda ex Ilva entra nel vivo e potrebbe essere questa la settimana chiave. Il governo dovrebbe incontrare già domani, comunque a stretto giro, i vertici di ArcelorMittal che intendono recedere dal contratto di affitto e acquisto del polo siderurgico di Taranto. Due binari: da una parte la trattativa, dall'altra il braccio di ferro. E, sotto quest'ultimo aspetto, i commissari di Ilva in amministrazione straordinaria annunciano il ricorso all'atto di recesso di Mittal. Slitta comunque da oggi a domani il deposito in Tribunale a Milano dell'atto con cui Arcelor Mittal chiede di recedere dal contratto. Il procedimento, una volta presentato l'atto dovrà essere iscritto a ruolo dalla cancelleria centrale che poi trasmetterà la causa al presidente del tribunale il quale la assegnerà alla Sezione specializzata imprese. Intanto contatto telefonico in mattinata tra il premier Giuseppe Conte e il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci: «Si valuta ogni aspetto».

Il ricorso. Potrebbe essere presentato entro giovedì al Tribunale di Milano il ricorso d'urgenza e cautelare annunciato nei giorni scorsi dai Commissari straordinari dell'Ilva. Con il ricorso i Commissari negano le ragioni addotte da ArcelorMittal per giustificare il recesso dall'affitto, preliminare all'acquisto, degli stabilimenti dell'ex gruppo Ilva. La multinazionale dell'acciaio dunque deve andare avanti con il rispetto del piano industriale ed ambientale. Lo scudo penale non è una condizione che consente il recesso del contratto da parte di Arcelor Mittal: è questo uno dei punti del ricorso. Altro punto contestato nel ricorso dei commissari riguarda Afo2, l'altoforno che, al contrario di quanto sostiene la multinazionale nel suo atto di recesso, non è spento.

La telefonata. «Quest'oggi ho avuto nuovamente modo di conversare lungamente al telefono con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, stiamo valutando ogni aspetto non solo della complessa vicenda dell'ex Ilva, ma soprattutto del modello di sviluppo che adesso vogliamo tutti insieme sostenere a Taranto», rende noto il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, che ha ricevuto una telefonata dal premier. «Nel mare di difficoltà e preoccupazioni - aggiunge Melucci - i miei concittadini possono quanto meno avere la certezza che lo Stato e gli enti locali sono presenti e non hanno intenzione di lasciare soli lavoratori, famiglie, giovani ed imprese di questa bella terra». Nonostante tutto, «Taranto - osserva - può davvero aspirare a diventare un metro di paragone positivo per le politiche di cui il Paese deve inevitabilmente dotarsi per affrontare le sfide dei nostri tempi. Attendiamo fiduciosi che gli sforzi del Governo aprano qualche spiraglio». «Torneremo senz'altro a confrontarci con il presidente Conte e i suoi Ministri - conclude - nel corso della settimana».

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