Lacatena sceglie Con: Emiliano si allarga ancora Forza Italia nella bufera

Lacatena sceglie Con: Emiliano si allarga ancora Forza Italia nella bufera
di Alessandra LUPO
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Giovedì 14 Aprile 2022, 13:56

La conferenza stampa è fissata per oggi: alle 11 in punto nella sala 33 del Consiglio regionale il capogruppo pugliese di Forza Italia, Stefano Lacatena, ufficializzerà il suo passaggio tra le file di Con, la lista che fa capo a Michele Emiliano. Il presidente sarà al suo fianco insieme agli altri consiglieri, non solo per dare tutti gli onori del caso all'ingresso in squadra di Lacatena ma anche per illustrare le prospettive politiche e istituzionali che si aprono con l'approdo del consigliere azzurro in maggioranza. Una maggioranza, com'è noto, sempre più nutrita ed eterogenea.
Del cambio di campo del capogruppo di Forza Italia si parlava da settimane. Anzi da mesi. L'addio di Lacatena conferma il forte problema in Forza Italia, che vede una distanza sempre meno sanabile tra gruppo consiliare e direzione pugliese del partito di Berlusconi. Non è un segreto, infatti, che Lacatena, da tempo fortemente insoddisfatto, avesse chiesto più condivisione delle scelte del partito e anche più libertà politica sul territorio. «Sono entrato in FI con grande entusiasmo - aveva dichiarato tempo fa il consigliere regionale di Monopoli - ritenendo che fosse il miglior contenitore per costruire qualcosa di importante nel centrodestra». Un segnale caduto nel vuoto. Anzi, stando a sentire gli sfoghi interni, il partito si sarebbe arroccato ancora di più in difesa, in attesa delle Politiche, marginalizzando i consiglieri.
L'addio ai compagni non sarebbe stato particolarmente traumatico, infatti, tanto più che secondo molte voci farebbe il paio con il veloce avvicinamento al medesimo contenitore di Emiliano da parte di Vito De Palma, sempre di Forza Italia. Insieme ad Antonio Scalera (eletto con La Puglia Domani e anche lui dato tra coloro che potrebbero infine cedere alle lusinghe di Emiliano), Di Palma era subentrato nell'assise regionale dopo la decisione del Consiglio di Stato che aveva sottratto due seggi alla maggioranza e, ironia della sorte, li aveva riconosciuti all'apposizione. Con De Palma in bilico nonostante le smentite, di certo c'è per ora che il salentino Paride Mazzotta, considerato uomo di partito, sarebbe il successore naturale di Lacatena a capogruppo. Lui e Giandiego Gatta, seppur in un clima tiepido nei confronti degli esponenti azzurri pugliesi, al momento sarebbero quindi gli unici davvero certi di restare fedeli a Silvio Berlusconi.
Per ora i vertici del partito, il deputato Mauro D'Attis e il suo vice, il senatore Dario Damiani, non commentano e non replicano agli attacchi. Ultimo in ordine di tempo quello arrivato nei giorni scorsi da un veterano forzista come il senatore Luigi Vitali. Vitali, che ha guidato Forza Italia fino al 2018, nella sua analisi della situazione si è limitato a far notare di aver lasciato il partito in ottima salute e di aver più volte lanciato l'allarme ai vertici romani restando inascoltato.
Ma è ovvio che l'addio di un capogruppo - ora ufficializzato - non possa essere più ignorato. E se Atene piange, Sparta non ride visto che l'arrivo di Lacatena in Con rinfocola anche i malesseri nel centrosinistra regionale, ormai ossessionato dall'ingrossamento del potere politico di Emiliano, sempre meno riconducibile a regole di partito e bon ton di coalizione. Seppur in maniera sobria, vista la situazione del Pd in Puglia, Emiliano può ancora contare sulla comprensione di Marco Lacarra, segretario regionale uscente ma con pieni poteri fino al congresso dem che, se tutto va bene, si celebrerà in estate. Lacarra ha sempre adottato una linea molto morbida nei confronti del suo predecessore alla segreteria riconoscendogli anche in questa fase l'abilità di corrodere il fortino degli avversari, portando acqua, se non al Pd, quantomeno alla coalizione di centrosinistra di cui fa parte.
È ovvio che di questo passo il potere contrattuale del presidente renderà impossibile ogni obiezione alla legge dei numeri, rendendo sempre più arduo anche il lavoro del commissario Francesco Boccia, inviato da Enrico Letta in Puglia proprio per far valere la linea nazionale su intese e civismo. Ma intanto l'obiettivo delle Comunali e, perché no, delle Politiche sembra portare a una tregua collettiva che nemmeno le varie polemiche e segnalazioni alle commissioni di garanzia del Pd hanno per ora scalfito.
A tenere alta la bandiera dei contestatori, in Regione, restano per ora solo i quattro consiglieri dem più intransigenti: Fabiano Amati, Michele Mazzarano, Ruggiero Mennea e Paolo Campo. Gli altri dodici del Pd sono divisi tra posizioni più o meno possibiliste sull'operato del presidente che oggi, al fianco del nuovo ingresso, potrà fornire una sua lettura della situazione.
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