La Regione Puglia si costituisce parte civile contro Lerario, ex capo della Protezione Civile

La Regione Puglia si costituisce parte civile contro Lerario, ex capo della Protezione Civile
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Giovedì 16 Giugno 2022, 16:30

Il Tribunale di Bari ha dichiarato la nullità del decreto di giudizio immediato disposto dalla Procura nei confronti dell'imprenditore di Noci Donato Mottola, accusato di corruzione per una presunta tangente da 20mila euro consegnata all'ex dirigente della protezione civile regionale Antonio Mario Lerario il 22 dicembre 2021, in cambio - ritiene la Procura - di appalti legati anche all'emergenza Covid. Inoltre, la Regione Puglia si è costituita parte civile contro l'ex capo della Protezione Civile e gli imprenditori Mottola e Leccese.

La prima udienza

Nella prima udienza del processo con rito ordinario (mentre Lerario e un altro imprenditore di Foggia Luca Ciro Giovanni Leccese saranno processati con rito abbreviato dall'8 luglio), la difesa di Mottola ha sollevato una eccezione preliminare accolta dai giudici. La questione riguarda la modifica della imputazione formulata al momento dell'interrogatorio contestuale all'arresto, il 26 dicembre scorso, rispetto a quella contenuta nel decreto di giudizio immediato. Questo, secondo gli avvocati Maurizio Tolentino e Giovanni Bruno, e secondo anche il Trbunale, costituisce una violazione del diritto di difesa, perché presupposto del giudizio immediato è che l'imputato sia stato interrogato sugli stessi fatti per i quali è a processo. Mottola è agli arresti domiciliari da allora. Gli atti, quindi, sono stati restituiti alla Procura (il fascicolo è coordinato dal procuratore Roberto Rossi e dall'aggiunto Alessio Coccioli).

I pm valuteranno se interrogarlo e poi riproporre l'immediato, oppure se procedere con avviso di conclusione delle indagini preliminari passando poi per l'udienza preliminare dopo richiesta di rinvio a giudizio.

La presunta consegna della tangente

In particolare Mottola, rappresentante legale della società Dmeco Engineering, risponde, in concorso con Lerario, di aver consegnato qualche giorno prima di Natale del 2021 al dirigente regionale una tangente da 20mila euro, all'interno di un cesto natalizio con un pezzo di manzo pregiato, come «ringraziamento» - ha spiegato l'imprenditore quando è stato interrogato - per aver ricevuto tra marzo e novembre 2020 cinque appalti per complessivi 2,5 milioni di euro relativi alla realizzazione di strutture prefabbricate di emergenza per la terapia intensiva Covid per l'ospedale Perrino di Brindisi, per il Moscati di Taranto e per il pre-triage di diverse strutture sanitarie. A Lerario contestano anche, in concorso con l'imprenditore della Edil Sella Leccese (entrambi tuttora agli arresti domiciliari), il quale gli avrebbe consegnato la mattina del 24 dicembre 2021 una tangente di 10mila euro, di aver pilotato l'affidamento di altri cinque appalti per complessivi 2,8 milioni di euro. Questa ulteriori gare riguardano la manutenzione di strutture della Protezione civile nella caserma Jacotente di Vico del Gargano, la ristrutturazione della Biblioteca di Foggia, la manutenzione della strada di accesso al campo container del ghetto di Rignano, la realizzazione della centrale operativa dell'aeroporto di Foggia e delle strutture per ospitare i migranti del Cara di Borgo Mezzanone. 

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