Polemica sui medici no vax in rete. L'Ordine: «Non possono esercitare»

L'ospedale Fazzi di Lecce
L'ospedale Fazzi di Lecce
di Maddalena MONGIO'
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Sabato 11 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 08:57

«Chi non è vaccinato non può fare il medico». Niente giri di parole da parte del presidente della Federazione nazionale ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, e del segretario regionale della Federazione Cimo-Fesmed, Arturo Oliva, a fronte dei due medici salentini (uno pensionato, l’altro – Agostino Ciucci – medico del pronto soccorso Vito Fazzi di Lecce) che mercoledì prossimo dovranno spiegare al presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce, Donato De Giorgi, la ragione delle loro esternazioni anti vaccinazione. A livello nazionale, secondo i dati di Fnomceo sono circa 1.500 i medici non vaccinati e di questi 600 sono stati già sospesi, mentre gli altri ancora esercitano la professione. In Puglia, al momento, non c’è un dettaglio preciso della platea dei medici che volutamente non si sono vaccinati, ma non è l’unica regione in ritardo, per cui i casi sono sporadici e si delineano nettamente solo quando si tratta di camici bianchi che esternano pubblicamente la loro contrarietà, in qualche caso (vedi Ciucci) vestendola di argomentazioni che vorrebbero avere fondamenti scientifici granitici. 

Anelli


«Se fossimo tutti vaccinati, saremmo già fuori dall’emergenza – premette Anelli – e i nostri medici invece di stare nelle terapie intensive starebbero in sala operatoria abbattendo le liste d’attesa. I dati dell’Oms, sul vaiolo ci dicono che nel secolo scorso ci sono stati, nel mondo, trecento milioni di morti, in questo secolo – grazie alla vaccinazione obbligatoria – non ci sono morti e la malattia è stata eradicata.

Chi non crede nella vaccinazione, non può fare il medico; chi ha dubbi o paure può trovare risposte nei colleghi dei Dipartimenti di prevenzione che sono a disposizione per chiarire ogni quesito, ma non può utilizzare le piazze per fare propaganda». Sta di fatto che gli operatori no vax, pur essendo una percentuale minima, fanno “rumore” e irrobustiscono le posizioni di chi avversa i vaccini, in un momento storico in cui l’umanità non se lo può permettere. E Anelli avverte: «Il medico ha anche una funzione maieutica, educativa della popolazione. Stiamo facendo uno sforzo per sensibilizzare gli ultracinquantenni che ancora non si sono vaccinati e non possiamo permetterci di vedere vanificato l’impegno da queste posizioni. A breve partirà un percorso formativo per i medici sugli effetti collaterali del vaccino e sulla gestione delle eventuali complicanze, proprio per confrontarci». 

Oliva


Determinato anche Oliva: «I dati sui medici non vaccinati sono disponibili a macchia di leopardo perché ci sono regioni in ritardo, Puglia compresa. C’è una legge e va rispettata: se non si è vaccinati non si può esercitare la professione. Come libero cittadino si può esprimere dissenso, ma come medici non possiamo farlo: non possiamo dire che la vaccinazione è una scelta personale. In ospedale abbiamo visto gli effetti della vaccinazione sul calo dei ricoveri, come si può non considerare questo dato di fatto? Personalmente sono convinto che la vaccinazione sia il migliore strumento di difesa verso il virus, ma in ogni caso la legge 44 impone un obbligo per gli operatori sanitari quindi non ci sono discussioni che tengano». Intanto i due medici salentini rischiano dall’ammonimento alla radiazione, passando per la sospensione e De Giorgi ha dichiarato che si tratta di esternazioni contrastanti con il codice deontologico dell’Ordine, mentre il direttore del pronto soccorso di Lecce, Silvano Fracella, ha comunicato alla direzione generale di Asl Lecce il comportamento di Ciucci che potrebbe ricevere in prima battuta una diffida a non parlare in qualità di medico Asl.

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