Dalla banda ultralarga fino all'Alta Velocità: ultima chiamata per il Sud. Tutti i progetti promessi e rimasti sulla carta

Dalla banda ultralarga fino all'Alta Velocità: ultima chiamata per il Sud. Tutti i progetti promessi e rimasti sulla carta
di Oronzo MARTUCCI
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Sabato 3 Ottobre 2020, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 11:48
I presidenti del Consiglio dei ministri che arrivano in Puglia, in particolare in occasione della inaugurazione della Fiera del Levante, raccontano una Regione sempre pronta a correre verso il futuro, a essere locomotiva del Mezzogiorno, a ridurre il divario Nord-Sud grazie alla sua capacità di innovare. Dichiarano la disponibilità e l'impegno a rafforzare i processi di innovazione e a non far mancare le risorse per le infrastrutture strategiche che arricchiscono il territorio e lo aiutano nella sfida e nella battaglia per accorciare le distanze rispetto al resto del Paese. Poi, a luci della Fiera spente, si ritorna a prendere atto che rimangono sulla carta gli impegni per il completamento delle opere strategiche, materiali e immateriali, e per costruire le strade che uniscono e avvicinano il Paese.

La realizzazione dell'Alta Capacità/Alta Velocità sulla linea ferroviaria Napoli-Bari è un esempio da manuale di questi impegni. L'opera che deve unire i capoluoghi regionali di due aree del Paese che insieme contano 10 milioni di abitanti (la stessa popolazione della Lombardia) è stata programmata agli inizi degli anni Duemila e allo stato vi è una previsione di completamento dei lavori al 2026, così da ottenere anche la riduzione di più di un'ora dei tempi di percorrenza lungo la linea Bari-Roma. I tempi di completamento dell'infrastruttura, finanziata, difficilmente saranno rispettati perché problemi progettuali, intoppi burocratici e di cantiere lasciano prevedere ciò. L'associazione Svimez (Sviluppo industriale del Mezzogiorno) ha sottolineato poche settimane fa che il 2026 è troppo lontano. Quella infrastruttura è necessario che sia pronta prima, molto prima, se si vogliano davvero connettere le due Regioni, Puglia e Campania, i sistemi portuali dell'Adriatico meridionale, dello Jonio e del Tirreno meridionale, e realizzare quella piattaforma logistica integrata del Mezzogiorno capace di diventare punto di riferimento e snodo della movimentazione tra i Paesi del Mediterraneo e il Nord Europa.
Di pari passo, e anche peggio, si procede nella realizzazione delle infrastrutture necessarie per ottenere l'Alta Velocità di rete lungo la linea ferroviaria adriatica a causa di intoppi che bloccano i lavori di raddoppio dei 31 chilometri della tratta Termoli-Lesina, mentre vi è chi nel governo si avventura nel parlare di Alta Velocità lungo la linea adriatica, nonostante mai vi sia stato uno straccio di studio di fattibilità.

Dalle infrastrutture materiali a quelle immateriali: le difficoltà e i ritardi sono evidenti se ci si mette a discutere di banda larga e banda ultra larga, necessarie alle aziende del Mezzogiorno e pugliesi per essere più competitive e rafforzare i piani di crescita immaginati con Industria 4.0. Il lockdown provocato dal Covid-19 ha fatto emergere ancora di più i disagi di chi in molte aree della Puglia ha difficoltà a ottenere la banda larga, cioè l'alta velocità di connessione, senza la quale ogni iniziativa di crescita viene frustrata. Insieme alle difficoltà di chi fa impresa senza banda larga e ultralarga, abbiamo riscoperto quelle di chi è innamorato della Puglia ma non può risiedere qui a lungo perché ha necessità di una rete veloce per svolgere a distanza il lavoro. Ci siamo messi a discutere di south working o south studying, di lavorare e studiare stando al Sud per aziende e università del Nord, e abbiamo dimenticato la difficoltà di connessione soprattutto nelle cosiddette zone bianche, dove gli interventi per realizzare la copertura di rete deve essere garantita con finanziamenti dello Stato, posto che i privati non hanno interesse a costruire infrastrutture in fibra ottica nelle zone nelle quali vi sono pochi clienti e poche possibilità di business. Abbiamo anche scoperto nella scuola la profondità del digital divide, cioè del divario esistente tra chi ha accesso effettivo alle tecnologie e chi ne è escluso, anche per mancanza di computer, non solo di connessione veloce o semplice. Dal 2018 si sta lavorando a un piano per la Bul (Banda ultra larga). Durante il lockdown la Regione Puglia ha partecipato alla definizione di un Piano nazionale scuole che prevede la realizzazione del collegamento in fibra ottica per tutti i plessi delle scuole medie e superiori e di tutti i plessi delle scuole primarie ed infanzia grazie al progetto che sta realizzando Open Fiber sul territorio pugliese. Le scuole verranno collegate con servizio da 1 G come picco e minimo garantito a 100 mega. Per fortuna il rientro a scuola di studenti e scolari ha impedito di verificare se gli interventi annunciati durante l'estate hanno permesso di rafforzare la rete di collegamento degli istituti e di limitare concretamente il digital divide di tanti ragazzi. E allora dobbiamo continuare ad accontentarci delle parole del premier di turno che viene alla Fiera del Levante e ci racconta le meraviglie della Puglia e le opere che saranno realizzate.

Per il futuro bisognerà sperare negli ulteriori impegni che il governo ha assunto con la presentazione, il 14 febbraio 2020, del Piano Sud 2030 nel quale vi è un asse che racconta la necessità e l'impegno di costruire un Mezzogiorno connesso e inclusivo per infittire e ammodernare le infrastrutture, materiali e sociali, come fattore di connessione e di inclusione sociale, per spezzare l'isolamento di alcune aree del Mezzogiorno e l'isolamento dei cittadini in condizioni di bisogno. L'Alta capacità/Alta velocità ovviamente è inserita tra le opere prioritarie del Piano Sud 2030. Nel Piano è anche citato il Cantiere Taranto, per il quale sono disponibili 550 milioni di euro (rivenienti dal Contatto istituzionale di sviluppo sottoscritto dal governo nel 2015) da utilizzare per interventi di rigenerazione urbana e di potenziamento della logistica. Però si ha l'impressione che i fondi a disposizione siano sempre gli stessi, come le opere da realizzare e che si allontanano nel tempo e nella memoria. Per riapparire quando serve un sorriso di chi governa, per ricordare le potenzialità di una Puglia straordinaria.
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