Sanitari "no vax": per il governo 9mila senza dose. Puglia tra le peggiori in Italia

Sanitari "no vax": per il governo 9mila senza dose. Puglia tra le peggiori in Italia
di Paola COLACI
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Sabato 18 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 21:03

I conti non tornano. Secondo il report settimanale del governo aggiornato a ieri sono più di 9mila i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari pugliesi non ancora vaccinati. Il 6.45% del totale (140mila unità). Secondo la Regione, invece, il numero si attesta a 4.932 unità, delle quali circa 900 medici. Il 3,5 per cento del personale operativo nelle strutture sanitarie in pratica. Numero al quale si potrebbero sommare le 1.200 unità per le quali è ancora in corso la verifica da parte delle Asl. Al di là del “balletto di cifre”, comunque il risultato non cambia: la Puglia è la seconda regione in Italia per numero di sanitari che si sono sottratti all’obbligo di vaccinazione previsto per decreto dal governo sin dallo scorso aprile. Ma anche da una legge regionale approvata lo scorso febbraio che prevede procedimenti disciplinari e sanzioni da 500 a 5mila euro a carico degli operatori sanitari che rifiutano di sottoporsi alla somministrazione. 

In Puglia 9mila sanitari non vaccinati. Tra le regioni fa peggio solo l'Emilia Romagna

A fare peggio della Puglia, secondo il governo, è solo l’Emilia Romagna con 13mila unità di personale non vaccinato a fronte di una platea di 182.212 operatori sanitari.

E dopo la Puglia segue la Sicilia con 5.916 tra medici e infermieri non vaccinati (il 4.19% del totale). Ci sono poi il Friuli Venezia Giulia e il Piemonte con rispettivamente con 4.672 unità e 2.370 operatori sanitari senza neppure una dose anti-Covid. Nelle altre 15 regione italiane, invece, il numero dei non vaccinati in servizio negli ospedali e nelle strutture sanitarie oscilla tra lo zero e poche centinaia di unità. Per le Asl pugliesi, tuttavia, lo scostamento dei dati tra report del governo ed elenchi della Regione (una differenza di circa 3mila unità) sarebbe dovuto al fatto che nel calcolare la platea degli operatori sanitari, la struttura commissariale terrebbe conto anche del personale impiegato negli ospedali e nelle strutture sanitarie ma non a contatto diretto con i pazienti. Oltre ai dipendenti pubblici, ai convenzionati, ai medici privati accreditati, privati e ai liberi professionisti, si aggiungerebbero anche gli amministrativi e gli impiegati negli uffici delle Asl, per esempio. Conteggio che farebbe lievitare la platea dei non vaccinati sino a 9mila unità. Ma tant’è. Che si calcoli o meno il personale amministrativo, comunque il numero dei sanitari pugliesi “no vax” resta sin troppo elevato.

Asl in pressing su medici, infermieri e oss: convocazioni formali e prime sospensioni


Sul punto già nei giorni scorsi è intervenuto il direttore del Dipartimento di Prevenzione della Regione, Vito Montanaro: «Ci risultano 4.932 unità di personale sanitario non vaccinato, delle quali 900 medici. E i direttori generali delle Asl stanno procedendo alla verifica di altri 1.200 codici fiscali dubbi» ha detto. «Personale per il quale comunque si prevede la chiamata attiva con convocazioni ufficiali» ha spiegato Montanaro. Nel dettaglio della procedura, entro cinque giorni dalla ricezione della convocazione il personale non vaccinato è tenuto a presentare la documentazione che attesta l’impossibilità di sottoporsi all’immunizzazione. Nel caso in cui non cui il medico del lavoro non ritenga valido il presupposto per l’esenzione, gli operatori sanitari dovranno vaccinarsi. Altrimenti scatta il trasferimento ad altra mansione in luoghi idonei. E se non è possibile, si procederà con la sospensione senza stipendio fino al 31 dicembre. Sospensione già applicata dalla sola Asl di Brindisi per 4 medici e 9 unità tra infermieri e oss. Ma al vaglio ci sono le posizioni di altri dipendenti che hanno rifiutato il vaccino. La Regione intanto nelle scorse settimane ha fornito alle Asl i dati per provincia: la maggior parte del personale non vaccinato risiede nel barese (1.708). Seguono la provincia di Foggia (973), Taranto (584), Lecce (579), Bat (325) e Brindisi (318). La Asl di Bari ha già inviato le lettere di convocazione e costituito un’apposita commissione tecnico-sanitaria per verificare i casi. Ma le convocazioni formali sono partite anche dalle direzioni generali delle Asl di Lecce e Taranto. E i medici competenti sono al lavoro. Si vedrà.

Medici in corsia, no vax in rete In due rischiano la radiazione

Si accelera con i vaccini agli under 19: prima dose per 77 su 100

Intanto si accelera con le vaccinazioni di giovani e studenti. E con il 77.59% di somministrazioni in fascia 16-19 anni, la Puglia è terza in Italia dopo la Sardegna e il Molise. Nel dettaglio dei numeri, a fronte di una platea di 166.733 giovani, 129.362 hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. E 102.151 (61,27% del totale) hanno già completato il ciclo vaccinale a fronte di una media nazionale del 56,26%. In fascia 12-19 anni, ancora, a fronte di una platea di 154.455 giovanissimi, 90.689 hanno già ricevuto la prima dose. Il 58.72% del totale a fronte di una media nazionale del 51.15%. E a completare il ciclo con il richiamo sono stati 41.954 . Il 27,16% del totale. Dato perfettamente in linea con la media nazionale.
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