Il governo scommette sugli Its: 1,5 miliardi per creare nuovi percorsi e laboratori d'eccellenza. In Puglia sette istituti: dall'aerospazio alla meccatronica per formare tecnici specializzati

Il governo scommette sugli Its: 1,5 miliardi per creare nuovi percorsi e laboratori d'eccellenza. In Puglia sette istituti: dall'aerospazio alla meccatronica per formare tecnici specializzati
di Maria Claudia MINERVA
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Giovedì 28 Ottobre 2021, 05:00

Un miliardo e mezzo dai fondi del Piano di ripresa e resilienza per rafforzare gli Its (Istituti tecnici superiori), in particolare per migliorare i laboratori che oggi utilizzano tecnologie 4.0, arricchire i percorsi di studio, decuplicare gli iscritti e rendere il sistema educativo partecipe alla trasformazione green e digital in atto. È la promessa annunciata dal premier Mario Draghi l’altro ieri in visita all’Its “Antonio Cuccovillo” di Bari. Del resto il capo del governo, nove mesi fa, proprio agli Its aveva dedicato uno dei passaggi cruciali del suo discorso d’insediamento, definendoli «pilastro educativo» del sistema di formazione. E su questi istituti è ritornato durante la tappa pugliese per ricordare che sulla riforma (attualmente all’esame del Senato dopo il primo via libera della Camera, ndr) il governo ha investito 1,5 miliardi. 

La formazione

Ma cosa sono gli Its? Sono Fondazioni di partecipazione di natura privata proposte dai ministeri dell’Istruzione, del Lavoro e dello Sviluppo economico, introdotte nell’ordinamento nazionale con il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 25 gennaio 2008 con l’intento di riorganizzare il canale della formazione di livello post-secondario. Gli Its sono “scuole speciali di tecnologia” e rappresentano il nuovo canale formativo che integra istruzione, formazione e lavoro, con lo scopo di formare tecnici specializzati nelle aree tecnologiche strategiche a maggiore vocazione territoriale. Il valore aggiunto di questa formazione è che le attività dei percorsi Its sono progettate e realizzate per rispondere alle esigenze di sviluppo socio economiche del territorio ed offrire ai giovani reali opportunità di lavoro. I percorsi rappresentano, infatti, una concreta proposta formativa, dotata di una propria specificità didattica, deduttiva ed esperienziale, votata alla premialità di una costante attività laboratoriale. Tramite una consistente quota oraria di stage aziendale e training on the job, è favorita la professionalizzazione delle competenze per il lavoro.

I numeri in Italia e in Puglia

Al momento, in Italia, ce ne sono 109 e sono divisi in 6 aree per un totale di oltre 700 corsi: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il made in Italy (Servizi alle imprese, Sistema agro-alimentare, Sistema casa, Sistema meccanica, Sistema moda), tecnologie dell’informazione e della comunicazione, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e turismo. In Puglia, invece, gli Its sono sette: Aerospazio, Agroalimentare, Digital maker, Logistica Puglia, Cuccovillo, Turismo e Moda. I fondi destinati a questa formazione saranno ripartiti fra tutti gli Its, sebbene non sia ancora chiaro se la corposità dello stanziamento sarà legata, ad esempio, alla classifica premiale stilata ogni anno dall’Indire che misura i percorsi più performanti. «La destinazione di queste risorse in parte sono per i laboratori, ma la gran parte serviranno a finanziare nuovi percorsi, che significa anche dare una maggiore stabilità agli Its, perché in questo momento, noi ogni anno aspettiamo un bando a cui partecipiamo come Fondazione per l’assegnazione delle risorse - ha spiegato il pugliese Euclide Della Vista, coordinatore nazionale del settore degli Its che riguardano la tecnologia e la comunicazione -. Anche se quest’anno la Regione Puglia ha fatto un grande passo avanti perché superato la logica del bando per adottare la programmazione negoziata, cioè noi abbiamo fatto una negoziazione sulla base dei corsi che volevamo attivare e, quindi, abbiamo presentato i progetti alla Regione. Questa programmazione negoziata allo stato attuale è stata fatta solo per il biennio 2021-23. Ci auguriamo che, avendo a disposizione maggiori risorse, la programmazione possa essere triennale o quinquennale, e quindi dare una maggiore certezza anche alle Fondazioni sulla programmazione dei corsi, perché noi praticamente sappiamo il numero di percorsi in base alle risorse che la Regione mette a disposizione, perché gran parte dell’investimento, attualmente, viene fatto dalle Regioni attraverso il Fondo sociale europeo». Una cosa è certa: l’83% (con punte del 90 e anche del 100%) degli studenti che si diplomano agli Its trova lavoro entro l’anno. Draghi ah visitato il “Cuccovillo” ma anche gli altri Its pugliesi funzioano molto bene, come più volte ha detto anche il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. Prova ne sia che tra i coordinatori nazionali delle aree degli Its tre sono pugliesi, oltre a Della Vista (Its Tecnologia e Comunicazione), il professor Savino (Its agroalimentare), e Busico (Its logistica)».
 

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