Intelligenza artificiale, molti mestieri a rischio

Intelligenza artificiale, molti mestieri a rischio
di Giuseppe ANDRIANI
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Domenica 16 Aprile 2023, 05:00

Negli anni ‘60 alcuni erano convinti che nel 2000 ci sarebbero state le auto volanti. Forse ci si arriverà, ma intanto esistono - e sono anche facilmente reperibili - sistemi informatici in grado “ragionando” di superare l’esame di abilitazione da avvocato, scrivere una memoria difensiva per un processo, comporre un brano musicale o un testo e dare consigli finanziari. Secondo alcuni studiosi del presente - lontani dalle auto volanti (eppure pensate ai droni che consegnano ciò che viene ordinato su Amazon) -, invece, l’Intelligenza artificiale è la scoperta del secolo. Tanto da essere paragonata all’invenzione di internet o al primo uomo che appieda sulla Luna. Eppure c’è chi ha chiesto, con una lettera firmata da un migliaio di persone “importanti”, di fermare per sei mesi lo sviluppo di Chat Gpt, che tra l’altro a breve sarà nuovamente a disposizione anche in Italia dopo l’accordo tra OpenAI e il Garante della Privacy. 
La vera domanda, però, al di là del quesito quasi amletico sul se l’Intelligenza Artificiale potrà mai avere una coscienza (a cui al momento non sono capaci di rispondere neppure coloro che ne hanno sviluppato il prototipo), riguarda l’impatto sulla vita di tutti i giorni. E cioè: come potrà l’Intelligenza Artificiale cambiare la vita di un 43enne avvocato o di un 55enne contadino? E di un 18enne che deve sostenere l’esame di maturità? 

Lo studio


Uno studio, redatto direttamente da OpenAi (“Gtps are Gpts, an early look at the labor market”), ha svelato quali potrebbero essere le professioni “a rischio” per lo sviluppo di bot come Chat Gpt. È il contrario rispetto a quanto si sarebbe mai potuto pensare negli anni ‘60. Non si vedono all’orizzonte robot in grado di guidare auto e neppure di riparare un lavandino che perde. Eppure Chat Gpt ha già dimostrato di poter superare l’esame di ammissione alla Facoltà di Medicina (con un punteggio valido per Bari, Lecce e Foggia, tanto per fare un esempio) e di poter brillantemente ottenere anche l’idoneità da avvocato. 
Secondo OpenAi, infatti, i lavori per cui l’Intelligenza artificiale potrà sviluppare competenze tali da riuscire a svolgere almeno il 90% delle funzioni sono: designer, ingegneri ed esperti di blockchain. Ecco, in questo, Chat Gpt arriverà a un livello tale da poter quasi sostituire l’uomo.

E ancora, devono “preoccuparsi”: analisti di finanza, avvocati, notai, matematici, programmatori. E persino gli scrittori, i giornalisti. Perché Chat Gpt è in grado, dopo un processo di apprendimento, di scrivere. Persino meglio rispetto ad alcuni uomini. Perché la tecnologia è in grado di sviluppare competenze tali da eseguire un processo - sulla base di esperienze apprese - in seguito a un input ricevuto. È chiaro che non c’è lo sforzo creativo. Motivo per cui un libro scritto da Chat Gpt sarà corretto in italiano, ma non avrà lo sforzo creativo di Kafka, tanto per creare un’iperbole. 

I mestieri


Non è invece possibile, per il momento, creare un sistema tale per cui la macchina possa lavorare da macellaio, elettricista, idraulico, meccanico, autista. I lavori manuali sono “tecnicamente” più complessi da replicare. In fondo dall’altra parte c’è un cervello che apprende ed elabora informazioni, non un uomo. E non un robot come quelli mandati in onda per anni dalla tv. 
Ma non è il caso di entrare nel mood da “moriremo tutti”. Uno studio di GoldmanSachs, ad esempio, pensa che a livello globale solo per la “gestione” dell’Intelligenza Artificiale ci saranno 300 milioni di nuovi posti di lavoro. E a livello locale qualcosa già si muove. Il caso della Puglia è emblematico, anche perché al Sud si utilizza Chat Gpt per motivi di lavoro di più che al Nord. E qui c’è già chi investe. Ovs ha annunciato la creazione di un polo tecnologico a Bari, verranno assunti anche professionisti legati a Ia. Lutech per lo stesso ambito ha previsto 500 assunzioni entro due anni (per la digitalizzazione, non solo per Ia). E le stesse competenze saranno richieste da Pirelli per il polo pugliese. Qualche giorno fa su queste colonne Pietro Schirano, 33enne di Pulsano, ha raccontato la sua storia da New York: è a capo del settore Intelligenza Artificiale di un colosso americano e grazie a Chat Gpt riesce a fare in un giorno quello che prima faceva in una settimana. «La guerra non sarà tra uomini e macchine, ma tra uomini che sanno usare le macchine e uomini che non sanno farlo», ha detto da una prospettiva privilegiata. E la vera sfida, da questa parte dell’Europa e dell’Italia, è arrivarci per primi.

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