Lacarra: «Il Pd pugliese ha ritrovato compattezza. La Giunta? Deve rispettare le Regionali»

Lacarra: «Il Pd pugliese ha ritrovato compattezza. La Giunta? Deve rispettare le Regionali»
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Venerdì 21 Ottobre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:25

«Nessun braccio di ferro, i civici hanno un’importanza fondamentale per il successo del centrosinistra in Puglia e credo che questa alleanza debba essere coltivata come dobbiamo continuare a coltivare il rapporto con il M5s». Marco Lacarra, segretario regionale del Pd pugliese e deputato appena rieletto nelle file del partito, ridimensiona la frattura nella maggioranza regionale sul caso Arpal, che ha visto Pd e M5s votare compatti per la decadenza di Massimo Cassano da dg dell’agenzia e i Civici opporsi al provvedimento, votando comunque la riforma della governance».
 

Segretario c’è stata di fatto un prova di forza, che conseguenze avrà?
«Non credo che questa divisione vada enfatizzata, non ci si è trovati sulle modalità ma che vi fosse l’esigenza di distinguere l’aspetto politico della gestione di Arpal, credo che sia un fatto corretto. Magari le modalità potevano essere diverse, dal punto di vista giuridico almeno».
Non si è persa l’occasione di ritrovare una compattezza nella maggioranza?
«Le leggi per raggiungere degli obiettivi possono avere disposizioni diverse e se c’è conflitto è normale che possa accadere quello che è accaduto in Consiglio: c’è chi ha dato un taglio di natura politica e chi di natura tecnica».
Lei che taglio avrebbe dato?
«Io avrei provato a trovare la sintesi sul contenuto della legge, limando quelle perplessità tecnico-giuridiche che hanno generato questo voto distonico».
Il gruppo però è andato per la sua strada rispetto ai rilievi...
«Il gruppo per una volta ha votato compatto e questa è una buona notizia. Poi probabilmente c’è stata l’esigenza da parte del gruppo Pd di affermare un principio politico. Si è perso un po’ di tempo e probabilmente il Pd ha ritenuto in buona fede e con un atteggiamento non censurabile che questa perdita di tempo annacquasse il significato politico».
 

La condivide?
«Certo, soprattutto quando è unanime. Spero che le eccezioni di natura giuridica non inficino le valutazioni politiche. Ma può essere anche che siano perfettamente superabili. Visto che quasi certamente verrà impugnato poi capiremo chi ha avuto ragione».
Il Pd ha raggiunto una maggiore consapevolezza, si farà “rispettare” di più?
«C’è sicuramente una consapevolezza del fatto che le cose si facciano condividendo. Ma è anche naturale che non tutti la vediamo allo stesso modo, anche all’interno del Pd: si pensi alle liste d’attesa». 
La maggioranza è compatta?
«Non ho motivo per credere il contrario».
 

Se decadrà l’assessore Stea si aprirà lo scenario di un ritocco della Giunta di cui si parla da tempo. Che succederà?
«A quel punto spetterà al presidente fare una valutazione sui pesi specifici all’interno della coalizione».
Voi sareste d’accordo con la sostituzione di Stea con un pentastellato?
«Io non credo che sia questo il modo di porre la questione, credo che vada fatta una valutazione complessiva rispetto alle deleghe, al numero degli assessori e al numero dei consiglieri regionali. Se questo è collegato al risultato delle politiche ovviamente io non sono d’accordo: sono competizioni diverse, altrimenti dopo le Europee avremmo dovuto fare lo stesso».
Quindi?
«Quindi bisogna trovare una composizione coerente con il risultato delle elezioni 2020. Se questa composizione è soddisfatta dall’attuale Giunta va bene. Se è necessario utilizzare ulteriori contrappesi bisognerà farlo. Certo noi non saremo quelli che si mettono dietro la porta a elemosinare una posizione in Giunta. Non lo abbiamo mai fatto: noi diciamo al presidente “ci siamo, siamo un partito forte e presente capillarmente sul territorio”. Abbiamo a mio avviso, senza offendere nessuno, la migliore qualità di rappresentanza istituzionale regionale, un gruppo molto preparato che è nelle condizioni di offrire una mano al presidente. Se ne avrà voglia siamo a disposizione». 
 

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