Lavoro, luglio mai così avaro: il 34% di assunzioni in meno

Lavoro, luglio mai così avaro: il 34% di assunzioni in meno
di Pierpaolo SPADA
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 11:23
Arriva dal turismo la spinta necessaria alla Puglia per attenuare le drammatiche conseguenze che la pandemia ha generato per il mercato del lavoro. È impossibile altrimenti motivare la buona posizione occupata da questa regione nella speciale graduatoria delle assunzioni stimate nel mese di luglio elaborata mensilmente dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere. La Puglia, sembra proprio il caso di dirlo, resta, dunque, a galla grazie alla sua bellezza.

Si potrebbe anche pensare che al risultato stia contribuendo l'obiettiva difficoltà di viaggiare abbinata alle misure di contenimento del coronavirus, ma l'ipotesi sarebbe immediatamente ridimensionata dall'attrattività che ormai da diversi anni afferma la Puglia in vetta alle regioni più ambite nel periodo estivo. Se non è proibito, aver fiducia insomma sembra esser concesso. Delle 263mila assunzioni previste dalle imprese nel mese in corso in tutto il Paese, 16.770 sono riconducibili al sistema pugliese. Certo, il dislivello rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è impressionante, parliamo, infatti, del 33,9% di entrate in meno. Ma se paragonato a quello totalizzato dalle altre regioni italiane, l'indice inquieta in misura ridotta e ancora meno se si considera che, tra Mezzogiorno e Isole, solo Calabria e Sardegna registrano trend più sostenuti.
Nel primo caso (Calabria) le assunzioni saranno 7.170 ovvero il 31% in meno rispetto a un anno fa; nel secondo (Sardegna), invece, le nuove entrate non supereranno le 9.350 unità, cioè il 30,9% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. L'andamento è assai più preoccupante in Campania dove le assunzioni stimate a luglio (23.940) calano del 37,9% rispetto all'estate scorsa. Lo stesso indice è deficitario per il 35,1% in Sicilia e del 34,8% in Basilicata. Nulla rispetto al tonfo che si registra in quasi tutto il Nord Italia e, in una certa misura, anche nella parte centrale del Paese. In Valle d'Aosta si prevede il 49,7% di assunzioni in meno rispetto a luglio 2019, in Lombardia il 48,7%, in Piemonte il 48,6%, in Liguria il 46,6%. E ancora: in Toscana il 40,9%, in Umbria il 40,4% e nelle Marche il 41,8%. Unica eccezione il Trentino Alto Adige, che segna la migliore performance italiana con una flessione pari solo al 19,1%.

Complessivamente, se Sud e Isole perdono in media il 35%, il Nord Ovest perde il 48,5%. Meglio del Sud fa, però, il Nord Est (-32,5%), mentre il Centro cede nel 2020 il 37,5% delle assunzioni operate nel 2019. La media italiana si attesta al -38,5 per cento. Che spetti al turismo la parte da leone appare chiaro anche analizzando la sintesi che Excelsior offre rispetto alla stratificazione delle assunzioni stimate in rapporto alle qualifiche richieste. «Le figure professionali più richieste sono gli addetti nelle attività di ristorazione (circa 57mila), il personale non qualificato nei servizi di pulizia (circa 34mila) e gli addetti alle vendite (oltre 20 mila)». Il calo è particolarmente intenso nell'industria rispetto ai servizi. Non troppo differente dalla prima, è la graduatoria relativa alla difficoltà di reperimento del personale richiesto. E anche questa, se vogliamo, è una novità per la Puglia dove, normalmente, la difficoltà in causa è molto più elevata che al Nord. In questa fase, si attesta al 22,5%: poco più di 2 addetti su 10, che in Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige diventano assai più di 3 su 10. In Calabria l'indice più contenuto: difficile da reperire solo il 18,5% delle figure richieste. Effetti dell'era post-Covid. E siamo solo a metà estate.
La sfida, in altre parole, sembra destinata a diventare ancor più stimolante se è vero, come Excelsior anticipa, che per il trimestre luglio-settembre le entrate previste si attestano a 622mila, evidenziando in questa fase «incertezza diffusa soprattutto per il mese di settembre».
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