Il ministero dà l'ok alle trivelle alle Tremiti. La Puglia insorge

Il ministero dà l'ok alle trivelle alle Tremiti. La Puglia insorge
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Domenica 10 Gennaio 2016, 20:17 - Ultimo aggiornamento: 20:16
Il ministero dello Sviluppo economico autorizza con decreto le ricerche petrolifere al largo delle Isole Tremiti per poco meno di duemila euro all'anno e la spaccatura tra governo da una parte e Regioni ed enti locali dall'altra si fa sempre piu' ampia.

La reazione del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e' durissima. "Le Regioni proponenti i referendum non devono fare passi indietro. Dovranno elevare subito conflitto di attribuzione nei confronti dello Stato davanti alla Corte Costituzionale", perche' nella sostanza il popolo e' stato "scippato" della possibilita' di "decidere se e dove sia possibile trivellare a fini di ricerca petrolifera". Per Emiliano bisogna subito iniziare la campagna referendaria perche' "trivellare il nostro mare e' una vergogna e una follia".

Poi ancora un attacco al governo. L'emendamento alla Legge di Stabilita' "e' stato formulato e approvato senza neppure uno straccio di dichiarazione politica di pentimento da parte del governo e della sua maggioranza", mentre "e' incredibile che il governo non abbia pubblicamente spiegato la decisione di rilasciare le autorizzazioni al largo delle Tremiti".

Commento ironico e amaro quello del sindaco delle isole pugliesi, tra le mete turistiche piu' ambite. "Di fronte a questa somma (poco meno di duemila euro all'anno, ndr), cosa vuole che dica? Se serve a risanare il bilancio dello Stato, ben venga" dice al telefono il primo cittadino, Antonio Fentini, che ha ricevuto tre giorni fa la comunicazione dal Mise. Il decreto di autorizzazione ha fatto alzare i toni politici, con Angelo Bonelli, della Federazione dei Verdi, che lo ha tirato fuori dall'incognito.

Il provvedimento, riferisce Bonelli, reca il numero 176 ed e' del 22 dicembre 2015, cioe' dopo la presentazione dei quesiti referendari sulle trivellazioni da parte di una decina di Regioni, tra cui la Puglia, e prima della decisione della Cassazione che ha di fatto bocciato cinque dei sei quesiti referendari.

L'autorizzazione del Mise e' rilasciata alla societa' Petroceltic Italia, riguarda "una superficie di 373,70 chilometri quadrati e un'area dalla ricca biodiversita' marina - riferisce Bonelli - e verranno utilizzate le tecniche piu' devastanti, come l'air gun, per le ricerche di idrocarburi". La Petroceltic Italia paghera' allo Stato italiano "la cifra di euro 5,16 per chilometro quadrato, per un totale di 1.928,292 euro l'anno". Secondo l'esponente dei Verdi altri permessi sarebbero in corso di autorizzazione al largo di Pantelleria e nel golfo di Taranto. Ma basta gia' quello rilasciato per le acque delle Tremiti a rendere il confronto politico incandescente.
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