Lavoro e mamme, in Puglia le equilibriste tra lavoro, famiglia e casa. Speranza Pnrr: più asili e servizi

Lavoro e mamme, in Puglia le equilibriste tra lavoro, famiglia e casa. Speranza Pnrr: più asili e servizi
di Alessio PIGNATELLI
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Sabato 7 Maggio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 09:17

È uno degli obiettivi prefissati del Piano nazionale di ripresa e resilienza: abbattere i divari tra Nord e Sud e tra i gap più evidenti c’è proprio quello che riguarda l’occupazione femminile. Occupazione a 360 gradi: lavorativa ma anche in termini di occupazione del proprio tempo da dedicare a sé stesse o ai propri cari. Conciliare famiglia e lavoro è impresa ardua e l’ultimo report di “Save the children” utilizza un titolo quanto mai azzeccato ed evocativo: le equilibriste. E anche la Puglia non brilla certamente in un contesto dove le regioni meridionali peccano per diversi fattori: dalla partecipazione delle donne al mercato del lavoro alla percentuale di bambini che frequentano la scuola dell’infanzia.

Nodi difficilissimi da sciogliere, come ha raccontato la ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, all’incontro di giovedì organizzato da MoltoEconomia con le testate del gruppo Caltagirone editore. «Un circolo vizioso che al Sud esplode in tutta sua drammaticità», le parole che hanno colpito duramente.

Del resto, il Mezzogiorno registra il tasso di occupazione più basso - una sola donna su tre lavora - e tassi di partecipazione agli asili nido e di dispersione scolastica enormi.

Fiducia nel Pnrr

In questo contesto, il Pnrr deve cercare di dare una sterzata. Interventi che favoriranno l’occupazione femminile e allo stesso tempo, con le risorse reperite in legge di Bilancio, saranno potenziati i servizi e i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. «Penso al Lep per gli asili nido, per esempio - ha detto la ministra - Da qui ai prossimi cinque anni anche nel Mezzogiorno 33 bambini ogni 100 bambini residenti potranno trovare posto negli asili nido. Inoltre accompagneremo al nido quest’anno 15mila bambini e in questo modo puntiamo ad aiutare le madri a cercare un lavoro o a mantenere quello che hanno faticosamente conquistato». A regime per i Lep al Sud verrà stanziato oltre un miliardo di euro. Un Sud dove le donne si muovono sempre più su un filo sottilissimo in bilico tra lavoro e famiglia.

Il report di Save the children

Vere e proprie equilibriste come il report di “Save the children” dimostra. Una tematica importante, cui non ha mancato di accennare, nel suo discorso di reinsediamento, anche il presidente della Repubblica Mattarella: “Dignità è non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità”. Il valore del “Mother’s Index rappresenta il termine di riferimento rispetto al quale cogliere una condizione socio-economica più favorevole per le donne, in caso di valori superiori a 100, o al contrario condizioni meno vantaggiose quando il valore si attesti su livelli inferiori. Le province autonome di Bolzano e Trento mantengono da varie edizioni, rispettivamente, la prima e la seconda posizione. Dietro le prime due, seguono l’Emilia-Romagna, il Friuli-Venezia Giulia, la Lombardia, la Toscana e la Valle d’Aosta. Le regioni del Mezzogiorno (assieme al Lazio) si posizionano tutte al di sotto del valore di riferimento posto pari a 100. La Puglia è diciottesima, poi Basilicata (19° posto), Calabria (20° posto) e Campania (21° posto). Anche i singoli indicatori fotografano questa situazione.

Il dominio “Cura” analizza due indicatori di contesto: il tasso di fecondità (o numero medio di figli per donna) e la distribuzione del lavoro di cura all’interno delle coppie di genitori occupati che più di altri hanno difficoltà a conciliare i tempi di vita. Le province autonome di Trento e Bolzano dal 2020 ricoprono ancora le prime due posizioni mentre nel Mezzogiorno si registrano valori anche molto bassi come, per esempio, in Puglia e in Basilicata(rispettivamente a 73,5 e a 69,8). Restano molto marcati i divari territoriali per la partecipazione delle donne al mercato del lavoro con una netta differenza tra Centro-Nord e Sud. La Puglia è diciottesima in questo caso.

Di buon auspicio, infine, concludere con la statistica che vede leggermente meglio la nostra regione: nel dominio dei “Servizi” - analizza la percentuale dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia e l’indice di presa in carico dei bambini all’asilo nido e altri servizi integrativi per la prima infanzia - la Puglia risale la china ed è tredicesima

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