Berlusconi, proprio a Quotidiano la sua ultima intervista/ «Sud priorità assoluta. G7, la Puglia stupirà i Grandi della terra»

«Il Lecce è una bella squadra, che merita di continuare a giocare in Serie A. Prevedo una partita appassionante col Monza»

Berlusconi, proprio a Quotidiano la sua ultima intervista/ «Sud priorità assoluta. G7, la Puglia stupirà i Grandi della terra»
di Vincenzo MARUCCIO
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Venerdì 26 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 06:59

Era il 26 maggio, una manciata di giorni fa. Il Cav rilasciava a Nuovo Quotidiano di Puglia un'ampia intervista toccando diversi temi. Dalla politica al calcio toccando poi diverse sfaccettature del tessuto socio economico. Ecco le sue parole.

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Avanti tutta con Forza Italia e al successore neanche ci pensa: ci sarà lui a guidarla, altro che pretendenti al trono. Silvio Berlusconi è pronto e rilancia la sfida del partito: «Ci aspetta un grande futuro». Riforme istituzionali e riforma della giustizia le stelle polari. Il Mezzogiorno indicato «come priorità assoluta che non deve essere penalizzato» dalle scelte sull’autonomia. E lo sguardo rivolta alla Puglia del G7 capace di ritagliarsi un nuovo ruolo da protagonista «con i grandi della Terra che sapranno apprezzarne l’operosità». Tira le somme, tesse le fila e guarda avanti. Come un nuovo inizio.


Presidente Berlusconi, come sta? È pronto per ripartire da protagonista della politica?
«Sto meglio, grazie.

Sto progressivamente riprendendo le forze. È andato tutto bene, grazie all’aiuto del Cielo, alla competenza dei sanitari, ma anche all’amore incondizionato di mia moglie Marta e all’affetto profondo dei miei figli e di mio fratello. Però, non devo affatto “ripartire”: non mi sono mai fermato. Anche durante il ricovero ho lavorato ogni giorno per le amministrative e la riorganizzazione di Forza Italia».


Forza Italia la aspetta: qual è il futuro del partito?
«È un grande futuro, perché è il futuro dei liberali, dei cattolici, dei garantisti, degli europeisti, degli atlantisti. È l’area politica centrale del Paese, che noi rappresentiamo orgogliosamente. È il centro del Ppe, la più grande famiglia politica europea. Sarà decisivo, nell’ambito del centro-destra, per l’avvenire dell’Italia».


Lei ha parlato di rinnovamento: ha già individuato il successore? E il dialogo con il Terzo polo e con Renzi è una boutade o la prossima svolta della politica italiana?
«Sì, l’ho individuato. È un giovane imprenditore lombardo, che ha costruito città-giardino, ammirate dagli architetti urbanisti di tutto il mondo, che ha costruito le televisioni commerciali, che ha vinto, alla guida di una squadra di calcio, quello che nessun altro ha vinto al mondo, che ha fondato il centro-destra e la casa politica dei moderati in Italia. Non le svelo il cognome, ma di nome si chiama Silvio. Per quanto riguarda il Terzo Polo credo che attui una sua coerente vocazione centrista nel momento in cui, come avviene a Brindisi, fa una scelta di campo con noi. Se Matteo Renzi traesse le logiche conclusioni di una serie di sue affermazioni, farebbe la stessa scelta anche a livello nazionale».


I partiti sono chiamati ad un passaggio chiave sulle riforme istituzionali: lei promuove il presidenzialismo o il premierato? L’asse della discussione sembra essersi spostata verso quest’ultima opzione.
«Siamo stati i primi a proporre in Italia il sistema presidenziale, ma siamo assolutamente disponibili a individuare la soluzione che raccoglie più ampie convergenze, purché sia salvaguardato il principio fondamentale: il diritto dei cittadini a scegliere direttamente la persona da cui vogliono essere governati».


Tiene banco il dibattito sull’autonomia differenziata: quanto rischia il Sud di uscirne ancora più penalizzato nel divario con il Nord? E Forza Italia quale ruolo vorrà giocare per l’unità nazionale?
«Voglio ricordare innanzitutto che, per un grande partito nazionale come noi, la valorizzazione del Mezzogiorno è una priorità assoluta e che i nostri governi sono stati quelli che hanno stanziato più risorse per il Sud nella storia della Repubblica. L’autonomia differenziata non deve essere in nessun caso un criterio che penalizzi le Regioni più deboli. Si tratta, e non è impossibile, di coniugare l’autonoma valorizzazione delle migliori caratteristiche di ogni Regione con la doverosa solidarietà con i cittadini di una grande Nazione d’Europa».


Si parla molto della riforma della giustizia. Prescrizione, separazione delle carriere, riforma dell’abuso d’ufficio: da dove partirebbe?
«La riforma della Giustizia è un atto di civiltà indispensabile per garantire i cittadini, per restaurare lo stato di diritto, per valorizzare il lavoro della maggioranza dei magistrati che operano con impegno ed equilibrio. È necessaria una riforma organica, secondo le linee garantiste indicate dal ministro Carlo Nordio. Poco importa da dove si comincia, perché quello che è necessario è arrivare a una riforma organica che abbracci tutte le materie che lei ha indicato, ed anche altre».


Il prossimo G7 si svolgerà nel 2024 in Puglia in virtù della sua vocazione a luogo di dialogo tra Oriente e Occidente e nel suo ruolo di regione-cerniera tra mondi diversi. Come valorizzare questa opportunità, unica e irripetibile? Lei che ha guidato vertici internazionali che consiglio si sente di dare ai pugliesi?
«La Puglia è una Regione talmente bella e talmente ricca di storia e di cultura da costituire, come lei ha ricordato, la porta dell’Italia, quindi dell’Europa, verso il Mediterraneo e l’Oriente. Grandi eventi come la Fiera del Levante sono espressioni di questa vocazione nota in tutto il mondo. Ho condiviso la scelta della Puglia per ospitare il G7, perché la vostra Regione si presenta da sé, con lo splendido biglietto da visita del suo cielo, del suo mare, delle sue campagne e delle sue città d’arte. A questo si aggiunge l’operosità industriosa dei pugliesi, che certamente i grandi della Terra avranno modo di apprezzare».


La Puglia assume un ruolo cruciale, in Italia e in Europa, nel processo di transizione energetica tra gasdotto, riconversione di Enel ed ex Ilva e nuova industria dell’idrogeno: su quale futuro si sente di puntare?
«Il futuro dell’energia non può che essere un mix fra le fonti tradizionali e quelle alternative a più basso impatto ambientale. Quindi sia i gasdotti sia anche l’eolico, il solare e ogni fonte di energia pulita, nella prospettiva della transizione energetica. La decarbonizzazione è un giusto obiettivo che l’Europa si è data, ma va realizzata senza mettere in difficoltà i grandi sistemi produttivi. In questo senso la Puglia è un laboratorio interessantissimo».


Fra pochi giorni ci saranno i ballottaggi, nuovo esame per i rapporti di forza tra schieramenti. In Puglia l’unico capoluogo al voto è Brindisi, col duello tra centrodestra - avanti dopo il primo turno - e l’alleanza M5s-Pd. Qual è la sua previsione?
«La mia previsione, ed anche il mio auspicio, è un chiaro successo del nostro candidato Pino Marchionna. Si tratta di riprendere a Brindisi il percorso del buongoverno del centro-destra, legato tra l’altro al ricordo del mio amico Domenico Mennitti. Pino, che conosco e stimo da tanti anni, era già stato giovane e brillante sindaco di Brindisi negli anni Novanta. La sua stagione nella guida della città è legata tra l’altro a una pagina di grande significato morale, quando sotto la sua guida Brindisi fu capace di accogliere con poco o nessun aiuto dallo Stato 25.000 infelici in fuga dall’Albania e a rischio della vita in mare. È un dramma che ho ben presente: non dimenticherò mai quando anni dopo, da presidente del Consiglio, fui io stesso ad accogliere con il ministro Martino gli sventurati provenienti dall’Albania, sopravvissuti ad un’altra tragedia del mare. Quel giorno di fronte a quello spettacolo di dolore non sono riuscito a trattenere le lacrime».
Un’ultima domanda: domenica il Lecce chiede strada al suo Monza per restare in serie A. Che partita sarà? I giallorossi si salveranno con un bel pareggio?
«Il Lecce è una bella squadra, che merita di continuare a giocare in Serie A. Prevedo una partita appassionante, nella quale il Monza, come il Lecce, si impegnerà al massimo, per onorare la grande tradizione sportiva di entrambe le squadre».
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