Martedì l'ad di Trenitalia sarà ascoltato dalle commissioni della Camera

Martedì l'ad di Trenitalia sarà ascoltato dalle commissioni della Camera
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Mercoledì 23 Settembre 2015, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 07:52
Alle strette, col riflettore puntato addosso. E sempre più costretto a dare risposte concrete, puntuali, documentate. Per il management di Ferrovie dello Stato e di Trenitalia è ormai l’ora della verità sul delicato nodo del Frecciarossa a Lecce, il treno che collega Milano alla Puglia riattivato domenica scorsa, ma soltanto fino a Bari.



Venerdì c’è in agenda il tavolo convocato in Regione, alle porte dovrebbe esserci l’incontro promosso dal governo, e martedì 29 settembre l’amministratore delegato di Fs sarà ascoltato dalle Commissioni Bilancio e Trasporti della Camera: Michele Elia, colui il quale ha apertamente parlato di «antieconomicità» della tratta Milano-Lecce, dovrà sottoporsi al fuoco delle domande dei deputati. «In quella sede ci aspettiamo una soluzione», scandisce Rocco Palese: proprio il deputato fittiano aveva chiesto a gran voce l’audizione, iniziativa subito sponsorizzata da Francesco Boccia, biscegliese e presidente della Commissione Bilancio in quota Pd.



«Auspichiamo - commenta Palese - che dopo le tante polemiche e ipotesi avanzate a mezzo stampa in queste settimane, Elia abbia compreso che per martedí 29 ci aspettiamo da lui non la “chiusura” ad ogni ipotesi di far arrivare a Lecce il Frecciarossa, ma la soluzione».



Continua il deputato salentino: «Nei giorni scorsi abbiamo portato a conoscenza dell’opinione pubblica alcune cifre dell’ultimo bilancio del Gruppo Ferrovie dello Stato: investimenti per 4,3 miliardi di euro; ricavi per 8,4 miliardi; costi per 6,3 miliardi; utile netto di 303 milioni. Elia - continua Palese - ha sostenuto che portare il Frecciarossa fino a Lecce, costerebbe 1 milione di euro in piú all'anno. Ammesso e non concesso che sia così (e non lo è perchè siamo certi che la domanda supererebbe l'offerta) non è credibile che in un bilancio plurimiliardario non si reperisca una cifra così irrisoria. Per non isolare il Salento basterebbe che Ferrovie dello Stato tagliasse dello 0,1% consulenze e spese di rappresentanza. Per il doveroso rispetto che il vertice di un’azienda pubblica erogatrice di servizi essenziali deve allo Stato ed ai cittadini che la finanziano, chiediamo ad Elia di venire dinanzi al Parlamento con le risposte a queste domande».



La leva economico-finanziaria sembra essere strategica nelle mosse di queste ore. D’altro canto, lo stesso Elia ha trascinato la discussione su quel versante: non solo ha accennato al milione di costi ulteriori per stendere la tratta del Frecciarossa fino a Lecce, ma ha anche aggiunto che la perdita complessiva per l’azienda di Stato sarebbe nell’arco dei 12 mesi «di 5,6 milioni». Non a caso l’ad di Ferrovie dello Stato ha più volte innestato nel dibattito l’elemento del «bando della Regione» per dribblare la presunta trappola dell’antieconomicità, pur argomentando che «il Frecciarossa è un servizio a mercato».



Venerdì in Regione andrà in scena il primo round. Il governatore regionale Michele Emiliano e la sua squadra d’assessori s’aspettano «di conoscere chiaramente le intenzioni dell’azienda» o addirittura «di avere una soluzione». Tarda invece pericolosamente ad arrivare la convocazione dell’incontro annunciato dal governo: l’impegno è stato preso da Claudio De Vincenti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, durante la cerimonia d’inaugurazione della Fiera del Levante. Ma il tempo passa: era il 12 settembre. E al momento sembra infruttuoso il pressing sul governo della delegazione parlamentare salentina, di maggioranza e d’opposizione.



Deputati e senatori però non restano fermi, tra lettere al premier Matteo Renzi, interrogazioni al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, iniziative pubbliche promosse sul territorio. Il treno intanto, tra i primi disagi e ritardi, è già partito. Tagliando fuori Brindisi, Lecce e anche Taranto. Il tenore del confronto di venerdì in Regione e le risposte di Elia dinanzi alle commissioni della Camera daranno una prima, forte, indicazione dell’esito di una battaglia che ormai travalica i confini salentini.