Mascherine all'aperto e stretta in vista dello shopping di Natale, i sindaci: «Anche in Puglia pronti alle ordinanze»

Mascherine all'aperto e stretta in vista dello shopping di Natale, i sindaci: «Anche in Puglia pronti alle ordinanze»
di Paola COLACI
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Lunedì 29 Novembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 08:56

Mascherine all’aperto anche in zona bianca. Soprattutto in vista delle festività natalizie e con le vie dello shopping già super affollate nelle grandi città e nei centri urbani. «Apprezzo molto chi ne sta prevedendo l’uso nelle aree a rischio. E incoraggio tutti i sindaci che vogliono a procedere in questo modo». L’esortazione agli amministratori porta la firma del ministro Roberto Speranza. E il modello da adottare, secondo il titolare del Dicastero della Salute, è quello delle amministrazioni di Roma e Milano che hanno già esteso l’utilizzo della mascherina all’aperto nelle aree in cui si rischia il contagio. Dispositivo di protezione il cui utilizzo è obbligatorio nelle Regione in zona gialla ma che a breve potrebbe essere “imposto” anche in Puglia per effetto di ordinanze sindacali. Secondo quanto annunciato dal presidente regionale di Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) Domenico Vitto nelle scorse ore, infatti, i sindaci pugliesi potrebbero essere già pronti a firmare ordinanze ad hoc proprio in vista delle festività natalizie. E nel caso in cui la curva del contagio dovesse salire e superare i livelli di guardia, naturalmente. 

Centri già affollati per lo shopping in vista del Natale e prime restrizioni

Del resto, già durante lo scorso weekend in tutta la regione le città e i centri storici hanno fatto registrare i primi “assalti” pre-natalizi. Ma tant’è. «Al momento non mi risulta che i sindaci abbiano provveduto a emanare ordinanze che introducono l’obbligo della mascherina all’aperto - ha fatto sapere Vitto - Fatta eccezione forse per il caso di Locorotondo». Il riferimento è alla cittadina del Barese nella quale nelle scorse settimane non sono mancati assembramenti. E in più di una occasione l’utilizzo della mascherina nei contesti più affollati si è rivelato un optional.

Una situazione ad alto rischio che ha convinto il sindaco Antonio Bufano a firmare un’ordinanza che prevede, infatti, “dal 13 novembre al 17 gennaio, dalle 16 alle 22 e comunque fino al termine delle manifestazioni” l’obbligo di indossare la mascherina in tutta l’area del borgo antico in cui sono presenti le luminarie e le installazioni natalizie “in ogni occasione di tempo e di luogo in cui non sia possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro”.

Vitto (Anci): «Se necessario ordinanze per mascherine obbligatorie e anti-assembramento»

Restrizioni che potrebbero essere introdotta anche da altre amministrazioni. Soprattutto nelle città e nei centri più affollati di Puglia. «Siamo già pronti ad adottare ordinanze analoghe se ci renderemo conto che con l’approssimarsi del Natale l’affluenza nei Comuni aumenterà in maniera significativa» annuncia Vitto. Certo, firmare provvedimenti che introducono nuove restrizioni non basta a garantire il rispetto delle regole. Il vero “nodo” per i sindaci pugliesi resta sempre quello relativo ai controlli. E sul punto il numero uno di Anci Puglia ancora una volta solleva la criticità legata alla carenza di personale. «Per noi sindaci continua a essere complicato garantire il rispetto delle regole. La carenza di personale non è una novità per le amministrazioni. Ecco perché facciamo appello alla responsabilità da parte dei cittadini al rispetto delle misure anti-contagio. Altro purtroppo non possiamo fare». Secondo Vitto, infatti, seppure durante i turni di servizio delle polizie municipali possa essere previsto il controllo anche sul fronte del corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, «nei fatti i pochi agenti che abbiamo a disposizione devono comunque provvedere a garantire ordine e sicurezza, controllare il green pass e il rispetto delle misure anti-contagio nei locali pubblici ed eventualmente vigilare non si creino assembramenti: un’impresa quasi impossibile» conclude il presidente di Anci.

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