Vaccini anti Covid, la salentina Lachifarma pronta a produrre per l’estero. Villanova: «Investimento da 20 milioni di euro per 2 milioni di dosi al giorno»

Vaccini anti Covid, la salentina Lachifarma pronta a produrre per l’estero. Villanova: «Investimento da 20 milioni di euro per 2 milioni di dosi al giorno»
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Sabato 20 Marzo 2021, 12:59 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 11:34

«l’Italia con oltre 34 miliardi di fatturato rappresenta la prima azienda farmaceutica europea. Nel Paese abbiamo strutture altamente qualificate: l’infialamento, ad esempio, è il migliore al mondo, e per prepararci per il futuro abbiamo bisogno di creare un polo tecnologico che produca vaccini nel Belpaese. Dovremmo puntare in tal senso sull’innovazione. Ora la decisione spetta al ministro dello sviluppo Giancarlo Giorgetti che ha avuto l’idea di produrre vaccino anti Covid, in Italia, partendo dal bulk: proprio come Lachifarma, abbiamo appena visto, sarà in grado di fare». Lo ha dichiarato il presidente dell'Agenzia italiana del Farmaco (Aifa) Giorgio Palù dopo la messa in onda a “Porta a Porta” del servizio su Lachifarma.

L'azienda farmaceutica italiana che opera nel mercato nazionale e internazionale della salute producendo farmaci etici ed equivalenti nella sede di Zollino, in provincia di Lecce, da tempo è pronta a convertire allo scopo uno dei suoi stabilimenti, come aveva anticipato settimane fa a Quotidiano proprio il vice presidente dell'azienda, Luciano Villanova. «E abbiamo una capacità produttiva complessiva di 250 milioni di dosi.

Insomma un fabbisogno nazionale, pensando anche alle seconde dosi - ha dichiarato - Se poi a noi arrivasse già il bulk, ovvero il semilavorato da infialare e ultimare, la nostra produzione giornaliera passerebbe a due milioni di dosi al giorno».

IL NODO BREVETTI
 

Attualmente il Governo ha comunicato che il colosso internazionale Patheon, con sedi italiane a Monza e a Ferentino, produrrà vaccino anti Covid in Italia. La casa farmaceutica ha già preso accordi per conto suo con una ditta detentrice di un brevetto. Il che pone una domanda: se una ditta in grado di produrre vaccino anti Covid in Italia non ha un accordo con chi ha il brevetto dei vaccini, non potrà produrre? «Al momento sembra proprio che sia così – replica il vice presidente di Lachifarma Luciano Villanova - il che mette il paletto a tante aziende potenzialmente pronte a partire. Altro discorso se il Governo potesse gestire direttamente i brevetti, in accordo con le Big Pharma loro titolari, e successivamente interfacciarsi con le aziende del territorio per produrre».

«Fare vaccini per l’Italia significa autosufficienza per il nostro Paese. Ma se non potrò produrre vaccino anti Covid per l’Italia – prosegue Villanova - lo farò per l’estero. Del resto sto investendo nell’operazione venti milioni di euro di tasca mia, acquistando macchinari altamente qualificati in Italia, e preso contatti con Big Pharma. Mi piacerebbe produrre vaccino per il mio Paese, essendo, Lachifarma, al 100% un’azienda italiana. Ma se non potrò farlo, lo farò per altri Paesi».

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