Lacarra rimette il mandato di segretario del Partito democratico: attesa la nomina di Boccia a commissario

Lacarra rimette il mandato di segretario del Partito democratico: attesa la nomina di Boccia a commissario
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Mercoledì 23 Marzo 2022, 14:53 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 16:46

Marco Lacarra lascia la segreteria regionale del Pd. Nelle prossime ore la nomina del commissario della Puglia che potrebbe rispondere al nome di Francesco Boccia che avrà il compito di sedare gli animi interni e ricucire gli strappi in Puglia

Le dichiarazioni di Lacarra

«Ho appena avuto un proficuo incontro con il Segretario Enrico Letta, che ringrazio, anzitutto, per la consueta disponibilità, per lo spirito sempre collaborativo e per il particolare interesse che ha dimostrato per le recenti vicende che hanno riguardato il partito pugliese - dichiara Marco Lacarra - In tale occasione ho dato la mia piena disponibilità a rimettere nelle sue mani il mio mandato di Segretario regionale, sperando che un passo indietro sia utile a favorire un percorso chiaro verso la celebrazione dei congressi e affinché questi possano svolgersi in un clima di sano e sereno confronto e di ampia partecipazione».

«Ringrazio  - ha concluso - il segretario Letta per la fiducia che ha riposto in me in questi mesi e offro la mia totale disponibilità per continuare a lavorare, sempre al suo fianco, per un partito sempre più forte in Puglia e nel Paese».

Il lavoro del commissario

Nelle prossime ore dunque è attesa la nominca del commissario, una scelta che servirà alla segreteria nazionale del Partito democratico per provare a rimettere il partito regionale sui binari dopo mesi di scossoni, liti e fratture che hanno finito per disorientare i territori e irritare i militanti. La soluzione individuata da Enrico Letta insieme al suo braccio destro Marco Meloni ha un nome: il deputato di Bisceglie Francesco Boccia.

Tra le file del Partito Democratico c'è chi valuta la mossa di Lacarra funzionale alla nomina di Boccia: in assenza di un segretario infatti chiunque - anche all'interno dei confini regionali - potrebbe fare il commissario.  


L’ufficializzazione della nomina è attesa per oggi, quando Roma potrebbe decidere, insieme, del destino del partito in Campania - dove proprio la segreteria di Letta ha costretto alle dimissioni il numero uno dei dem regionali Leo Annunziata, fedelissimo del governatore Vincenzo De Luca - e di quello del partito in Puglia, mostrando il pugno di ferro in un Mezzogiorno dove la leadership dell’uomo solo al comando ha occupato agevolmente lo spazio lasciato libero da un partito che, in Puglia, ha vissuto e vive ancora oggi una crisi di identità. 

Gli strappi in Puglia 


In prima battuta Boccia dovrà ricucire gli strappi che da Barletta a Galatina, nel Salento, rischiano di logorare ancora il partito e di farlo proprio alla vigilia dell’importante appuntamento elettorale con le Amministrative. A Galatina, la candidata sindaco del Pd Sandra Antonica – fino a qualche tempo fa “emilianana” di ferro – è orfana dell’appoggio del governatore, in un quadro di alleanze a geometria variabile – tipiche delle piccole realtà - che si fatica ancora a decifrare. Sabato scorso a Barletta il governatore ha benedetto però la candidatura a sindaco di Santa Scommegna, sostenuta dal segretario regionale Marco Lacarra e dalla segretaria cittadina Rosa Cascella, ma non dalla segreteria nazionale perché incapace, almeno per ora, di raccogliere il consenso degli alleati dell’asset nazionale, ovvero Sinistra Italiana e Movimento Cinque Stelle. E questo nonostante o forse proprio perché Boccia, il giorno precedente, aveva invitato i referenti locali a «sospendere ogni ulteriore iniziativa politica e a confrontarsi con la segreteria nazionale del partito in ordine alle soluzioni praticabili». Una prova di forza del governatore? Secondo gli osservatori più attenti un avvertimento, tanto più che alla bacchettata arrivata a stretto giro da Roma sul caso Barletta e firmata da Meloni - «un grave errore che si tenti di intraprendere una strada fondata su un confuso coacervo di liste civiche che sembrano prescindere da qualsiasi discrimine tra centrosinistra e centrodestra» recitava la nota - il segretario Lacarra ha replicato rivendicando la bontà delle scelte compiute, insieme a Emiliano, fino a oggi: «Il centrosinistra in Puglia - ha sottolineato - vince da 15 anni». 
Il presidente dei pugliesi, del resto, è il convitato di pietra di un partito di cui non è componente – non ha più la tessera – ma sul quale incide in maniera determinante. E non trova particolari resistenze dal momento che, senza un congresso, alla segreteria Pd e alle sue articolazioni territoriali manca una legittimazione vera, fondamenta e impalcatura del partito. Lo hanno ribadito ieri Ippazio Morciano, Nicola Oddati e Francesco Rogoli, segretari provinciali a Lecce, Taranto e Brindisi.
Accompagnare i dem prima alle Amministrative e poi al congresso sarà la sfida che Boccia dovrà affrontare, per provare a restituire al Pd la centralità che rivendica e che, inseguendo schemi e dinamiche del civismo, sembra aver perso. 
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