Lopalco risponde alle accuse sui social: «Basta critiche, in Puglia non va tutto male»

Lopalco risponde alle accuse sui social: «Basta critiche, in Puglia non va tutto male»
5 Minuti di Lettura
Domenica 18 Aprile 2021, 17:47 - Ultimo aggiornamento: 18:00

Contagi in aumento in tutta la regione nonostante cinque settimane di chiusure e restrizioni. Incidenza dei nuovi casi ogni 100mila abitanti oltre la soglia di guardia di 250 e pari a 260 in regione. E ancora, ospedali sotto pressione con percentuali di occupazione dei posti letto al 48% per le terapie intensive e al 50% per gli altri reparti Covid. Così la Puglia resta in zona rossa per la sesta settimana di fila. Ma Pier Luigi Lopalco non ci sta. L'assessore regionale alla Sanità da settimane ormai sotto accusa, insieme al governatore Michele Emiliano, per la gestione della pandemia e della campagna vaccinale torna sulla questione. E dopo aver messo sotto accusa i pranzi di Pasqua («L'aumento dei casi è il risultato dei contagi intrafamiliari nel fine settimana pasquale. Si osserva in tutte le province pugliesi. Si ripete in quasi tutte le regioni italiane») ora risponde a chi lo critica su Facebook e sui social.

«L'erba del vicino è sempre più verde»

«La pandemia è una tragedia mondiale. Ma quando si soffre esiste un meccanismo (che tenderei a definire "effetto erba del vicino") che tende a farci credere che da noi si soffre di più degli altri». Il nuovo post sulla bacheca dell'epidemiologo è di qualche ora fa. «E quindi sembra che in Italia si stia peggio che in Germania o che in Inghilterra sia tutto passato. Poi andiamo a leggere meglio la realtà e vediamo che l'ondata pandemica ha colpito questi Paesi esattamente come il nostro e che i sacrifici fatti dagli altri sono esattamente pesanti come i nostri. Lo stesso meccanismo, ahimè, nel confronto fra regioni».

Lopalco: «Post pieni di critiche»

«I commenti ai miei post sono pieni di critiche su come la Puglia sia ultima di qui e ultima di là - denuncia l'assessore - Sia ben chiaro, le critiche sono sempre le benvenute (gli insulti li cancello e gli stalker seriali li banno) ma è anche bene cercare di ristabilire una realtà basata sui fatti. La pandemia ha colpito la nostra Regione come la media delle regioni italiane. La percezione che sia stata colpita di più di altre è perché le ondate pandemiche sono partite in ritardo e quindi si chiudono in ritardo, quindi mentre altrove la situazione migliora da noi ancora lo stress è elevato. Ma sembra le cose vadano peggio anche e semplicemente perché non abbiamo termini di paragone basati sulla realtà ma solo sulla percezione». Dunque, una riflessione da epidemioglo sul dato delle terapie intensive il cui tasso di occupazione in Puglia - va ricordato - al momento è al 48% (la soglia di gurdia fissata da Iss e Ministero della Salute è del 30%). «Un dato molto stabile per valutare l'impatto della pandemia è il numero di persone in terapia intensiva.

E' un numero semplice da calcolare e non è influenzato dalla quantità di tamponi positivi che si fanno. Il grafico che vi mostro indica che la Puglia (giallo) ha avuto un tasso di ricoveri in terapia intensiva inferiore alla media italiana fino alla terza ondata e pari alla media durante quest'ultima ondata. In questi giorni siamo sopra la media italiana perché questa media è molto influenzata dalla grandi regioni del Nord dove, come dicevo, l'ondata è arrivata prima e si è fermata prima».

L'affondo "all'Ordine dei commentatori di Facebook"

«Spero di non offendere il sindacato o l'Ordine dei commentatori su Facebook se dico di limitare le critiche a quelle costruttive e di leggere bene quello che succede altrove prima di dire che in Puglia va tutto male» scive Lopalco.

La nota dell'Ordine dei Giornalisti e di Assostampa

Non il "sindacato o l'Ordine dei commentatori su Facebook", per citare l'assessore Lopalco. Ma nelle scorse ore a prendere posizione contro alcune dichiarazioni rilasciate in tv dall'epidemiologo sono stati l'Ordine dei Giornalisti di Puglia e Assostampa. «Prima le dichiarazioni su "certa stampa manipolata" nel programma tv 'Anni 20' di Rai Due, poi le dichiarazioni a 'Zapping' su Rai Radio1: anche per l'assessore alla Salute della Puglia, Pier Luigi Lopalco, nelle stesse ore in cui lo dichiarava il presidente Emiliano, la responsabilità della gestione della pandemia in Puglia è dei giornalisti. I quali commettono l'errore di dare notizie (come i repentini cambiamenti delle circolari sulla campagna vaccinale) e, a suo dire, diffondono "interpretazioni sbagliate sulle testate locali" rispetto alla decisione, assunta dalla Regione, di affidare il perno della cabina di regia anti-Covid, la distribuzione dei vaccini, alla Protezione civile, di fatto spodestando l'assessore». 


«A nulla è servito, evidentemente, ricordare al Governatore della Puglia – proseguono – che screditare un'intera categoria professionale non farà svanire le proteste di cittadini, sindacati, operatori sanitari, parlamentari e consiglieri regionali sulle responsabilità in capo a chi amministra la difficile gestione della pandemia. Né, probabilmente, servirà ricordare ora all'assessore-epidemiologo che è decisamente più difficile governare questi processi che sentenziare dietro una cattedra universitaria o davanti ad una telecamera sui giornalisti "brutti e cattivi" che provano a svolgere semplicemente il proprio mestiere. Dare notizie e informare i cittadini anche quando quelle notizie non piacciono è un dovere a cui questa categoria professionale, così sbeffeggiata dai pubblici poteri, non intende sottrarsi. E le testate locali pugliesi continueranno a farlo, con autonomia e libertà, nella stessa maniera in cui lo fanno le autorevoli testate internazionali che hanno evidenziato, nei giorni scorsi, gli scarsi risultati della Puglia nella campagna vaccinale».

L'assessore, concludono sindacato e Odg regionali, «invece di preoccuparsi di presunti "attacchi" nei suoi confronti da parte della stampa "nemica", si preoccupi di dare risposte chiare e certe ai cittadini dai quali è stato eletto sul gran numero di presunti "furbetti", sui fragili rimasti indietro, sui medici di base che lamentano scarsa dotazione di dosi, sulle code davanti agli hub vaccinali e le attese di chi si era inutilmente prenotato. Insomma sull'impegno che è chiamato ad onorare non con numeri e statistiche in un talk show, ma nel governo della salute dei pugliesi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA