Da Lampedusa alla Puglia, 80 migranti trasferiti: faranno la quarantena a Restinco

Da Lampedusa alla Puglia, 80 migranti trasferiti: faranno la quarantena a Restinco
di Roberta GRASSI
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Mercoledì 15 Luglio 2020, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 17:36
Ottanta migranti che si trovano a Lampedusa dovranno trascorrere un periodo di quarantena al Cara di Restinco. Lo ha stabilito il ministero dell'Interno che ha inviato una nota alle prefetture e alle questure di Agrigento e Brindisi, indicando le disposizioni per il trasferimento che dovrà quindi avvenire in tempi stretti e che sta suscitando preoccupazioni e proteste in loco, per il timore degli operatori di dover fronteggiare eventuali casi di contagio da coronavirus.

La polemica, in realtà, è di caratura nazionale. Infuria da quando vi è stata una impennata degli sbarchi e si sono registrati anche casi di positività al Covid-19. La Lega, in prima linea nelle contestazioni, ritiene che il governo con l'attuale politica di gestione dell'immigrazione stia «mettendo in pericolo l'Italia» ma, a prescindere dalle questioni politiche, vi sono apprensioni di tipo pratico negli avamposti in cui si accolgono e ci si occupa degli stranieri: una fra tutte la tempestiva e efficace dotazione di dispositivi di protezione individuale.

I 13 migranti positivi al virus che si trovavano in una struttura di Amantea dopo l'arrivo, sabato scorso, a Roccella Ionica in provincia di Reggio Calabria, saranno trasferiti all'ospedale militare Celio di Roma. Facevano parte di un gruppo di 70 cittadini del Bangladesh che dopo lo sbarco erano stati suddivisi in varie località calabresi. Ventiquattro, tra i quali i positivi, erano andati ad Amantea provocando la protesta di parte degli abitanti che domenica avevano bloccato la statale 18 minacciando di rifarlo se non fossero stati spostati.
Altre 11 persone sono risultate poi positive al coronavirus a Pozzallo, in provincia di Ragusa. Erano fra i 60 asiatici approdati lunedì scorso in Sicilia. I migranti contagiati, tutti asintomatici, sono stati già isolati in una struttura individuata dalla prefettura di Ragusa. I medici ed i sanitari dell'Asp hanno dapprima eseguito i test sierologici in blocco, individuando in seguito 19 soggetti sospetti' sui quali si è poi proceduto con il tampone. Per eseguire il più rapidamente gli esami per accertare la presenza del Covid-19 su migranti arrivati in Sicilia la Regione ha, tra l'altro, inviato mille tamponi ed altrettanti test sierologici a Lampedusa e la macchina per l'esecuzione dei test rino-faringei.

Tornando a Brindisi, il dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Viminale, nel disporre i trasferimenti, ha anche invitato la prefettura di Agrigento a porre in essere ogni adempimento di natura sanitaria previsto dalle norme sul contenimento della diffusione del Covid-19. Dovrà essere assicurato a ogni migrante il rilascio di certificazione sanitaria.
È stato inoltre prescritto all'ufficio territoriale del governo di comunicare al ministero i nominativi di tutti coloro che verranno condotti a Restinco, con l'indicazione puntuale dello sbarco cui appartengono.
Non ci sono nel gruppo, a quanto risulta, positivi al coronavirus. Ma il rischio non è del tutto escluso: si sta operando in fretta e come è noto per ottenere risultati attendibili è comunque necessario talvolta ripetere le analisi e compiere accertamenti approfonditi.
Al Centro accoglienza richiedenti asilo di Brindisi opera la polizia di Stato, ma anche personale militare. La struttura è attualmente gestita dalla coperativa Auxilium e lo sarà fino ad agosto. Vi è anche personale della base Onu di Brindisi. È una situazione di emergenza a scandire le decisioni assunte a livello centrale.

Il Viminale ha fatto sapere che viene rivolta «la massima attenzione per la tutela della sicurezza sanitaria dei cittadini in particolare in quelle regioni, come la Sicilia e la Calabria, che in questo momento sono più esposte agli sbarchi autonomi dei migranti». Viene specificato che sono stati rafforzati «i dispositivi di sorveglianza per quel che riguarda anche le strutture di accoglienza locali, prevedendo, ove necessario, il trasferimento dei migranti sottoposti a quarantena in ospedali militari in collaborazione con il ministero della Difesa».

È stato tra l'altro pubblicato un nuovo avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse per il noleggio di navi da adibire a strutture provvisorie per l'assistenza e la sorveglianza sanitaria di migranti soccorsi in mare o giunti sul territorio nazionale a seguito di sbarchi autonomi.
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