M5s, con il doppio mandato niente candidatura per due parlamentari pugliesi

M5s, con il doppio mandato niente candidatura per due parlamentari pugliesi
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Domenica 31 Luglio 2022, 05:00

È uno dei momenti più delicati per la storia del Movimento Cinque Stelle. Si sta per dare attuazione alla regola del doppio mandato, insita nel regolamento dei pentastellati: qualunque parlamentare (nazionale o europeo) potrà prendere parte al massimo a due mandati elettorali, anche se parziali.

LA REGOLA

Una regola fortemente voluta dal fondatore del Movimento, Beppe Grillo, intendendola come una “rete di protezione” contro il rischio dei politici di professione. E nonostante un tentativo di apertura da parte del leader Giuseppe Conte, l’orientamento sarà invece quello di preservare la regola. Alla vigilia delle elezioni politiche, e soprattutto ad una ventina di giorni dalla composizione delle liste, resta perciò da stabilire - risalendo alle legislature di ciascuno - chi potrà presentarsi alle urne il 25 settembre e chi invece dovrà rinunciarvi, in nome del rispetto delle regole accettate al momento dell’ingresso nel Movimento. E con la regola del doppio mandato, al momento, niente Politiche per due parlamentari pugliesi: Diego De Lorenzis e Giuseppe Brescia.
Ed è proprio su questo aspetto che va fatta una premessa, tutt’altro che secondaria: in rapporto alla precedente legislatura il Movimento ha perso diversi pezzi. Rispetto all’elezione del 2018, per esempio, ben 25 (20 alla Camera e 5 al Senato). Tutti transitati nei diversi schieramenti, da Forza Italia a Italia Viva, passando per il Gruppo misto, per non parlare di tutti coloro che hanno deciso di seguire uno dei pentastellati più rappresentativi come il ministro Luigi Di Maio nella sua avventura di “Insieme per il futuro”.

I TRANSFUGHI


L’elenco dei transfughi è corposo, ma c’è anche chi ha dovuto lasciare il Movimento suo malgrado, come l’ex ministro per il Sud Barbara Lezzi, che era stata espulsa per aver detto di no alla fiducia al governo Draghi al momento del suo insediamento, nel novembre 2021. Curiosamente, per quei passaggi ciclici di cui si nutre la politica, la motivazione opposta rispetto a quello della deputata Soave Alemanno, “colpevole” invece di aver sostenuto il governo Draghi nel voto sulla fiducia della scorsa settimana. Alemanno, però, non ha nemmeno aspettato di essere messa alla porta dal Movimento, annunciando lei per prima l’uscita dalla galassia pentastellata, per accomodarsi nel gruppo di Italia Viva. Il salentino Maurizio Buccarella, eletto per la prima volta nel 2013, è fuori ormai da tempo: si era dapprima iscritto al Gruppo misto, venendone eletto vicepresidente, mentre dal 28 aprile 2021 fino allo scioglimento delle Camere risultava essere un componente del Misto di Liberi e Uguali-Ecosolidali.
Ha lasciato da tempo il Movimento anche Veronica Giannone, oggi tra le fila di Forza Italia. Vedere alla voce Gruppo misto anche per avere notizie di Lello Ciampolillo, divenuto famoso per il sostegno al fotofinish, il sì al “Var” per appoggiare il governo Conte. Nunzio Angiola è uno degli esponenti di riferimento in territorio pugliese per quanto concerne “Azione” di Carlo Calenda. Nel settembre 2021 il deputato jonico Giovanni Vianello aveva lasciato Grillo e i suoi per aderire a “L’alternativa c’è”.
E poi ci sono, appunto, i parlamentari che hanno scelto Di Maio e Ipf: dal sottosegretario alla Giustizia Anna Macina al deputato Giuseppe L’Abbate, passando per la senatrice Daniela Donno e per il deputato mesagnese Giovanni Luca Aresta. Per loro, ovviamente, la “tagliola” del doppio mandato non scatterà mai.
E per i fedelissimi? Qual è il destino di chi ha scelto di restare? L’esperienza parlamentare dovrebbe essere al capolinea per il deputato salentino Diego De Lorenzis, e per il barese Giuseppe Brescia, presidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera. Entrambi hanno infatti collezionato già due legislature. 
Un’altra chance, invece, per il tarantino Mario Turco, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Conte, ma in questo caso la fedeltà all’attuale leader M5s non c’entra nulla.

La prima e unica legislatura per Turco è stata quella iniziata nel 2018. E lo stesso dicasi per due rappresentanti di spessore del M5s salentino, dall’attuale coordinatore regionale pugliese Leonardo Donno a Iunio Valerio Romano. Un’altra opportunità di candidatura è infine ancora possibile anche per la deputata brindisina Valentina Palmisano.

LA RIUNIONE


Intanto questa mattina a partire dalle ore 9.30 nel palazzetto dello Sport Sandro Pertini di Noicattaro si terrà la riunione regionale riservata agli iscritti al Movimento in Puglia. È prevista la partecipazione in collegamento via zoom di Conte. «Sarà un momento di confronto importante - dichiara il coordinatore regionale Donno - che vedrà insieme parlamentari, consiglieri regionali, sindaci e attivisti per condividere idee, valori e nuovi progetti per la Puglia e per il Paese. Sono centinaia gli iscritti che hanno dato l’adesione per partecipare alla riunione, in presenza e online, segno della voglia di ripartire insieme. Solo così, nel campo giusto, potremo dare risposte concrete alle istanze delle comunità».

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