"Sistema Lerario", il testimone chiave: «In casa 19mila euro in contanti per il capo della Protezione Civile»

"Sistema Lerario", il testimone chiave: «In casa 19mila euro in contanti per il capo della Protezione Civile»
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Giovedì 10 Novembre 2022, 20:26 - Ultimo aggiornamento: 20:33

Il luogotenente della Guardia di Finanza Giacomo Gargano ieri in aula come testimone dell’accusa nel processo a carico di Mario Lerario. L’accusa a carico dell’allora dirigente della Protezione Civile pugliese è di aver intascato una tangente di 10.000 euro, con il denaro contenuto in un pacco, da Ciro Giovanni Leccese. I fatti riguardano l’intercettazione della conversazione di Donato Mottola, imprenditore, con la moglie, nella quale “confessava” alla donna di aver pagato a Lerario una mazzetta da 20mila euro. Il denaro era all’interno di un cesto natalizio con un pezzo di manzo pregiato. Secondo l’accusa in cambio Lerario avrebbe dato l’ok ad appalti legati anche all’emergenza covid. l giudizio è in corso dinanzi al Tribunale di Bari che ha avviato ieri l’ascolto dei testimoni dell’accusa.

A casa di Lerario 19mila euro

Per questa vicenda Mottola è stato arrestato il 26 dicembre 2021 assieme a Leccese ed entrambi sono tuttora agli arresti domiciliari.

Anche Lerario, arrestato in flagranza di reato il 23 dicembre 2021 mentre incassava la tangente da 10mila euro, dopo un periodo di detenzione in carcere, è attualmente agli arresti domiciliari e viene giudicato con rito abbreviato assieme a Leccese. A carico di Mottola ci sono, oltre ai tre interrogatori resi dall’imputato, alcune intercettazioni telefoniche. Una di queste è stata ricostruita oggi in aula dal testimone Giacomo Gargano. Si tratta della conversazione nella quale l’imprenditore diceva alla moglie di aver consegnato a Lerario «la manzetta», unendo così in una sola parola il pezzo di carne particolarmente pregiato, e «la mazzetta», cioè i 20mila euro ritenuti dagli inquirenti una tangente. Il teste ha riferito che, subito dopo l’arresto di Lerario, fu compiuta una perquisizione nell’abitazione del dirigente dove furono trovati oltre 19mila euro in contanti: 11mila in una cassaforte e la restante nel comodino della camera da letto. Ha inoltre riferito delle bonifiche che furono compiute negli uffici di Lerario alla Regione Puglia alla ricerca delle microspie, alcune delle quali furono trovate dai tecnici dell’indagato e quindi successivamente rimosse. Nel processo è costituita parte civile la Regione Puglia. L’udienza è stata aggiornata al 12 gennaio 2023 per l’ascolto dei consulenti del Pubblico ministero e di altri testimoni dell’accusa.

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