Dei 23 punti monitorati sulla costa pugliese e sul lago di Varano, solo 2 risultano oltre i limiti di legge, entrambi giudicati fortemente inquinati. Si tratta del punto a mare di fronte la foce del Canale di Ponente a Barletta e il punto alla foce del Canale Reale a Torre Guaceto nel Comune di Carovigno, Brindisi. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l'inquinamento microbiologico arriva in mare, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali. È in sintesi quanto rilevato lungo le coste pugliesi dal team di tecnici e volontari di Goletta Verde e Goletta dei Laghi, le campagne di Legambiente dedicate al monitoraggio e all'informazione sullo stato di salute delle acque italiane.
Gli altri 21 punti pugliesi analizzati risultano entro i limiti di legge. I due punti entro i limiti monitorati in provincia di Brindisi sono il punto in mare di fronte la foce del canale Posticeddu e il punto sulla spiaggia della Provincia in località Giancola a Brindisi. Invece a Lecce e provincia sono quattro i punti analizzati risultati entro i limiti: il punto sulla spiaggia libera nella riserva naturale Le Cesine di Vernole, il punto sul canale di scarico nella Marina di Leuca e Castrignano del Capo, la punta dell'Aspide a Nardò e il punto sulla spiaggia libera Le Dune a Porto Cesareo. Altri quattro punti monitorati, infine, in provincia di Taranto. Sono la spiaggia della Commenda a Maruggio, la spiaggia Lido Azzurro a Taranto, la spiaggia libera Montedarena a Pulsano e il punto sulla foce del fiume Lenne a Palangiano.
«Restano alcune criticità sui tratti di mare interessati dalle foci di fiumi e canali, ma nel complesso siamo soddisfatti dell'esito dell'analisi di Goletta Verde commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia. Gli interventi infrastrutturali attuati dalla Regione Puglia e volti al miglioramento del comparto depurativo stanno contribuendo a migliorare lo stato di salute del nostro mare. Non è un caso che anche quest'anno la Puglia sia sul podio nella classifica di Guida Blu per numero di vele. A ciò sia affianca il monitoraggio delle acque lacustri, i cui dati non hanno evidenziato criticità».
Per la prima volta quest'anno la Goletta non segue il classico itinerario coast to coast a bordo dell'imbarcazione, che si prende una pausa nel rispetto delle restrizioni per il distanziamento fisico imposto dalla pandemia.
Mare inquinato in Puglia? Solo in due tratti di costa: ecco quali sono e cosa ha trovato Legambiente
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Martedì 11 Agosto 2020, 08:28 - Ultimo aggiornamento:
25 Marzo, 22:06
Il viaggio ideale lungo la Penisola vive infatti di una formula inedita, ma che ugualmente punta a non abbassare la guardia sulla qualità delle acque e sugli abusi che minacciano le coste italiane. Legambiente sottolinea che il monitoraggio di Goletta non intende sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi, prendendo in considerazione i punti scelti in base al maggior rischio presunto di inquinamento, individuati dai circoli locali e dai cittadini attraverso il servizio di segnalazione SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle spiagge sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d'acqua, arrivano in mare. Il monitoraggio delle acque pugliesi è stato effettuato dal 14 luglio al 5 agosto scorsi dai volontari dell'associazione. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e sono considerati inquinati i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e fortemente inquinati quelli in cui i limiti sono superati per più del doppio del valore normativo.
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