L'incontro ravvicinato tra contendenti: «Raffaele, non ti stancare troppo...», «Caro Michele, ti faccio riposare 5 anni»

L'incontro ravvicinato tra contendenti: «Raffaele, non ti stancare troppo...», «Caro Michele, ti faccio riposare 5 anni»
di Francesco G. GIOFFREDI
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Sabato 12 Settembre 2020, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 09:34
È stata, è e sarà, anche in questo strano sprint finale, una campagna elettorale avara di molte cose. Per esempio, di dibattiti al fulmicotone tra candidati. Per necessità e per scelta. E, insomma, non c'è stata mai occasione di vedere Michele Emiliano e Raffaele Fitto incrociare le spade in pubblico e magari darsele (metaforicamente) di santa ragione, tanto in tv quanto in piazza: zero confronti, in parte disertati e in altra misura nemmeno organizzati. I fendenti sono volati solo via social e tramite i comunicati stampa. E però, proprio l'altroieri, i due principali competitor si sono lambiti, incontrati e salutati, con tanto di foto rubata, le mani a darsi il cinque in segno di fairplay e qualche battuta corrosiva, buona però per stemperare toni e tensioni.

È successo a Barletta, in occasione della commemorazione dell'ex sindaco Francesco Salerno. Fitto ha appena parlato, torna al suo posto e sta per andare via, alle sue spalle - seduto, non notato dall'eurodeputato - c'è Emiliano. Che s'alza e lo saluta: «Raffaele, non ti stancare...», sorride il governatore commentando i ritmi della campagna fittiana. La risposta è immediata, tra il serio e il faceto: «Caro Michele, mi sto stancando in questi giorni per far riposare te nei prossimi cinque anni...». Sorrisi d'ordinanza sotto le mascherine e avanti così.
«Michele» e «Raffaele»: il tu e l'utilizzo del nome sono consuetudine antica tra i due, nonostante tutto e nonostante i veleni, soprattutto recenti e legati alla battaglia per la Regione. Un rapido scambio, con stessi accenti, c'era stato nei giorni scorsi a Bari, nella sede di Confindustria Puglia: l'associazione aveva invitato, uno alla volta, i candidati governatore per incalzarli e per sottoporre loro istanze e proposte, l'incrocio davanti agli uffici di Confindustria è stato fugace: «Ma Raffaele, chi te lo fa fare, hai già fatto il governatore e sai quanto ti costa e quanto stanca...», «e infatti per questo lo faccio, per non far stancare te». Insomma: schermaglie minime, piccoli assaggi in una campagna anomala, asfittica, condizionata dalla pandemia e dall'estate. «Michele» e «Raffaele» si sono pure punzecchiati a distanza con i video social: il governatore ricordando le contestazioni di piazza all'indirizzo di Fitto quando questi era al governo della Puglia, e il candidato del centrodestra ripescando le "ammissioni" di Emiliano, che in passato ha "difeso" alcune scelte fittiane. Associazioni, testate giornalistiche, sindacati hanno provato in queste settimane a organizzare dibattiti a viso aperto, ma finora non c'è stato nulla da fare. Soprattutto da parte di Emiliano. È il segno, anche, di una politica che cambia e che cestina vecchi riti all'apparenza intramontabili.

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