Lupiae Maris, il mega progetto di eolico offshore al largo delle coste della Puglia, fra Brindisi e Lecce, compie un altro passo avanti: il 30 dicembre scorso la joint venture italo-svizzera ha depositato richiesta di Valutazione di Impatto ambientale al ministero dell'Ambiente per ottenere il rilascio dell'autorizzazione unica alla costruzione e all'esercizio dell'impianto.
Il progetto
La joint venture riunisce Galileo, piattaforma paneuropea per lo sviluppo delle energie rinnovabili con sede a Zurigo, e Hope, azienda con sede tecnico-operativa a Bari, attiva nella progettazione di impianti rinnovabili e di idrogeno verde. L'obiettivo è dar vita a un progetto eolico offshore galleggiante in Puglia, con 35 turbine e una potenza complessiva di 525 MW, fra le coste di Brindisi e Lecce. A realizzarlo, appunto, la società di scopo Lupiae Maris Srl.
Grazie alla tecnologia dell'offshore galleggiante, che permette l'accesso a fondali più profondi rispetto a quella con fondamenta fisse, l'impianto sarà posizionato a diversi chilometri dalla costa, con una distanza maggiore rispetto ai progetti offshore convenzionali.
Potrà generare circa 1,5 miliardi di kWh rinnovabili all'anno
«Prevediamo di realizzare un parco eolico che potrà generare, a prezzi convenienti, circa 1,5 miliardi di kWh rinnovabili all'anno, ossia il fabbisogno annuo di oltre 500.000 famiglie» dichiara Francesco Dolzani, presidente del Consiglio di Amministrazione di Lupiae Maris e responsabile dello sviluppo per Galileo in Italia. La piattaforma Galileo è guidata da Ingmar Wilhelm, sviluppatore e imprenditore nel settore della transizione energetica ed è sostenuta da quattro investitori istituzionali: Infratil Limited, Commonwealth Superannuation Corporation (CSC), New Zealand Superannuation Fund (NZ Super Fund) e Morrison & Co Growth Infrastructure Fund (MGIF).
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