Puglia, il report della Dia: «Controllo militare del territorio e rapporti con Albania e Balcani per la droga»

Puglia, il report della Dia: «Controllo militare del territorio e rapporti con Albania e Balcani per la droga»
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Sabato 1 Ottobre 2022, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 20:34

La mafia pugliese ha sviluppato un modello d'affari moderno e contemporaneo. È quanto emerge dalla relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, depositata in Parlamento, sull'attività del secondo semestre del 2021. «Nella mafia pugliese - si legge -  coesistono espressioni delinquenziali in continua evoluzione e tradizionalmente distinte in mafia foggiana, camorra barese e sacra corona unita che hanno saputo sviluppare una politica di consolidamento e di espansione territoriale caratterizzata sia da una penetrante e pervasiva capacità di controllo militare del territorio, sia da una spiccata vocazione relazionale finalizzata all'attuazione di un più evoluto modello di mafia degli affari».

Narcotraffico e rapporti con Albania e Balcani

Il punto sui traffici di droga: «Lo scenario del narcotraffico in continua evoluzione è fortemente influenzato dalla vicinanza dell'Albania e dai traffici di stupefacenti provenienti dai Balcani.

Nei rapporti tra la criminalità pugliese e le consorterie albanesi appare consolidato il ruolo di punta assunto da queste ultime che tendono ad utilizzare i canali gestiti dalle cosche pugliesi per il trasporto delle sostanze stupefacenti anche oltre Regione verso il mercato internazionale». E la criminalità organizzata pugliese guarda anche fuori: «Le mire fuori regione delle consorterie criminali pugliesi - spiega la Dia - si rivolgono prevalentemente al traffico di stupefacenti e al cosiddetto «pendolarismo criminale» finalizzato alla commissione di reati predatori. Segnali di queste presenze sono stati colti in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Abruzzo, Molise. Non mancano contatti con territori esteri, in particolare l'Albania per l'approvvigionamento di carici di stupefacenti via mare, ma anche con Spagna, Romania, e Olanda».

I dettagli e la mafia foggiana

«Tra le organizzazioni malavitose pugliesi «le cosiddette mafie foggiane, particolarmente violente e pervasive, sono quelle oggi definite, da diverse ed autorevoli fonti istituzionali, quale l'espressione più pericolosa delle mafie pugliesi». Lo si legge nella relazione della Direzione Investigativa antimafia. «Al dinamismo che contraddistingue lo scenario criminale della provincia di Foggia, in particolare quello relativo all'Alto Tavoliere e al Gargano - continua la relazione - si contrappone il contingente momento di difficoltà del fenomeno mafioso in Capitanata dove i risultati della pressante attività investigativa e delle relative risultanze processuali hanno conseguentemente indebolito gli organici delle tre batterie in cui si articola la società foggiana. Non è escluso, tuttavia, che tale stato possa facilitare un processo di aggregazione che troverebbe nella creazione di un organismo comune di vertice, anche di tipo collegiale, il suo massimo compimento. È noto infatti come le formazioni mafiose operanti nel territorio di Foggia e provincia riproducendo i canoni d'impostazione strutturale della 'ndrangheta - sottolinea la Dia - siano capaci di stabilire interconnessioni al loro interno mediante l'adozione di modelli tendenzialmente federali cogliendo e sfruttando le nuove ed innovative sfide della globalizzazione. La gestione di dinamiche e affari sempre più vasti, diversificati e complessi ha portato infatti la criminalità organizzata foggiana ad orientarsi sempre più verso uno schema consortile che nel perseguimento degli illeciti obiettivi mette insieme le diverse articolazioni pur lasciando loro una significativa autonomia».

L'importanza dell'antimafia sociale

Per tutti questi motivi secondo la relazione della Dia occorre contrastare queste organizzazioni «non solo nel modo tradizionale ma anche tramite iniziative di antimafia sociale volte ad isolare ulteriormente le compagini criminali, privandole del consenso socio-ambientale su cui fondano la propria sopravvivenza, nonché tese a promuovere contestualmente la 'cultura antimafià nelle diverse componenti sociali specie giovanili. In tale prospettiva nel semestre in esame la città di Foggia è stata al centro di iniziative ricomprese in un ampio programma di antimafia sociale, con il ruolo fondamentale rivestito dall'Università di Foggia, che hanno visto la loro più alta espressione nell'inaugurazione dell'Anno Accademico avvenuta il 25 ottobre 2021 a cui ha partecipato il Presidente della Repubblica».

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