«Violate le regole della magistratura»: la Cassazione conferma la sanzione a Emiliano per il suo impegno nel Pd

«Violate le regole della magistratura»: la Cassazione conferma la sanzione a Emiliano per il suo impegno nel Pd
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Giovedì 14 Maggio 2020, 15:14
La Corte di Cassazione ha confermato la sanzione disciplinare dell’ammonimento inflitta dal Csm al governatore della Puglia Michele Emiliano, respingendo il suo ricorso. Il motivo della sanzione riguarda l'impegno del presidente pugliese nel Pd, la sua iscrizione al partito in qualità di magistrato fuori ruolo. 

La sanzione è stata comminata a febbraio 2019 per aver violato la norma che vieta ai magistrati di essere iscritti e far politica attiva all’interno dei partiti. Emiliano, invece, ha a lungo ricoperto ruoli dirigenziali nel Pd pugliese ed è stato candidato alla segreteria nazionale del partito in alternativa a Matteo Renzi.

«Accetto la meno grave delle sanzioni disciplinari previste per i magistrati con serenità e con rinnovata determinazione nello svolgimento del mio incarico di presidente della Regione Puglia. La sanzione è la più tenue - aveva dichiarato lo scorso anno il governatore - e non ha alcun effetto pratico sull'esercizio delle mie funzioni, ma ciononostante ritengo di non averla meritata». Così, dopo aver valutato la sentenza, Emilino l'ha impugnata, evidenziando come sia stato «il primo ed unico magistrato italiano al quale si è contestata nel pieno dello svolgimento di un mandato politico ad elezione diretta l’appartenenza ad un partito politico».
 
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