Medicina, test al ribasso: punteggi sempre più bassi per accedere

Medicina, test al ribasso: punteggi sempre più bassi per accedere
di Giuseppe ANDRIANI
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Sabato 1 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:17

Dire oggi che sarebbe bastato poco agli oltre 51mila ragazzi che in Italia non ce l’hanno fatta sa di beffa. Eppure i numeri non mentono. Per risultare idonei e quindi per entrare alla facoltà di Medicina a Bari (sede di Bari e non quella distaccata di Taranto) bastavano 36,4 punti. Solo un anno fa per entrare erano necessari 39,8 punti. E nel 2016 il punteggio minimo di ingresso per Bari corrispondeva a 64,7 punti. Certo, nel frattempo è cambiato il mondo. E non è soltanto un modo di dire, perché sono stati radicalmente trasformati anche i test d’accesso per Medicina. La novità di quest’anno, però, legata alla preponderanza delle materie di settore (più chimica e biologia) a danno dei quesiti di cultura generale, sembra aver irretito i ragazzi. I punteggi sono stati più bassi del 2021 un po’ ovunque. 
Per l’Università di Bari, sede di Taranto, il distacco è ancor più marcato: bastano 34,7 punti per accedere agli studi, un anno fa ne servivano 38.3. E l’Università del Salento, laddove la facoltà di Medicina esiste da appena un anno e qualche settimana, non fa certo eccezione. Nel 2021 la soglia d’ingresso era fissata a 38,5 punti, al test del 6 settembre invece è bastata una valutazione di 35,3. 
E il quadro in Italia sembra quasi voler riproporre il concetto già espresso con forza dai test Invalsi, in salsa “quasi universitaria”. L’ateneo con la soglia d’ingresso più alta è la Milano Bicocca con 54,4 punti, seguita da Bologna, Milano, Padova, Pavia e la Sapienza di Roma. Tra le prime 15 ci sono soltanto università del Nord, con l’eccezione dell’ateneo romano. Le ultime quattro per punteggio d’ingresso, invece, sono nell’ordine dal basso: Messina, Catanzaro, Calabria, Palermo (Tecnologico). 
C’è da considerare, però, che i punteggi vanno letti non solo in senso “qualitativo” ma anche “quantitativo”. È facile immaginare che con un numero maggiore di iscritti il livello sale. E gli atenei del Nord (a cui va aggiunta la Sapienza) hanno storicamente più richieste. 

Per i ragazzi è anche piuttosto significativa questa graduatoria (pubblicata da Studenti.it sui dati del Ministero) per capire quanto sarà possibile un rapido scalare delle graduatoria.

Perché chi è rimasto fuori può ancora sperare di essere “ripescato”. A patto che il risultato non sia inferiore ai 20 punti. In tal caso il test non è idoneo e diventa una sorta di “bocciatura”. Per altro si tratta dell’ultimo anno con i test svolti in questo modo. Già dall’anno prossimo, da aprile, il sistema sarà quello dei Tolc, da svolgere presso la sede scelta (e non più con criterio territoriale, come i test di questi ultimi anni). 

Medicina, i nuovi test: cosa cambia

Come cambiano i test, quindi? Intanto sarà possibile “provarci” più volte, ad aprile e a luglio. Sia per l’accesso a Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria sia per l’ accesso a Medicina veterinaria, le prove dureranno 90 minuti nel corso dei quali i candidati dovranno rispondere a 50 quesiti divisi in 4 sezioni: comprensione del testo e conoscenze acquisite negli studi, biologia, chimica e fisica, matematica e ragionamento. Una volta sostenuta la prova, il candidato dovrà compilare l’istanza di inserimento nella graduatoria di merito. Per formare le graduatorie nazionali di accesso, verrà utilizzato, su indicazione del candidato, il miglior punteggio ottenuto tra quelli conseguiti nell’anno 2023 per l’anno accademico 2023/2024, mentre per il 2024/2025 verrà usato il miglior punteggio ottenuto nell’anno 2024 o in quello precedente. E non si parla, per ora, di abolire il numero chiuso. Era stato uno dei temi della campagna elettorale, sollevato anche diversi rappresentanti dell’Ordine dei medici. Ma intanto comandano i Tolc. E gli ultimi test certificano che il livello di preparazione si è abbassato.

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