Lopalco si dimette: «Decisione sofferta». Emiliano: «Ci ripensi». La minoranza: «Subito un Consiglio»/La lettera dell'assessore

Una foto di Lopalco ed Emiliano subito dopo le Regionali
Una foto di Lopalco ed Emiliano subito dopo le Regionali
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Giovedì 11 Novembre 2021, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 12:24

Una decisione "sofferta" e non presa a cuor a cuor leggero, definisce così le sue dimissioni l'assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco che ha consegnato le sue deleghe al presidente Michele Emiliano. Lo ha fatto nei giorni scorsi, dopo un periodo di riflessione e denso di tensioni. Anche per questo il governatore Emiliano ha voluto prendersi un supplemento di tempo per valutare le ragioni della scelta compiuta da Lopalco – che è stato eletto, alla ultime Regionali, con oltre 14mila voti nella lista civica Con e che quindi resterebbe consigliere – e decidere il da farsi. E a qualche ora dalla notizia del passo indietro, il governatore ha chiesto a Lopalco di ripensarci, di riposare e tornare in campo, al servizio dei pugliesi.

Lo ha fatto, il presidente, poco dopo la pubblicazione di una un'intervista a Repubblica, nella quale Lopalco ha negato esistessero motivi di scontro con il presidente e ripercorso i due anni trascorsi alla guida della sanità pugliese in piena pandemia come un percorso fatto di grandi mediazioni. «Chi mi conosce sa bene che non sono una persona che va allo scontro. Tra le doti che mi riconosco c'è sicuramente quella di essere capace di mediazione e diplomazia. E sono le doti che, in questo anno al Governo, e prima nel mio ruolo tecnico di coordinatore della task force, in un periodo così caldo e difficile com'è stato quello della pandemia, ho cercato di usare e migliorare».

I motivi di disaccordo

«Dal punto di vista personale i rapporti sono eccellenti», spiega, indicando come unica divergenza diretta quella sulla somministrazione del farmaco sperimentale al piccolo Paolo", a 15 mesi affetto da Sma, su cui Emiliano ha deciso di concedere i fondi regionali nonostante il parere negativo sull'efficaca espresso dell'Aifa. «Quando mi è stato chiesto di comprare il farmaco, ho detto chiaramente che una scelta del genere non avrei mai potuto avallarla».

Di certo, un cambio al timone dell'assessorato strategico per gestire questa complicata fase pandemica (si pensi alla somministrazione delle terze dosi e ai ritardi accumulati, alla gestione degli hub, parte dei quali chiusa; all'avvio delle vaccinazioni per i minori di 12 anni) sarebbe un duro colpo per l'immagine del governatore, la cui personalità dirompente e decisionista e le cui scelte, tuttavia, sono entrate, a quanto pare, in rotta di collisione con il mite Lopalco e con la sua gestione della sanità pugliese. Tant'è che oggi, ad accogliere a Lecce il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli – ospite di un confronto sulla medicia di precisione organizzato dal Cnr al teatro Apollo – Lopalco non ci sarà.

Va detto anche che il passo delle dimissioni compiuto dall'epidemiologo scelto da Emiliano per guidare la Puglia fuori dalla pandemia – passo anticipato oggi da Repubblica – è maturato in un generale clima di tensione e insoddisfazioni incrociate che sta avvelenando i corridoi della Regione.

Ci sono, dietro le quinte di una crisi che non riguarda solo Lopalco, i consiglieri insoddisfatti che vorrebbero riconosciuti impegni e ruolo. Va letta in questa chiave, per esempio, la sequenza di eventi che va dalla presunta incompatibilità dell'assessore al Personale Gianni Stea, che avrebbe debiti con l'ente di cui è amministratore di primo piano, all'approvazione in Aula all'unanimità della proroga al Piano Casa con il parere contrario della Giunta e della titolare della delega all'Urbanistica, Anna Grazia Maraschio.

La lettera di Lopalco

In una nota diffusa nel pomeriggio dalla Regione, è contenuto il testo della lettera dell'assessore alla Salute al governatore. «Caro presidente, carissimo Michele, con la presente rimetto nelle tue mani la delega ad assessore alla Sanità e Benessere Animale a me conferita.Come anticipatoti verbalmente ritengo esaurito il mio mandato dopo il lungo periodo di emergenza che insieme abbiamo brillantemente affrontato. La situazione attuale richiede un cambio di passo che la stanchezza fisica e mentale a cui sono stato sottoposto in questi lunghi mesi non mi consentono di affrontare.

Resto a disposizione tua e del governo regionale con il mio pieno supporto tecnico, intellettuale e anche politico discendente dal mio ruolo in Consiglio Regionale».

La risposta di Emiliano

Il presidente, al termine di una lunga dichiarazione, ha quindi chiesto a Lopalco un passo indietro. «A lui mi legano sinceri sentimenti di stima e affetto. Gli ho quindi chiesto - scrive Emiliano - di provare a recuperare le forze e tornare a offrire il suo sostegno all'azione della Giunta regionale, auspicando  che possa rimeditare la sua scelta».

«L’azione svolta da Pier Luigi Lopalco durante la pandemia è stata indubbiamente incessante e faticosa, comprendo quindi la sua stanchezza -aggiunge il presidente - e ho profondo rispetto per le sue ragioni. I pugliesi devono però sapere che tutta la squadra della Sanità non si ferma, continua il lavoro per garantire il massimo livello di prestazioni e che l’attenzione ai temi della salute rimane altissima da parte mia e di tutta l’amministrazione regionale, oggi come sempre». 

«In un’intervista - ha aggiunto - l’assessore Lopalco ha poi anche sollevato un tema che ci vede su posizioni diverse e che riguarda la somministrazione di un farmaco innovativo a un bambino pugliese affetto da una grave malattia genetica.  L’eventuale somministrazione di questo farmaco deve essere sempre e comunque stabilita da una prescrizione medica e previa autorizzazione dei genitori, che nel caso specifico hanno già fatto richiesta. Ho quindi preso posizione dicendo che la Regione Puglia metterà a disposizione le somme necessarie per il sostegno alla famiglia. Se c’è un medico che lo prescrive e se la famiglia autorizza, la Regione sosterrà le cure del bambino, ovviamente nel rispetto delle regole e della supremazia della prescrizione medica».

Le reazioni

Intanto, Fratelli d'Italia chiede la convocazione urgente di un Consiglio regionale sul caso e getta benzina sul fuoco e provoca: «L'assessore Lopalco non si dimetta – scrive in una nota il capogruppo del partito in Consiglio regionale, Ignazio Zullo -. Sfidi il presidente Emiliano sul terreno della buona politica e della buona amministrazione contro clientele e mercato delle vacche. Le dimissioni – prosegue - non si annunciano né si pongono nelle mani del presidente, si protocollano e si è consequenziali». Zullo sottolinea «la natura totalitaria di Emiliano, troppo ubriacato del potere al punto da averlo utilizzarlo esclusivamente per il potere stesso, trasformando un sistema democratico in un sistema totalitario e tirannico», esprimendo «personale stima per Lopalco. Per Emiliano – aggiunge - gli assessori, i dirigenti, i consiglieri sono un orpello, utili quando conformi al signore. Esiste lui, il suo potere di acquisto, il suo volere di elevare e di distruggere cose, persone, professionalità e sistemi democratici». Zullo ricorda il caso Di Gioia: «Il copione – conclude - è lo stesso».

Per la Lega le dimissioni sono state «tardive, e motivate da scaramucce di partito atte a coprire i fallimenti sul campo».

«Che tristezza. È disumano utilizzare una vicenda dolorosa e scaraventarla nel dibattito politico per giustificare dissidi, incomprensioni o dimissioni. L’obbligo di somministrare la terapia genica ai bimbi affetti da Sma - scrive il consigliere Dem, Fabiano Amati, consigliere della Commissione regionale Bilancio - è dettato dalla scienza giuridica, ossia dalla normativa. La legge dice che per la somministrazione del farmaco serve la prescrizione di uno specialista neuropsichiatra e non di un igienista impegnato nei talk show; prescrizione che nel caso del piccolo Paolo è arrivata. Su questo caso Emiliano e io pratichiamo dunque la scienza giuridica e non il politichese travestito con infondati tecnicismi».  

«Se l’assessore Lopalco vuole dimettersi per problemi con Emiliano o altre legittime questioni lo faccia pure. Ma è pregato di non argomentare con pensieri antigiuridici. Prego tutti di non lanciare questo argomento nel tritacarne della politica: è ingiusto e disumano».

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