Lavoratori in esubero, da Natuzzi il “Jobs act” alle imprese pronte ad assumere

Lavoratori in esubero, da Natuzzi il “Jobs act” alle imprese pronte ad assumere
di Nicola QUARANTA
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Venerdì 26 Febbraio 2016, 10:41
É stato battezzato “Progetto Assist”: è il nuovo strumento con il quale Natuzzi punta a reinserire nel mercato del lavoro i 340 dipendenti del gruppo in esubero e per i quali il 15 ottobre 2016 scade la cassa integrazione: «Il piano, inedito in tema di welfare, nasce con l’obiettivo di dare a tutti loro una nuova opportunità. Assist, infatti, è un’operazione senza precedenti che testimonia l’impegno responsabile del gruppo Natuzzi verso i suoi collaboratori e trasforma l’esubero in un’opportunità», spiega Antonio Cavallera, direttore Risorse umane e relazioni industriali dell'azienda di Santeramo in Colle. 
Assist offre una serie di vantaggiosi incentivi alle aziende disposte ad assumere a tempo indeterminato i dipendenti Natuzzi in cassa integrazione. «Così, semplicemente collaborando tra aziende, si ottiene il doppio obiettivo di salvaguardare il patrimonio di conoscenze e competenze dei lavoratori e creare nuovo lavoro». Il progetto, che sarà lanciato nei prossimi giorni con una campagna di informazione su scala nazionale, è stato già illustrato presso il Ministero dello sviluppo economico. Iniziativa alla quale il Mise guarda con favore, nella speranza che la stessa possa dimostrarsi utile ed efficace. 
La proposta nel dettaglio, dunque. Ai lavoratori, oltre a offrire l’opportunità di iniziare un nuovo percorso lavorativo, Natuzzi verserà un importo pari a 5mila euro lordi. Prima di essere ricollocati i collaboratori e le collaboratrici Natuzzi che hanno aderito al progetto Assist saranno formati e riqualificati secondo le specifiche esigenze delle aziende che li assumeranno. 
Alle imprese che assumeranno a tempo indeterminato i lavoratori in esubero, Natuzzi destinerà invece un importo di 12mila euro lordi per ogni assunzione, diviso in tre tranche annuali, oltre all’utilizzo degli stabilimenti dismessi. 
«L’incentivo di Natuzzi Assist è superiore a quello del Jobs Act e si aggiunge a quelli per l’assunzione di lavoratori in cassa integrazione», sottolinea il gruppo, rimarcando come il progetto contribuisca allo sviluppo economico e sociale delle comunità locali e si affianchi agli strumenti finanziari previsti dalla Regione Puglia per le imprese che intendano investire nel territorio. “Assist” rappresenta, dunque, uno spiraglio, una prospettiva occupazionale per i lavoratori in esubero, come emerso nel corso della riunione di aggiornamento della Cabina di Regia Natuzzi tenutasi a Roma. 
Alcune di queste risorse potrebbero essere inserite nelle aziende che opererano la reindustrializzazione dei siti dismessi di Natuzzi. Delle aziende interessate, due sono già avviate e con un piano industriale definito. La prima (che produce protesi ortopediche biomedicali) ha già presentato richiesta di finanziamento del progetto alla Regione Basilicata e la seconda (che produce sistemi di monitoraggio del territorio) presenterà a brevissimo una domanda di finanziamento del progetto alla Regione Puglia. Vi sono poi altre aziende che stanno sviluppando un business plan sempre più definito e iniziando i colloqui con le istituzioni regionali per la domanda di finanziamenti. Una di queste produce etichette Rfid di nuova generazione, mentre una seconda vorrebbe realizzare un centro di stoccaggio e distribuzione di prodotti automotive. Vi sono, infine, due aziende che hanno manifestato interesse, una opera nel settore del confezionamento e congelamento di prodotti ortofrutticoli e un’altra nella logistica della raccolta e distribuzione di prodotti agroalimentari locali. In questo contesto si inserisce il piano dell'azienda di Santeramo, che contestualmente sta sviluppando un progetto di formazione che verrà finanziato dalla Regione Puglia. Assist, intanto, decollerà nei prossimi giorni: previsti incontri istituzionali ed una serie di contattati con le aziende del territorio. Passi che saranno accompagnati da un piano di comunicazione. Tante le aspettative, dunque. Che fanno il paio con i numeri. Il piano di ristrutturazione dell’azienda, spiegano i vertici, sta producendo i primi frutti: il 2015 potrebbe chiudersi con un pareggio.
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